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La mer, la fin...

martedì 30 settembre 2008

Piste ciclabili. Buone solo per le gite domenicali... e per le campagne elettorali

Da tempo sosteniamo che le piste ciclabili a Prato, per come sono strutturate, servono poco più che alle gite domenicali. Se a questo aggiungiamo le condizioni nelle quali versano, il panorama diventa ancor più desolante.
Ma era ovvio che in piena campagna elettorale si riuscisse a trovare qualche migliaio di euro per rifare il "lifting" alle ciclabili: potrebbero sempre tornare utili... E allora, ben vengano le elezioni!!!
MV


da Il Tirreno del 30/09/08
Piste ciclabili “ vietate” al calar del sole

Percorsi poco illuminati e auto parcheggiate lungo i tratti
A cinque anni dall’inaugurazione fontane rotte e scarse indicazioni

FRANCESCA GORI

PRATO. Sessanta chilometri dalle Cascine di Tavola a Gonfienti, frequentati ogni giorno da podisti e ciclisti, da sportivi e da semplici appassionati. Domenica mattina abbiamo percorso tutta la pista ciclabile in sella alle due ruote per vedere, a distanza di cinque anni dall’inaugurazione, ciò che va e ciò che potrebbe essere migliorato. A partire dal collegamento con il centro.
Dal parco delle Cascine per raggiungere il centro della città, ci troviamo di fronte a due alternative: percorrere la ciclabile fino a Santa Lucia e poi prendere la Gino Bartali, pedalando almeno 18 chilometri oppure cercare di tagliare dal polo scolastico di Reggiana. Ma qui capire dove si prende la pista Fazio Mario, quella che va da via Galcianese a via Monnet o la pista del polo scolastico, che collega Reggiana con via Viareggio, è un’impresa perché la segnaletica lascia un po’ a desiderare.
Optiamo per la strada più semplice, che è anche quella più lunga e ci decidiamo a pedalare fino a Galceti, per poi ripiegare su Santa Lucia e viale Galilei.
La strada è lunga e ci serve un po’ d’acqua. La prima fontana la troviamo al Parco delle Cascine, all’ingresso di via del Crocifisso. Ma già arrivati all’uscita del parco, in via della Fattoria ci imbattiamo nella prima fontanella rotta. Il primo ostacolo che incontriamo nel tratto di pista Costante Girardengo, dalle Cascine all’innesto del torrente di Iolo, oltre al manto stradale divelto dalle erbe infestanti, l’attraversamento della rotatoria con la tangenziale dove gli automobilisti rallentano di malavoglia, sono i lampioni mezzi spenti la sera e le auto che, scansati i panettoni nel tratto che va verso il Coderino, entrano sulla pista ciclabile. Una cattiva abitudine segnalata più volte in tratti diversi della pista ciclabile. Che in alcune zone non è raccomandabile assolutamente frequentare la sera.
Riprendendo il nostro viaggio, arriviamo alla fontanella del Coderino che però perde acqua. Qualcuno ha messo sotto il rubinetto un bidone per raccogliere l’acqua, senza pensare che così bere o riempire una borraccia diventa un’impresa. Con qualche difficoltà (la segnaletica lascia un po’ a desiderare), ci lasciamo alle spalle la Costante Girardengo per l’ Alfredo Binda, che collega Iolo a Maliseti. Il primo stop alla nostra pedalata è l’attraversamento di viale Manzoni a Iolo. Qui bisogna stare davvero attenti perché le auto, in barba alla segnaletica, sfrecciano a tutta velocità, creando una situazione di pericolo costante. Pochi metri più avanti, una piazzola di sosta, con la pavimentazione divelta e un tratto in sottopasso da appassionati di cross. Pista vietata, in questo tratto, la sera dopo il tramonto, perché manca completamente l’illuminazione. E l’unica fontanella per dissetarsi che si trova a metà strada, dopo l’attraversamento di Galciana (altro incrocio pericoloso), è rotta. Attraversato il ponte alla Dogaia (nel tratto di fronte al carcere una miglior definizio della pista non guasterebbe), dove ci sono pendenze da veri scalatori che ci costringono a scendere di sella, arriviamo sulla pista Ruggero Balli, che da Galceti ci porta dritti sul viale Galilei. Qui un po’ di segnaletica non guasterebbe e nemmeno qualche sistema di protezione.
Se la pista Gino Bartali, fatta salve per un dislivello da limare nel punto d’ accesso e la pavimentazione di qualche area di sosta da risistemare passa complessivamente l’esame, sulla pista Fausto Coppi, quella che corre a sinistra del Bisenzio fino a Gonfienti, qualche lavoro in più sarebbe necessario. Perché se è ancora impossibile raggiungere Vaiano, chi vuole avventurarsi su quel tratto di pista deve fare scorta d’acqua qualche chilometro prima, al ponte di piazza San Marco. L’unica fontana che c’è da lì alla Cartaia, è a Santa Lucia, ma il rubinetto è stato rotto. E anche le rotatorie che si trovano sulla pist, potrebbero essere ripensate perché in alcuni casi possono diventare addirittura pericolose.

