TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 13 maggio 2009

Animali. Allarme tartaruga.

Si parla di furti di tartarughe ma si fa una gran confusione, Da una parte c'è un vero e proprio furto ai danni del centro del WWF, nell'altro caso non si capisce bene se sia una scia della faida fra il comune e i gestori del progetto europeo che sono stati praticamente buttati fuori. In pratica i soliti porcai italiani dove la disonestà imperante si intreccia con una cattiva burocrazia e un'amministrazione della giustizia disastrosa. Chi ci rimette? Gli animali. Chi ci guadagna? Qualche immonda figura di trafficante di gusci o di esemplari vivi. Segue un articolo di aprile per la memoria dei fatti. Comunque di misteri su questi reati ce ne sono pochi. Basta sfogliare la Pulce per trovare annunci illegali di vendita di esemplari di terra, protetti da leggi molto severe.
MV


Nel mirino dei ladri il Wwf di Massa, al Carapax di Massa Marittima l’accusa è di “spostamento illecito”

E le tartarughe diventano un business
Spariti un centinaio di esemplari rari: valgono fino a mille euro
Florido il traffico via Internet, il mercato alimentato dalla moda

MASSA MARITTIMA. Sos tartarughe. In questi giorni in Toscana è sparito almeno un centinaio di esemplari da due centri regionali di salvaguardia e recupero tartarughe. Due giorni fa nel centro Wwf di Massa è stato accertato un furto di 38 esemplari rari. Ma qualche giorno prima ne erano scomparsi almeno 70 (il numero è ancora da quantificare) anche dal Carapax di Massa Marittima, dove la situazione resta ancora da chiarire. Non si parla, al momento, di furto ma di spostamento illecito. I titolari del progetto, infatti, sono stati denunciati dalla Comunità Montana (ente gestore degli immobili) perché il centro è sotto sequestro giudiziario da circa un mese.
E proprio in questo periodo avrebbero deciso di spostare i rettili senza autorizzazione da parte della Forestale. Se loro si difendono («Abbiamo la responsabilità sui nostri animali e possiamo spostarli dove vogliamo»), l’ente montano la pensa in altro modo. E su questa linea, ieri, è intervenuto il giudice civile del tribunale di Grosseto, che ha deciso di congelare ogni entrata e uscita di tartarughe dal Carapax.
Intanto proseguono le indagini di carabinieri e Forestale, per scoprire dove siano finite le tartarughe. Ma tra tanta confusione una cosa è certa. I carapaci suscitano sempre più attenzione, e uno sguardo sempre più vigile dalle forze dell’ordine, non senza motivo. Il commercio di tartarughe, infatti, naviga su rotte disparate e floride, ed è diventato un vero e proprio business più volte stroncato da carabinieri o Forestale, laddove fosse clandestino. Da Internet ai mercati rionali, dai giornali di annunci alle televendite, comprarsi una tartaruga “strana”, oggi, fa moda, mentre venderla è decisamente redditizio. Dopo gli uccelli, le tartarughe sono le specie più soggette al traffico illegale di fauna selvatica. Non a caso figurano nel vocabolario della camorra, tra le pagine del sito www.oltregomorra.com: sito che parte dal libro-denuncia di Saviano per esplorare le più recenti forme di “mafie”, da cui la Toscana potrebbe non uscirne indenne. «Una tartaruga gigante africana - spiega Roberto Barbuti, docente all’Università di Pisa - vale sui 7-800 euro. Una testudo marginata sui 4-500 euro. Ma la più preziosa è la testudo kleinmanni, egiziana, una delle più minacciate dal rischio d’estinzione: 800-1000 euro l’una. Anche gli esemplari di testudo hermanni viaggiano sui 3-400 euro». Le rotte possibili, all’estero, sono «Germania, ma anche Belgio e Olanda», mentre sul mercato italiano le cifre possono tenersi più basse. Il traffico ha visto coinvolti, negli anni, non pochi soggetti legati alla camorra napoletana. Nel rapporto Zoomafia 2007 della Lav, nell’elenco dei casi citati riguardanti gli interventi delle autorità per contrastare il traffico di fauna selvatica, gli esemplari di tartaruga - autoctoni ed esotici - sono i più frequenti da trovare. Ve ne è traccia periodica a Napoli, nel mercato settimanale a Sant’Erasmo, e nelle decine di altri mercati campani. Piace molto anche la “moda del guscio”, cioè quella di tenersi un animale morto in casa. E non è raro che le tartarughe vengano vendute già morte.
Ma a parte i mercati, in questi giorni non è infrequente trovare annunci su Internet. Basta digitare nei motori di ricerca “cerco tartarughe hermanni” o “kleinmanni”, per trovare privati che mettono in vendita i loro carapaci o vogliono acquistarli. «Cerco tartaruga hermanni appena nata... La pago qualsiasi cifra». E nessun accenno alla documentazione obbligatoria per legge.
EG
da il Tirreno
13/5/'09


Sequestro al Carapax e tartarughe all'Università

Sequestrato il centro Carapax a Massa Marittima la struttura che ospita centinaia di tartarughe e animali esotici

Sono iniziate le operazioni di sequestro del centro Carapax, a Massa Marittima, la struttura che ospita centinaia di tartarughe rientranti nel progetto europeo «Medspa» per la protezione, la salvaguardia, l’allevamento e il reimpatrio di questi animali. Al progetto aderisce anche la Regione Toscana che, attraverso una convenzione, aveva affidato la struttura (terreni e poderi di proprietà dell’amministrazione regionale e gestiti dalla Comunità montana Colline metallifere) alla Fondazione Rana International Belgio, di cui il Carapax è emanazione.
CONTENZIOSO DI 10 ANNI FA - Un contenzioso aperto circa dieci anni fa dalla Giunta Toscana nei confronti della Fondazione (ritenuta responsabile di non aver mantenuto fede agli impegni presi sul recupero strutturale di alcuni edifici) ha portato ad un provvedimento di sequestro emesso nel marzo scorso dal Tribunale di Grosseto in attesa dell’udienza del processo fissata per gennaio 2010.
ANIMALI RARI E PERICOLOSI - All’interno del Carapx, oltre a centinaia di tartarughe originarie di ogni parte del mondo, ci sono anche animali rari e pericolosi (due caimani, un varano, tartarughe azzannatrici e tartarughe alligatore) che non avrebbero potuto essere custoditi perchè manca il permesso che deve rilasciare la Prefettura: questi esemplari, dal giugno 2007, dopo un controllo del Corpo forestale dello Stato, si trovano sotto sequestro. «Gli animali non subiranno alcun disagio e non saranno loro a dover abbandonare il centro - spiega la Regione - bensì i responsabili del centro stesso sui quali pende anche un’indagine penale in merito a presunti reati ambientali».
TARTARUGHE ALL'UNIVERSITA' - Saranno gli esperti dell’Università di Pisa a prendersi cura delle tartarughe ospiti del Carapax, il centro di Massa Marittima (Grosseto) posto sotto sequestro questa mattina su ordine del Tribunale di Grosseto. Terminate le operazioni tecniche, il presidente della Comunità montana Colline metallifere, Giancarlo Zago, è stato nominato custode degli immobili, mentre per quanto riguarda gli animali è stato deciso che fino al 5 maggio gli attuali gestori del Carapax affiancheranno gli esperti universitari nello svolgimento delle operazioni quotidiane.

17 aprile 2009 il Corriere.it

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