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La mer, la fin...

martedì 30 settembre 2008

Base Usa di Vicenza. Il referendum non la eviterà?

Da il Corriere della sera.it

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L’aeroporto. Oggi la cessione dell’area.
Domenica la città al voto
Vicenza, il Dal Molin passa ai militari Usa. Al via la «Ederle 2»
L’8 ottobre nuovo pronunciamento del Tar.


Tutto secondo i piani. Oggi, con una conferenza stampa in Prefettura a Vicenza, il commissario di Governo Paolo Costa annuncerà «la cessione dell’area dell’aeroporto Tommaso Dal Molin che verrà messa nelle disponibilità degli Stati Uniti». Via dunque con il progetto presentato dallo stesso Costa nonostante la spada di Damocle di un referendum cittadino e il nuovo pronunciamento del Tar. Ma indietro non si torna, i contestati lavori per l’ampliamento della base americana Ederle 2 inizieranno senza indugi per terminare nel 2012.

Verranno costruiti alloggi (dai monolocali per i militari single agli appartamenti per famiglie fino alle ville indipendenti per gli ufficiali) in cui andranno a vivere i 2.000 soldati Usa oltre a aree di svago, centro fitness, campo sportivo, centro multiculturale e multireligioso, uffici e officine. Valore dell’appalto, vinto dalla cooperativa rossa Cmc di Ravenna, 300 milioni di euro. Il piano include anche la nuova pista che verrà spostata per renderla più funzionale alle attività civili del locale aeroclub e sulla quale «non atterreranno e non decolleranno apparecchi militari americani». Ma nemmeno aerei commerciali perché «un aeroporto civile a Vicenza non ha senso».
La scelta di annunciare oggi il passaggio di consegne, come ammette il Commissario Costa, cade in un momento «particolare » per Vicenza e rischia di accendere gli animi, già caldi (manifestazioni e scontri con la polizia hanno caratterizzato tutto l’iter del progetto) di chi si oppone alla base. Domenica 5 ottobre si terrà infatti il referendum deciso dal sindaco della città, Achille Variati del Pd, per chiedere ai vicentini se vogliono che il Comune acquisti l’area, di proprietà del demanio dello Stato, su cui sorgono aeroporto e base. Referendum già stigmatizzato da Silvio Berlusconi che in una lettera inviata a Variati nelle settimane scorse aveva bollato la decisione come «gravemente inopportuna ». Un quesito ormai inutile, secondo Costa, nonostante Comune e comitato No Dal Molin proprio in queste ore stiano dibattendo sul quorum (35 mila votanti) referendario. Perché a Vicenza, a questa consultazione, nonostante le dichiarazioni del Commissario, si dà molta importanza. Chi per motivi politici, chi per problematiche legate all’ambiente, arrivando a legare l’opposizione alla Ederle 2 con le discariche campane e la Tav: «C’è un filo rosso che collega Chiaiano a Vicenza alla val di Susa—dice Cinzia Bottene portavoce dei No Dal Molin —. Si tratta sempre della difesa dei beni comuni, del territorio che viene da popolazioni che non sono d’accordo con la destinazione decisa dal Governo ».
Inoltre, l’8 ottobre, sui lavori di ampliamento della Ederle 2 tornerà a pronunciarsi anche il Tar del Veneto che, accogliendo un ricorso del Codacons, in giugno aveva congelato il progetto per «irregolarità procedurali ed errate valutazioni ambientali », ordinanza poi ribaltata dal Consiglio di Stato. Ma nulla potrà fermare i lavori perché in gioco c’è «l’affidabilità dell’Italia». Gli Sati Uniti difficilmente avrebbero compreso un dietrofront dopo che gli accordi sulla base Ederle sono stati confermati da tre esecutivi (Berlusconi 1 e 2, Prodi 2) e dal presidente della Repubblica Napolitano. La cessione dell’area dell’aeroporto Dal Molin (che rientra nel piano di riposizionamento delle truppe Usa in Europa), secondo gli accordi con Washington è un aiuto di retrovia, una moneta di scambio: vi diamo la base, in cambio non ci chiedete di inviare altri soldati in zone di guerra (Iraq e Afghanistan). E i vicentini? Chi tra loro è contrario all’ampliamento della base si consoli con la circonvallazione. Il Governo, a titolo di «risarcimento», ha promesso il suo impegno per completarla.
Roberto Rizzo

30 settembre 2008

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