Nel mirino dei ladri il Wwf di Massa, al Carapax di Massa Marittima l’accusa è di “spostamento illecito”
E le tartarughe diventano un business
Spariti un centinaio di esemplari rari: valgono fino a mille euro
Florido il traffico via Internet, il mercato alimentato dalla moda
Intanto proseguono le indagini di carabinieri e Forestale, per scoprire dove siano finite le tartarughe. Ma tra tanta confusione una cosa è certa. I carapaci suscitano sempre più attenzione, e uno sguardo sempre più vigile dalle forze dell’ordine, non senza motivo. Il commercio di tartarughe, infatti, naviga su rotte disparate e floride, ed è diventato un vero e proprio business più volte stroncato da carabinieri o Forestale, laddove fosse clandestino. Da Internet ai mercati rionali, dai giornali di annunci alle televendite, comprarsi una tartaruga “strana”, oggi, fa moda, mentre venderla è decisamente redditizio. Dopo gli uccelli, le tartarughe sono le specie più soggette al traffico illegale di fauna selvatica. Non a caso figurano nel vocabolario della camorra, tra le pagine del sito www.oltregomorra.com: sito che parte dal libro-denuncia di Saviano per esplorare le più recenti forme di “mafie”, da cui la Toscana potrebbe non uscirne indenne. «Una tartaruga gigante africana - spiega Roberto Barbuti, docente all’Università di Pisa - vale sui 7-800 euro. Una testudo marginata sui 4-500 euro. Ma la più preziosa è la testudo kleinmanni, egiziana, una delle più minacciate dal rischio d’estinzione: 800-1000 euro l’una. Anche gli esemplari di testudo hermanni viaggiano sui 3-400 euro». Le rotte possibili, all’estero, sono «Germania, ma anche Belgio e Olanda», mentre sul mercato italiano le cifre possono tenersi più basse. Il traffico ha visto coinvolti, negli anni, non pochi soggetti legati alla camorra napoletana. Nel rapporto Zoomafia 2007 della Lav, nell’elenco dei casi citati riguardanti gli interventi delle autorità per contrastare il traffico di fauna selvatica, gli esemplari di tartaruga - autoctoni ed esotici - sono i più frequenti da trovare. Ve ne è traccia periodica a Napoli, nel mercato settimanale a Sant’Erasmo, e nelle decine di altri mercati campani. Piace molto anche la “moda del guscio”, cioè quella di tenersi un animale morto in casa. E non è raro che le tartarughe vengano vendute già morte.
Ma a parte i mercati, in questi giorni non è infrequente trovare annunci su Internet. Basta digitare nei motori di ricerca “cerco tartarughe hermanni” o “kleinmanni”, per trovare privati che mettono in vendita i loro carapaci o vogliono acquistarli. «Cerco tartaruga hermanni appena nata... La pago qualsiasi cifra». E nessun accenno alla documentazione obbligatoria per legge.
EG
da il Tirreno
13/5/'09
Sequestro al Carapax e tartarughe all'Università
Sequestrato il centro Carapax a Massa Marittima la struttura che ospita centinaia di tartarughe e animali esotici
CONTENZIOSO DI 10 ANNI FA - Un contenzioso aperto circa dieci anni fa dalla Giunta Toscana nei confronti della Fondazione (ritenuta responsabile di non aver mantenuto fede agli impegni presi sul recupero strutturale di alcuni edifici) ha portato ad un provvedimento di sequestro emesso nel marzo scorso dal Tribunale di Grosseto in attesa dell’udienza del processo fissata per gennaio 2010.
ANIMALI RARI E PERICOLOSI - All’interno del Carapx, oltre a centinaia di tartarughe originarie di ogni parte del mondo, ci sono anche animali rari e pericolosi (due caimani, un varano, tartarughe azzannatrici e tartarughe alligatore) che non avrebbero potuto essere custoditi perchè manca il permesso che deve rilasciare la Prefettura: questi esemplari, dal giugno 2007, dopo un controllo del Corpo forestale dello Stato, si trovano sotto sequestro. «Gli animali non subiranno alcun disagio e non saranno loro a dover abbandonare il centro - spiega la Regione - bensì i responsabili del centro stesso sui quali pende anche un’indagine penale in merito a presunti reati ambientali».
TARTARUGHE ALL'UNIVERSITA' - Saranno gli esperti dell’Università di Pisa a prendersi cura delle tartarughe ospiti del Carapax, il centro di Massa Marittima (Grosseto) posto sotto sequestro questa mattina su ordine del Tribunale di Grosseto. Terminate le operazioni tecniche, il presidente della Comunità montana Colline metallifere, Giancarlo Zago, è stato nominato custode degli immobili, mentre per quanto riguarda gli animali è stato deciso che fino al 5 maggio gli attuali gestori del Carapax affiancheranno gli esperti universitari nello svolgimento delle operazioni quotidiane.
17 aprile 2009 il Corriere.it
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