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La mer, la fin...

giovedì 11 settembre 2008

Prato verso le amministrative. Milone rientra nei ranghi?

Con le manovre tipiche dei partitoni, sembra che la dissidenza miloniana stia rientrando. Ma sarà veramente così?
Altra domanda.. maliziosa... ma la "velina" ai giornali chi l'ha mandata???
MV

da il Tirreno del 11/09/08
Milone archivia già la lista civica

Colloqui con sindaco e Squittieri, l’assessore rientra nei ranghi

Nessuna formazione politica autonoma in cambio di una garanzia: il sostegno di sindaco e Pd sulla gestione sicurezza

PRATO. Scoppia il caso-lista civica Milone. Dopo tante chiacchiere, era inevitabile. E scoppia nelle sedi opportune: in giunta e nel partito. Quarantotto ore di fuoco per l’assessore alla Sicurezza che pare proprio intenzionato a comunicare ufficialmente, tra qualche giorno, che no, la lista civica non la farà, che non ha nessuna intenzione di dimettersi dalla giunta e, tantomeno, di uscire dal Pd. Sono queste le “ultimissime”, sempre passibili, naturalmente, di modifiche e aggiustamenti ulteriori, perchè la politica è fatta così.
E’ stato il sindaco Marco Romagnoli a porre la questione nella giunta di martedì. Una sorta di “falsa partenza” perchè l’assessore alla Sicurezza era assente-giustificato per motivi familiari.
Netti, secondo Romagnoli, che ha incassato l’approvazione unanime degli assessori, i contorni della questione: da chiarire il più in fretta possibile - è stato il ragionamento - perchè l’ora dei gossip da spiaggia è definitivamente finita e c’è bisogno di una parola precisa dell’assessore; che dica dunque cosa farà. Legittima, per il sindaco, la strada della lista civica che però non può che portare a delle conseguenze: prima tra tutte quella delle dimissioni dalla giunta.
Con toni di critica più accesi da parte della schiera di assessori ex Ds, con il consiglio di evitare martiri piovuto dal gruppo ex Margherita, è comunque passata alla grande la linea Romagnoli. Il sindaco ieri mattina ha avuto l’atteso colloquio ufficiale col suo assessore a rischio dissidenza (un altro, informale, era già avvenuto martedì sera).
Ovviamente riservato il contenuto dell’incontro che però pare sia servito a stabilire una serie di punti fermi. Il primo: che Milone, atteggiamento più cauto, l’idea della lista è disponibile ad archiviarla (e lo comunicherà ufficilmente una volta concluso il giro di incontri con quella parte di città che lo vorrebbe “paladino” della nuova formazione: una fetta di commercianti, il comitato di via Pistoiese, ma non solo). Secondo punto, è servita anche a concordare un’uscita dignitosa a Milone da una situazione altamente a rischio: che la sua linea d’azione dovrà essere sostenuta e non sconfessata (ad accusarlo di eccessiva intraprendenza furono i vertici del Pd - parlamentari compresi - in una infuocata riunione al partito lo scorso luglio quando in ballo c’era la questione “militari sì militari no” e Milone pubblicamente prima si era schierato sul fronte dei critici per poi fare una pericolosa capriola e dirsi possibilista), che la questione “gestione della sicurezza” ha necessità di un chiarimento anche a livello di partito.
Una buona mossa politica, quest’ultima, che ha fruttato a Milone un sereno colloquio con il segretario democratico Benedetta Squittieri. L’incontro a due è avvenuto ieri pomeriggio. Al termine si è avuta l’impressione che la vicenda sia a un passo dal rientrare completamente. Il segretario Pd ha confermato di giudicare importante la questione sicurezza, ma pare abbia sostenuto che, appunto per la delicatezza, deve stare “in capo” all’intero partito e al sindaco e non certo a un uomo solo. Linea concordata, scontro scongiurato, avanti con il “volemose bene”.
Cosa succederà adesso? Poco - a meno di sorprese dell’ultomo minuto, ma davvero difficili - se non la comunicazione ufficiale del rientro di Milone nei ranghi del partito e della giunta.
Cri. Or.

da la Nazione del 11/09/08
Lista: Milone ci ripensa
Ultimatum in giunta, ma l’assessore chiede garanzie
DOVEVA accadere, è successo. Sindaco, giunta e Pd hanno chiesto all’assessore Milone di fare chiarezza: o la lista civica e quindi le dimissioni, oppure niente lista e i chiarimenti necessari. Milone ha rilanciato, dicendo in sostanza: la sicurezza, la lotta al degrado e all’illegalità sono secondo me assolutamente prioritarie, se avrò le garanzie che il mio pensiero è condiviso anche nel partito, niente lista e niente dimissioni. Così, con ogni probabilità, dopo tutti i reciproci chiarimenti del caso, la lista civica non ci sarà. Dicono i bene informati che l’assessore alla sicurezza lo annuncerà in modo ufficiale entro la fine della settimana. Sono stati due giorni convulsi, però.

IL REDDE rationem è iniziato martedì pomeriggio, con la prima giunta dopo le ferie e dopo le voci che hanno alimentato la fiacca estate della politica pratese sulle intenzioni di Milone di capeggiare appunto una lista civica, sostenuta dai comitati di via Pistoiese, ma non solo. L’assessore alla sicurezza però non c’era, per annunciati e giustificati motivi familiari. Il sindaco Romagnoli ha posto comunque la questione ai colleghi: del caso Milone, cosa si fa? Romagnoli ha espresso la sua opinione, dicendo in sostanza che l’intenzione di una lista civica era incompatibile con la permanenza in giunta e che quindi Milone avrebbe dovuto chiarire i suoi progetti. Gli altri assessori si sono detti sostanzialmente d’accordo.

COSI’ ieri mattina Romagnoli ha convocato Milone, che nel frattempo era stato naturalmente informato di quanto avvenuto in sua assenza. E l’assessore alla sicurezza ha rilanciato: «Non sarebbe mia intenzione uscire dal Pd, ma ho bisogno di sapere se la mia linea è condivisa. Se così non fosse sono pronto a dimettermi». Romagnoli lo avrebbe rassicurato, dicendo in sostanza: «La lotta all’illegalità è anche una mia priorità, ma non è accettabile che un componente di giunta ragioni di liste civiche e continui a fare l’assessore». Insomma, si sarebbero chiariti.

NEL pomeriggio il colloquio con la segretaria del Pd Benedetta Squittieri, con lo stesso copione. L’assessore alla sicurezza è quindi intenzionato ad archiviare la sua idea «secessionista», ma sulla vicenda restano aperti alcuni interrogativi. Durante la fiacca estate della politica pratese in tanti si erano domandati cosa ci fosse dietro i progetti di Milone. Qualcuno aveva visto un tentativo di mettere in difficoltà il sindaco, alimentato da chi non vorrebbe il Romagnoli bis. Qualcuno, ancora più dietrologico, aveva addirittura ipotizzato che lo stesso sindaco avesse interesse a non frenare il «dirazzare» di Milone, proprio perché si potesse pensare che tutto questo fosse l’effetto di manovre sottobanco studiate ad arte dai suoi «nemici», annidati in particolare nella ex Margherita. E altri avevano immaginato che nell’aria ci fosse perfino un’intesa di medio termine (cioé le elezioni della prossima primavera) fra Milone e il centrodestra. Visto l’epilogo, forse era solo il desiderio dell’assessore — spinto dai comitati e da tanti cittadini — di dire e fare quello che gli sembrava giusto. Magari in modo poco politico.

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