Vedremo come si svilupperà la cosa...
MV
da il Tirreno del 09/09/08
Lista civica Milone: sì, no, forse
L’assessore: «Non ho ancora deciso niente». Ecco tutti i retroscena
E partono anche le scommesse. Ma i Democratici restano contrari
E anche l’assessore-sceriffo non aiuta a far chiarezza. «Ma via, sono solo voci. E’ tutta l’estate che mi assillano con queste chiacchiere. Non ho ancora deciso nulla». Allora ci ha pensato? «Madonnamia che stress. Non c’è nulla, per ora. Sembra che sia diventato il “dominus” della politica pratese, che tutti aspettino me. E’ un’esagerazione. Non sono l’uomo della Provvidenza». Ma intanto ha innescato una bomba a orologeria.
Le prime avvisaglie di quello che per ora è solo un “gossip”, ma che una parte di città che le cose le sa, dà quasi per assodato, sono iniziate subito prima dell’estate. A chiedere a Milone di “ballare da solo” alle prossime amministrative sono stati una parte consistente di commercianti, premiati dalla linea di fermezza dell’assessore sulla sicurezza; certamente i “duri e puri” di via Pistoiese che finalmente - dicono - hanno visto fare qualcosa di concreto contro l’illegalità diffusa nel distretto di Chinatown; e tanta gente comune, tutta quella che ferma Milone per la strada - sono tanti - per incitarlo a continuare così. Lui promette, risponde: «Ci penso io». E aumenta il consenso.
Fatto sta che dillo oggi, dillo domani, la lista Milone è diventata quasi una certezza. Sicuramente di quella sostanziosa quota di establishment pratese che trascorre l’agosto sotto gli ombrelloni versiliesi. Assicurano che non si parlasse d’altro nella calura del Ferragosto. Lui presente. Che pare anche non abbia poi sempre smentito voci e insinuazioni.
Ma veniamo alle “scuole di pensiero”. Che sono tre. La prima, quella del Pd, di tutte e due le anime del Pd - l’ex anima Ds e l’ex anima Margherita, per una volta unite - è fermamente convinta, per dirla con Fantozzi, che sia “una boiata pazzesca”. Il ragionamento è semplice: anche se la lista fosse a sostegno del candidato sindaco al secondo mandato Marco Romagnoli, chi potrebbe garantire a Milone la volontà dell’apparentamento? Si tratterebbe pur sempre di un assessore che corre, volenti o nolenti, contro il suo sindaco. Non è giudicata cosa gentile.
Milone potrebbe presentarsi come candidato sindaco al primo turno. A quel punto tutto dipenderebbe dal risultato. Se il centro sinistra con Romagnoli vincessero al primo turno, la scommessa di Milone sarebbe finita malamente. Se invece si andasse al ballottaggio, - terrore del Pd - e se la compagine democratica dovesse per forza stringere alleanze, allora Milone potrebbe diventare l’ago della bilancia e alzare il prezzo della sua partecipazione a uno dei due schieramenti, convinto di poter essere decisivo.
La terza scuola di pensiero è lievemente involuta. Narra di una lista che ha intenzione di recuperare voti nel centrodestra, forse tentando di pescare nelle acque Udc - partito che nonostante la collocazione nazionale e la determinazione di Casini a rimanere dov’è sembra particolarmente ambito e non solo dalla futuribile lista Milone - per poi consegnarli al centrosinistra. E qui ricade l’asino: sempre che il centrosinistra i voti li voglia. E che dire della tenzone, anche quella estiva, tra Milone, l’assessore e Taiti, il consigliere? Un botta e risposta sulla sicurezza che ha sfiorato gli insulti. Che stiano litigando convinti di contendersi la stessa base elettorale?
Cri.Or.
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