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La mer, la fin...

lunedì 22 settembre 2008

Prato. I borghi: report.


Sempre dal laboratorio per la Partecipazione al Piano strutturale ci giunge un report dell'incontro svoltosi una settimana fa ed avente per argomento il futuro dei borghi. Alcune cose sono molto sintetizzate e si capiscono meno ma la relazione contiene interventi condivisibili e importanti. Grazie a chi ha portato istanze Verdi all'attenzione degli amministratori.

mv



I borghi esterni: problemi e proposte per il Piano Strutturale
Workshop territoriale organizzato in collaborazione con i circoli Arci
martedì 16 settembre, ore 21.00,
Circolo Arci di Paperino, via dell’Alloro, 14


REPORT
Hanno partecipato all’incontro 38 persone, più 6 persone che lavorano al piano strutturale o al processo partecipativo. Delle persone che hanno partecipato 27 si sono registrate: 12 residenti a Paperino, 3 a Cafaggio, 3 a Pratilia, 1 alle Fontanelle, 1 a Grignano, 1 alla Pietà, 2 in centro, 1 alla Castellina, 1 a Montemurlo, 1 a Firenze.
L’incontro si è aperto con due brevi introduzioni del coordinatore del processo di partecipazione e del progettista del Piano strutturale. I presenti hanno deciso di costituire un unico tavolo di discussione. Ci sono stati molti interventi, per la maggior parte brevi e puntuali. La regola seguita è stata quella di far parlare il più possibile i partecipanti. Alla fine del suo secondo intervento una signora ha espresso il proprio dissenso da questa regola, lasciando poi la riunione. Ai partecipanti la discussione è apparsa alla fine utile e ricca di spunti (e molti hanno chiesto di organizzare altri incontri).
Durante alcuni interventi è stato sottolineato come i borghi di Prato presentino molte similitudini ma anche differenze. I problemi e i valori dei territori a sud sono simili tra loro, ma diversi dai borghi che si trovano a ovest, e da quelli che si trovano a nord. E’ stato per questo proposto di fare altri incontri sul tema dei borghi in altri circoli della città, presumibilmente a ovest. Il 19 settembre l’incontro sul centro storico si svolgerà nel circolo di Coiano, uno dei borghi a nord della città.
A seguire sono riportati, in estrema sintesi, le considerazioni più importanti emerse durante la discussione. I cittadini che hanno partecipato all’incontro che volessero aggiungere osservazioni o precisazioni, possono inviare un messaggio e proporre le necessarie correzioni.
La discussione su questi temi seguenti può continua sul web forum, accessibile dal sito della partecipazione http://partecipazione.comune.prato.it/



Borghi antidoto alla periferizzazione?
Cosa c’è nei borghi?
Cosa rende un luogo centro o periferia?
I borghi possono essere un antidoto alla periferia, ma non tutti i borghi sono uguali. Grignano, Cafaggio e Fontanelle sono inglobati nella città; Paperino, Tavola, San Giorgio a Colonica ... sono ancora borghi, ma con problemi diversi da quelli di Viaccia per esempio. Quindi comunque dobbiamo fare una distinzione.
Purtroppo la percezione della periferia è data dai “guasti” (depuratore, assi che dividono il territorio), la vita sociale e l’identità sono ancora forti, basta correggere questi errori e i borghi non saranno periferia.
I borghi sono una periferia anche se hanno e avranno servizi, perchè la gente li percepisce come tali.
Il fatto che sono ancora borghi e non periferia è testimoniato dal sociale, ne è una testimonianza il carnevale. Inoltre siamo due passi dal centro e due passi dalla città.
Se il tessuto sociale si disgrega allora c’è il rischio di diventare periferia.
Per dare dignità alle periferie servono spazi pubblici, in particolare piazze. Nel borgo ci sono già relazioni sociali e queste sono un vero valore, ma se non vengono stimolate si perdono.
Il commercio di grande scala ha distrutto le piccole botteghe. Dobbiamo portare arte, cultura, rispetto dei cittadini.
Il nuovo centro commerciale con multisala porterà nuova dignità ai borghi? Come e se può essere una risorsa e non un disvalore? Può creare nuovo movimento positivo e non solo un mordi e fuggi?
I borghi sono un valore imprescindibile, forte e condiviso. Vorrei che fossero rivitalizzati e per questo c’è bisogno di riportare servizi, che non sono solo la piscina o spazi di aggregazione nuovi, ma luoghi interni al borgo perchè altrimenti si rischia di periferizzarli. Servono piazze, mercati, botteghe.
Molti sono scappati dai borghi, ma qui ci sono anche aspetti positivi. Permettono una decompressione alla frenesia della città.
Il macrolotto è vera periferia perchè non c’è tessuto sociale. Dal punto di vista sociale. Il centro è più periferia dei borghi, essere periferia non dipende dal luogo dove siamo, ma da quello che c’è. In centro il tessuto sociale è disgregato (ne è dimostrazione il fatto che il circolo Rossi è stato chiuso).
Troppa attenzione è data ai centro storico, troppo poca ai centri che hanno valore territoriale.
Il comune di Prato è formato da piccole comunità che devono essere messe in comunicazione.




I collegamenti
Come collegare i borghi e collegarli con il centro?
Che tipo di mobilità vogliamo?