200.000 EURO PER FARE LAVORI DI MANUTENZIONE SULLA RETE
I soldi, stanziati dal Comune, saranno spesi nei punti segnalati da runners e ciclisti

PRATO. Duecentomila euro per la manutenzione della pista ciclabile. L’assessorato all’Ambiente ha deliberato lo stanziamento lo scorso giugno, e i lavori, affidati ad Asm inizieranno a metà ottobre. Manutenzione che risponderà alle segnalazioni e alle lamentele di runners e ciclisti arrabbiati perché mancano le fontanelle per bere o perchè la segnaletica stradale non è abbastanza chiara, oltre che per eliminare i dislivelli e le erbe infestanti e installare parapedonali per separare la pista ciclabile dalla strada.
E forse l’assessorato all’Ambiente riuscirà a rispondere anche alle richieste di chi vorrebbe vedere la pista ciclabile tra il Monteferrato e le Cascine di Tavola completamente illuminata e utilizzabile così anche la sera. «La copertura elettrica era già stata predisposta - spiega l’assessore all’Ambiente Camilla Curcio - ma il genio civile ha espresso più volte parere negativo alla nostra richiesta di installare l’illuminazione, per problemi legati al rischio idrogeologico». Problemi che l’assessore Curcio sta cercando di risolvere. Nel progetto per illuminare quel lungo tratto di pista ciclabile infatti, i tecnici stanno pensando a due sistemi: installare dei fari orientabili sui pali della luce già esistenti e utilizzare impianti a pannelli fotovoltaici là dove non arriverebbe la luce dei fari.
«La scelta che abbiamo fatto - continua l’assessore - è quella di mantenere quel che abbiamo: un sistema di piste ciclabili che ci invidiano tante altre città. E’ vero che è bello avere strutture nuove, ma è importantissimo anche mantenere quel che abbiamo. E questo stanziamento va proprio in questa direzione».
Su tutti i tratti di pista ciclabile saranno installate apposite segnalazioni e segnaletica stradale nei vari punti in cui i ciclisti potrebbero avere difficoltà a seguire il tracciato e saranno rimodulate in alcuni casi le piccole rotatorie che costituiscono un ostacolo soprattutto per i ciclisti, sarà ripristinato il manto stradale in asfalto eliminando le erbe infestanti. Su buona parte delle piste ciclabili sarà anche risistemata la segnaletica orizzontale e le barriere parapedonali, oltre al ripristino del fondo in materiale stabilizzato sui tratti di pista ciclabile sterrati. Tra gli interventi previsti, anche la realizzazione di una nuova rampa di accesso alla pista ciclabile all’altezza del Ponte alla Dogaia, grazie al quale sarà eliminato il dislivello in corrispondenza della passerella.
E per gli incivili che viaggiano sulla ciclabile in auto o in motorino? Dal libro dei sogni dell’assessore Curcio, un nucleo di Polizia municipale dedicato alla tutela del verde. «E’ una richiesta che inoltrerò al comando - dice l’assessore - perché sia le piste che i giardini, oltre alla manutenzione hanno bisogno anche di essere frequentate dagli agenti per scoraggiare comportamenti scorretti».
Fra.Go.


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