Secondo quanto leggo sul Times Online sembra che la cimice dei letti, un vecchio parassita dell’uomo, stia vivendo un suo ritorno in grande stile. Questi animaletti, dall’aspetto simile a una zecca, avrebbero trovato nei sedili dei treni e degli aerei l’ottimo avamposto per attaccare la specie umana coi loro morsi e nutrirsi di sangue. Negli anni ‘50 e ‘60 il loro luogo preferito era il letto, da cui hanno preso anche il nome: Cimice dei letti (Cimex lectularius). Oggi sembra che l’aumento del numero dei viaggiatori e un abbassamento della guardia da parte dell’uomo ne stia favorendo la prolificazione sui mezzi di trasporto pubblici. Queste cimici che erano ritenute scomparse o considerevolmente diminuite oggi sembrano trovare gradevoli i mezzi di trasporto della specie umana, tra la polvere e la sporcizia che si accumula tra le pieghe di un sedile potrebbero esserci loro, in attesa di un pasto. Mi sorge il dubbio che quelle che spesso vengono trovate sui treni e sui traghetti non siano zecche ma proprio questo tipo particolare di cimice, se così fosse non sarebbe un problema solo Italiano, ma internazionale.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
giovedì 11 settembre 2008
Animali e treni. La vera storia dell'invasione delle zecche.
Vergogna!
Ci lascia offesi e anche rabbiosi l'ultima idiozia di Trenitalia e del suo amministratore Mauro Moretti (diocisalvi!).
Nonostante sia evidente a tutti la condizione di assoluta mancanza di igiene, integrità e decoro dei vagoni della maggioranza dei treni che circolano in Italia,
nonostante l'incuria in cui versano le carrozze,
il dirigente in questione ha presentato la possibilità di non far salire i cani sui treni per evitare il diffondersi di pulci e zecche!
Trenitalia, colpevole in mille modi del livello preistorico dei nostri trasporti su rotaia, vorrebbe togliersi anche questa responsabilità e impedire ai cani di viaggiare con il padrone, pur con le normali regole di sicurezza e igiene.
Il proibizionismo pazzo di quest'estate è giunto anche in stazione!
Moretti non è degno di gestire l'azienda nazionale, prima di tutto per il buco di 500 milioni che ha presentato quest'anno e poi per come sta riducendo ai minimi storici i servizi essenziali per gli studenti e i lavoratori. In più si sta comportando da zoticone, ignorando colpevolmente l'esistenza di numerosi parassiti che non sono veicolati da animali (come potete ricavare dalla scheda che segue), i quali persistono nei vagoni per lo scarso servizio di pulizia e per la vetustà delle tappezzerie.
Basta cani a dirigere Trenitalia!
Municipio Verde
Oggi mi sento internazionale; e se non fossero zecche quelle sui treni Italiani?
Agosto 26, 2008 — Fonte: lealidellafarfalla
Secondo quanto leggo sul Times Online sembra che la cimice dei letti, un vecchio parassita dell’uomo, stia vivendo un suo ritorno in grande stile. Questi animaletti, dall’aspetto simile a una zecca, avrebbero trovato nei sedili dei treni e degli aerei l’ottimo avamposto per attaccare la specie umana coi loro morsi e nutrirsi di sangue. Negli anni ‘50 e ‘60 il loro luogo preferito era il letto, da cui hanno preso anche il nome: Cimice dei letti (Cimex lectularius). Oggi sembra che l’aumento del numero dei viaggiatori e un abbassamento della guardia da parte dell’uomo ne stia favorendo la prolificazione sui mezzi di trasporto pubblici. Queste cimici che erano ritenute scomparse o considerevolmente diminuite oggi sembrano trovare gradevoli i mezzi di trasporto della specie umana, tra la polvere e la sporcizia che si accumula tra le pieghe di un sedile potrebbero esserci loro, in attesa di un pasto. Mi sorge il dubbio che quelle che spesso vengono trovate sui treni e sui traghetti non siano zecche ma proprio questo tipo particolare di cimice, se così fosse non sarebbe un problema solo Italiano, ma internazionale.
Secondo quanto leggo sul Times Online sembra che la cimice dei letti, un vecchio parassita dell’uomo, stia vivendo un suo ritorno in grande stile. Questi animaletti, dall’aspetto simile a una zecca, avrebbero trovato nei sedili dei treni e degli aerei l’ottimo avamposto per attaccare la specie umana coi loro morsi e nutrirsi di sangue. Negli anni ‘50 e ‘60 il loro luogo preferito era il letto, da cui hanno preso anche il nome: Cimice dei letti (Cimex lectularius). Oggi sembra che l’aumento del numero dei viaggiatori e un abbassamento della guardia da parte dell’uomo ne stia favorendo la prolificazione sui mezzi di trasporto pubblici. Queste cimici che erano ritenute scomparse o considerevolmente diminuite oggi sembrano trovare gradevoli i mezzi di trasporto della specie umana, tra la polvere e la sporcizia che si accumula tra le pieghe di un sedile potrebbero esserci loro, in attesa di un pasto. Mi sorge il dubbio che quelle che spesso vengono trovate sui treni e sui traghetti non siano zecche ma proprio questo tipo particolare di cimice, se così fosse non sarebbe un problema solo Italiano, ma internazionale.
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