TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 30 settembre 2008

Prato verso le amministrative. Gli "arcana imperii" del PD

Ormai siamo alla resa dei conti, ovviamente tra riunioni "in gran segreto" e diecimila voci di corridoio...
Veniamo quindi a sapere che, di fronte ad un sindaco che ha già dato, da tempo, la sua disponibilità a ricandidarsi, il PD continua a nicchiare. Niente di nuovo, direte voi...
In effetti, è così: ma continua a farci sorridere il pensiero che il PD voglia scaricare sul sindaco Romagnoli - che per inciso non ha fatto nulla per farsi volere un po' più bene - la responsabilità del proprio fallimento negli ultimi cinque anni di amministrazione: infatti, in consiglio comunale, chi siede???
Altra nota: sappiamo che fanno comunque parte "di diritto" dell'esecutivo del PD pratese, ma da quando i presidenti di ASM, di Consiag e dell'ATO fanno anche parte della segreteria politica, e ne sono talmente tanto parte integrante da poter partecipare a "vertici" che possono decidere il futuro candidato a sindaco?
Niente male, eh?
MV

da La Nazione del 30/09/08
Candidato sindaco
Squittieri, via al ‘giro d’ascolto’ Su incarico dei big del Pd, dopo un vertice ristretto e segreto

E’ STATA una riunione davvero ristretta quella di sabato scorso in via Carraia, ristretta e riservata. Gli stati maggiori del Pd si sono incontrati per la prima volta per confrontarsi sui mille problemi della città, sulle prossime scadenze elettorali, sulla situazione del partito. Un incontro rinviato più volte, che la leader dei Democratici pratesi Benedetta Squittieri ha deciso alla fine di convocare, anche in preparazione dell’assemblea provinciale che è terminata ieri a tarda notte. Il dibattito è stato franco, non teso. Il sindaco Romagnoli ha detto in sostanza: «Ribadisco la mia disponibilità a ricandidarmi, ma con l’appoggio convinto del partito. Non voglio essere considerato un ripiego».

LO DISSE per la prima volta ormai quasi tre mesi fa, alla festa del Pd di Maliseti, che era pronto a fare il bis. Da allora nessun pronunciamento ufficiale è arrivato da parte dei vertici del Pd. Sabato pomeriggio in via Carraia c’era lui, c’era il presidente della Provincia Massimo Logli, c’era la segreteria al gran completo, c’erano i parlamentari Andrea Lulli e Antonello Giacomelli, i presidenti di Asm e Consiag, Adriano Benigni e Paolo Abati, i capigruppo in Comune e Provincia Luca Roti e Fabio Rossi, il consigliere regionale ed ex sindaco Fabrizio Mattei, il presidente del consiglio comunale Daniele Mannocci e quello dell’Ato dell’acqua Gianni Del Vecchio, l’ex segretario dei Ds. Pur con accenti diversi, tutti hanno riconosciuto la situazione critica di Prato, la necessità di «un cambio di passo», come si usa dire in politichese e «di mettere al servizio della città le energie migliori», di preparare il migliore dei programmi elettorali possibili, sul quale costruire le eventuali e future alleanze.

NON CI SONO state frizioni, né scontri. Ma la consapevolezza condivisa della complessità del momento e delle scelte da fare, molto presto. Il regolamento del Pd prevede infatti che i sindaci e i presidenti della Provincia al primo mandato debbano comunicare ufficialmente la volontà di ricandidarsi entro il 15 ottobre. Lo dovranno fare a un apposito comitato organizzativo per le primarie, che è stato costituito ieri notte, all’assemblea provinciale convocata alla casa del popolo di Coiano. Così la riunione ristretta di sabato scorso ha stabilito di comune accordo i prossimi passi: la segretaria Squittieri in queste due settimane procederà a un «giro d’ascolto», sentirà cioé il partito, in tutte le sue espressioni (ma non solo quello), prima di sciogliere il suo riserbo e presentare agli stati maggiori del Pd la sua posizione, la sua proposta. Non saranno giorni facili per la giovane leader dei Democratici pratesi.

CI SONO i problemi della città, c’è un malcontento che cresce, ci sono giudizi non sempre lusinghieri sull’operato della giunta comunale. C’è un sindaco al primo mandato e ci sono anche mille equilibri di cui tener conto. Ora però non c’è più tempo. Da tre mesi Romagnoli dice di essere pronto. Entro il 15 ottobre il partito gli dovrà una risposta. Squittieri ha già iniziato ad ascoltare. Poi sarà lei a dover parlare.
an. be.

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