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La mer, la fin...

lunedì 15 settembre 2008

Politica. In corteo l'11 ottobre?

Da il Manifesto del 13.09.'08
11 OTTOBRE
Sinistra, parte il corteo Anche con i Verdi o quasi
Ferrero a Di Pietro: gestione unitaria sul referendum
Micaela Bongi

Non sarà una manifestazione dei partiti, ma «con i partiti». E sarà un'iniziativa «distinta» da quella di Antonio Di Pietro in piazza Navona. I promotori del corteo della sinistra sono soddisfatti. E' deciso e dall'appello si passa alla convocazione: l'11 ottobre si sfilerà in corteo. Dalla riunione di ieri mattina con gli attuali segretari dei quattro partiti ex Arcobaleno - la prima dopo il terremoto elettorale -, i promotori incassano anche un quasi sì dei Verdi.
La portavoce Grazia Francescato, fino a giovedì sera decisamente orientata per il no, ha infatti cambiato idea. Gli esponenti del Sole che ride continueranno a aderire a titolo individuale finché non si riunirà il coordinamento, il 26 settembre: in quella sede sarà presa una decisione definitiva e formale. Ma fin d'ora Francescato lavorerà per portare in piazza comitati e associazioni. A ammorbidire la portavoce verde, il fatto che quello dell'11 non sarà un corteo promosso da Rifondazione e dai partiti, ma convocato e gestito dall'associazione fiorentina di Paul Ginsoborg e dal Movimento politico per la sinistra.
E poi l'ennesimo no di Walter Veltroni al coinvolgimento della sinistra nella manifestazione del Pd del 25 ottobre. Ma anche il fatto che, nonostante la chiusura dell'ex sindaco di Roma, il corteo della sinistra (il percorso verrà individuato martedì nella riunione dei promotori) sarà contro il governo e Confindustria e non contro il Partito democratico. Partito democratico che in ogni caso, sottolinea Claudio Fava, coordinatore di Sd, «non è interessato né a una manifestazione che rimetta insieme le opposizioni né alla costruzione di un nuovo centrosinistra», dunque «l'11 ottobre diventa il momento in cui l'opposizione torna a parlare al paese». Adesione confermata anche per il Pdci, perché appunto «in Italia al momento non si fa opposizione», e per Rifondazione comunista, che oggi formalizzerà la decisione. Mentre il verde Paolo Cento propone anche che l'iniziativa dell'11 ottobre faccia da ponte con lo sciopero generale del sindacalismo di base indetto per il 17 dello stesso mese. E la distanza con piazza Navona, dove si svolgerà la «giornata della legalità» promossa dall'Italia dei valori? «E' nella questione sociale», spiegano i leader della sinistra.
Ciò non toglie che tra le due piazze ci sarà una qualche comunicazione: a piazza Navona faranno infatti tappa, per firmare il referendum contro il lodo Alfano, anche molti degli esponenti della sinistra che sfileranno in corteo. Per il Pdci lo ha già annunciato Manuela Palermi, mentre il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero anticipa che nei prossimi giorni proporrà a Antonio Di Pietro una «gestione unitaria» del referendum contro lo scudo per le alte cariche dello stato, «perché il referendum appartiene ai cittadini e non delego a nessuno la questione democratica. La manifestazione dell'Italia dei valori è su questione morale e giustizia. Noi - aggiunge Ferrero - poniamo la questione morale, i temi della giustizia e naturamente anche quelli sociali». Ma insomma, un «dialogo» c'è. Dialogo che per il Prc si potrebbe prossimamente tradurre anche in alleanza elettorale alle regionali in Abruzzo. Per il momento Di Pietro - che ieri aveva omaggiato Ferrero dicendo di condividere la sua preoccupazione per la proposta di legge elettorale europea pensata dal Pdl per eliminare i partiti più piccoli - annuncia la candidatura alla regione di Carlo Costantini, affermando: «In Abruzzo andremo da soli o bene accompagnati». Nell'immediato Rifondazione è alle prese con la nomina degli organismi dirigenti. Oggi si riunirà il comitato politico nazionale per eleggere la segretria: si andrebbe non più verso una segreteria allargata come pensato in un primo momento per rispecchiare fedelmente gli equilibri della maggioranza nata a Chianciano, ma ristretta. Degli esclusi, il rischio di un voto contrario nel Cpn viene solo dall'Ernesto di Fosco Giannini (la maggioranza conta su pochi voti di vantaggio, e l'Ernesto nel comitato politico ne ha nove), che però potrebbe trovare più spazio nella direzione. Lo «scontro generazionale» tra i vendoliani su chi entrerà in direzione si è invece concluso con la decisione di «scommettere sulla generazione cresciuta dentro Rifondazione». L'ex segretario Franco Giordano sarà dunque dentro. Tra gli altri non ci saranno invece Francesco Forgione, Milziade Caprili e Tommaso Sodano.

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