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La mer, la fin...

domenica 28 settembre 2008

Economia3. I guru e l'acqua calda al cubo

Riproduciamo l'editoriale di Paolo Toccafondi, che commenta la presenza di alcuni nomi illustri dell'economia alla rassegna pratese di Economia3.
Riflessioni interessanti, anche perché, effettivamente, sembrava che l'occasione dovesse essere propizia per avere chissà quali lumi per indicare una strada all'economia pratese per uscire dal declino industriale degli ultimi anni. Così non è stato, e non poteva essere altrimenti: inevitabilmente, la parati di "chief economist" e premi Nobel è stata sicuramente una iniziativa culturale di rilievo, ma niente di più.
Toccafondi ha ragione: la tiritera su qualità-innovazione-tecnologia oramai la conoscono anche i bambini alle elementari.
E questo però dovrebbe far riflettere, da una parte sulla scarsa volontà (della politica e dell'imprenditoria) di percorrere seriamente strade del genere, e dall'altra sul dubbio, legittimo, che forse questa "triade" andrebbe completata con altre idee-guida per essere effettivamente "funzionale".
Ma queste sono riflessioni che al momento non ci competono...
MV

Da il Tirreno del 28/09/08
I guru e l’acqua calda al cubo

Mentre a Officina Giovani il direttore di Tecnotessile, centro di ricerca pratese, annunciava l’imminente debutto sul mercato di una maglietta che reintegra il corpo umano dei sali minerali perduti durante l’attività sportiva (maglietta prodotta e commercializzata da due aziende pratesi), al Teatro Metastasio, il chief economist di Google, Hal Varian, teneva la sua “lezione magistrale”, ultimo dei tre appuntamenti clou del festival Economia². Tesi di fondo del suo intervento: internet ha rivoluzionato il mondo mettendo in contatto le persone e facendole interagire. Giovedì il premio Nobel Eric Maskin aveva illustrato la sua teoria della torta di Bob e Alice (che gli ha fruttato, appunto, il Nobel) e rispondendo a una domanda sulla Toscana, a margine della conferenza, aveva candidamente ammesso che della Toscana sapeva solo che era un bel posto per esserci stato qualche volta in vacanza. Venerdì Alberto Alesina, economista italiano che insegna all’Università di Harvard, aveva affrontato i temi della globalizzazione. Relazione di grande interesse, anche se non “virata” sui problemi della Toscana. La sua tesi principale: bisogna puntare sulla qualità e sui prodotti di fascia alta.
Una rapida rassegna certo un po’ banalizzata. Ma era per rendere la sensazione di molti al termine della tre giorni di forum economico promosso dalla Regione. Se da qui doveva venir fuori un’idea forte, da tradurre anche in indicazioni operative per il futuro della Toscana, questa idea non è venuta. La triade qualità-innovazione-tecnologia, non c’è funzionario di associazione, politico o economista di quartiere che non la sostenga in qualche convegno da almeno vent’anni. Con questo non si vuol certo negare l’utilità di forum e dibattiti: mettere in circolo idee è sempre lodevole e proficuo. Ma le idee, in questo caso, si era capito dovessero essere ancorate alla realtà toscana, per avere risposte. E’ importante avere dei guru dell’economia. Ma sarebbe più opportuno sapere cosa si vuol chiedere loro, quali indicazioni si cercano e scegliere poi le figure che si pensa possano dare queste risposte. Di guru economici è pieno il mondo accademico e dei manager. Basta scegliere quelli giusti.
Paolo Toccafondi

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