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La mer, la fin...

lunedì 11 maggio 2009

Prato- Ancora teste...

... rasate... No, è proprio un clima che non ci piace...
MV

da il Tirreno del 11/05/09
Teste rasate, la vendetta dopo una lite al circolo


PRATO. Una lite al circolo tra un giovane albanese e un pensionato. Botta e risposta per motivi futili, forse per una consumazione.
Sembra essere questo il motivo alla base dell’aggressione di sabato in via Giubilei a danno di alcuni ragazzi minorenni da parte di un gruppo formato da una ventina di venticinquenni con le teste rasate. Il gruppo è arrivato davanti alla gelateria “Il folletto” ed ha cominciato ad inveire cercando il giovane albanese. Avevano delle spranghe e sono volati anche dei cazzotti fino a quando sono scappati, era stata chiamata la polizia, lasciando dietro scalini e lampioni rotti.
Quando sul posto sono arrivati gli agenti non c’era pù nessuno. Le indagini sull’episodio però continueranno: ad occuparsene sarà la Digos. L’obiettivo è quello di comprendere se si tratta di un regolamento di conti tra giovani o se ci sono, alla base, anche motivi politici. Per il momento si sa che una parte cospicua dei giovani che a Prato fanno riferimento all’estrema destra sono a un concerto a Rimini e quindi è più difficile risalire agli autori dell’aggressione di sabato.
Un episodio che ha registrato la condanna, forte, di Gisberto Gallucci candidato al comune per Sinistra rosso verde Prato.

da la Nazione del 11/05/09
Candidati contro i razzisti ‘Mai più episodi come Coiano’ Milone: sì alla galera. Oggi altri accertamenti della Digos

SEVERITA’ E magari qualche giorno di galera, tristezza e carenza di civiltà. I candidati a sindaco Aldo Milone (Prato libera & sicura), Roberto Cenni (centrodestra), Gisberto Gallucci (Sinistra Rosso Verde Prato) e Massimo Carlesi (centrosinistra) sottolineano aspetti diversi dell’episodio di violenza razzista andato in scena sabato pomeriggio nel piazzale all’incrocio tra via Gherardi e via Giubilei. Tutti e tre, però, non hanno esitazioni a condannarlo esprimendo solidarietà al ragazzino albanese che pare fosse l’obiettivo della banda armata di mazze che ha colpito a Coiano al grido «morte ai cinesi» e «morte agli albanesi», danneggiando anche uno scalino e un lampione. Intanto oggi la Digos farà ulteriori accertamenti.
Per Milone, che ha fatto della legalità la bandiera della sua candidatura, «qualche giorno di galera potrebbe essere utile per far capire a certi ragazzi qual è il vero modo di comportarsi». Poi ancora: «Quest’atto di violenza deve essere condannato in modo assoluto. Io sono per la sicurezza e la legalità, nel senso che le leggi devono valere per tutti, italiani e stranieri. Quindi tolleranza zero verso queste forme di xenofobia e razzismo. Questo episodio ci dice che se non interveniamo duramente per favorire una corretta integrazione, c’è il rischio che certi facinorosi si possano sentire autorizzati a fare cose del genere, anche se credo che Prato conservi grande tolleranza e si tratti solo di un gruppetto».

ANCHE CENNI cerca di guardare oltre l’episodio di Coiano, condannato senza appelli, sottolineando l’importanza di intervenire al più presto per realizzare una reale integrazione fra stranieri e italiani: «Mi riempie il cuore di tristezza leggere certe cose — dice il candidato del centrodestra — E’ una violenza inconcepibile, sono atteggiamenti stupidi. Ci ricordiamo tutti una Prato molto diversa, lo ripeto, il cuore è pieno di tristezza, davvero. D’altro canto bisogna riflettere sul rischio che si possa arrivare all’esasperazione e sul fatto che c’è bisogno di intervenire immediatamente per favorire l’integrazione perché certi atti non si ripetano mai più».

INFINE CARLESI, che riprende un concetto espresso anche al Pecci durante la presentazione del programma: i giovani vanno aiutati a ritrovare un senso di cittadinanza e appartenenza «mai conosciuto o smarrito». Anche per lui quello di Coiano «è un episodio molto grave, perché quando si utilizza la violenza per propagandare idee vuol dire che le idee hanno del marcio sotto». Poi ancora: «L’attuale situazione di crisi deve farci riflettere sul mondo di adolescenti e giovani che si trovano sbandati e nei casi peggiori sono portati a comportamenti gravi. Il compito di tutti deve essere quello di offrire qualcosa di diverso, valori, impegno, nuove possibilità di fare sport e culturali, per riscoprire un modo diverso di essere cittadini. Tutto questo è fondamentale, perché la repressione come unico strumento non va bene. Quello di Coiano è un grave episodio di crescita in una situazione di difficoltà».
L.B.

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