Non c’è collegamento trasversale trai borghi. In particolare tra Paperino e Tavola ci vorrebbe una pista ciclabile per collegarsi anche al parco delle Cascine.
Con il progetto del Macrolotto c’era anche un progetto per una pista ciclabile che collegava le frazioni della zona sud.
Il piano deve tenere presenti i problemi del traffico.
I collegamenti tra est e ovest sono pessimi.
Dobbiamo pensare ad una gerarchizzazione della viabilità: grandi strade per l’industria, strade più piccole per traffico locale di collegamento lungo le quali si possa andare anche a piedi (marciapiedi sicuri) o in bicicletta, ben illuminate. Ora tra i borghi c’è una sacca nel mezzo, dove non c’è niente.
La ciclabile non deve essere concepita solo per il tempo libero, ma come una delle alternative possibili per la mobilità.




Cambiamenti irreversibili?
Era stato stabilito un confine oltre il quale le industrie non dovevano andare e questo confine è stato superato. Si può tornare indietro? Cioè è possibile introdurre non solo il concetto che non deve più essere consumato suolo, ma anche che quello occupato deve essere liberato?
Il tessile sta morendo e i nuovi piani devono tenerne conto e prevedere delle revisioni per quelle aree.
Lo statuto del territorio dovrebbe impedire la speculazione. Dovrebbe pensare ad una città dove tutto concorda alla salvaguardia. Non c’è più spazio per le nuove costruzioni e forse nemmeno bisogno.




La rete di borghi
I borghi sono dei centri isolati o una rete che deve essere gestita come quartiere sud?
I borghi devono essere visti in un’ottica di quartiere sud, come una rete, non come delle singole identità. Se questo non avviene rischiano di chiudersi e di farsi guerra tra di loro. I più forti ottengono di più, gli altri meno; oppure rischiano di diventare dei comitati territoriali.
I borghi non sono periferia ma neppure delle entità isolate. Dovremmo creare dei progetti organici nella circoscrizione sud, anche per non ritrovarci ad avere molti servizi di un solo tipo in più borghi e carenze in altri campi.
Dovremmo creare un coordinamento di tutti i borghi per individuare i valori che già esistono e mantenerli e per capire come cambiare in positivo, ma non ognuno nel suo piccolo, tutti insieme.




Territorio agricolo, paesaggio e verde
Confine dei borghi
Cosa c’è intorno ai borghi?
Cosa vorreste ci fosse nel futuro?

I terreni agricoli che sono a sud dei borghi devono essere salvaguardati, sono la cosa che ci salva e ci fa percepire la bellezza dei luoghi che abitiamo.
Dobbiamo controllare come il territorio agricolo viene utilizzato e capire cosa viene coltivato.
Dobbiamo congelare per lo meno la situazione attuale e cercare di migliorarla.
Il territorio agricolo che circonda i borghi potrebbe essere visto in un’ottica di integrazione tra questi (progetto PARTECIPRATO). Inoltre se si cercano dei progetti condivisi ci sono anche meno problemi per la distribuzione dei finanziamenti per il quartiere sud.
Pratilia ha molti problemi ma una cosa positiva sono i pochi spazi verdi rimasti. Dovrebbero essere tutelati e mantenuti.
Dove c’è un uso agricolo questo dovrebbe essere mantenuto.
Le aree agricole vanno protette e anzi si dovrebbe smantellare il cemento per recuperare il territorio.
A sud c’è un bell’ambiente, una zona verde agricola. Di fronte abbiamo un problema, il macrolotto: pieno fisico ma vuoto relazionale.
Il parco agricolo della piana dovrebbe essere collegato con l’area umida che sta tra Prato e Campi Bisenzio, questa sarebbe una bella opportunità.
Tra Fontanelle e Castelnuovo il terreno si è riempito di serre nelle quali i cinesi coltivano ortaggi.





I servizi
Quali servizi servono per questi luoghi?

I servizi arrivano sempre dopo l’edilizia e a volte non arrivano proprio. Questi borghi hanno un significato perchè c’è vita sociale ma per mantenerla viva ci vogliono dei servizi. Ci vogliono servizi e recupero, ma non espansione.
I centri di socializzazione in queste zone sono principalmente la scuola, la chiesa e il circolo, ma mancano comunque servizi per dare vita al paese. Manca un luogo per trovarsi nel quartiere sud, un luogo in cui si possano organizzare eventi e che possa servire anche per il carnevale di Paperino che è una manifestazione molto importante. Non è soltanto la festa di un giorno, ma un’attività che impegna molti abitanti, richiede spazi, costruisce identità.
Servono nuove scuole perchè qui si sono trasferite molte coppie giovani, bisogna creare i servizi perchè se si aspetta troppo poi è tardi (dobbiamo prevedere il futuro sviluppo della città).
Dobbiamo dire basta alle nuove costruzioni e convertire le aree dismesse in servizi
Le proposte sono state fatte, manca l’attuazione. Qui a Paperino ci doveva essere una zona sportiva attrezzata pensata come zona filtro per il Macrolotto. si doveva fare una pista per il ciclismo (per la realizzazione sono stati fatti problemi anche dal coni che richiedeva sempre nuovi standard). Questo anche perchè nella zona sud si è sempre pensato che fosse importante diversificare l’offerta sportiva e dare un’ampia possibilità di scelta (era stato pensato anche un campo da baseball e softball diviso in 3 lotti di costruzione).
Alle nuove lottizzazioni vengono associati standard adeguati. Ma il problema non è solo nella quantità degli standard e naturalmente nella loro quantità. Il problema è anche nella collocazione dei servizi. I servizi devono ritornare al centro del borgo e non in periferia rispetto a questo, perchè la centralità dei borghi deve riacquistare valore.
La situazione economica è cambiata e ora nei macrolotti non solo si lavora, ma molte persone ci abitano. Questi abitanti hanno bisogno di servizi e noi non possiamo non tenerne conto.

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