Pubblichiamo una lettera di Marisa Cacialli, di Forza Italia, sulla riforma Gelmini e a seguire un nostro commento. mv
RIFORMA GELMINI
Malainformazione
sulla scuola
E si continua con la malainformazione sulla scuola.
Tengo a precisare che il consigliere comunale Luciano Bartolotti ha omesso nel citare il Decreto Legge 137 della Gazzetta ufficiale relativo
all'art.4 quanto segue: "....... Si tiene comunque conto delle esigenze,correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola". Inoltre il ministro Gelmini continua a ripetere ovunque che il tempo pieno non sarà toccato anzi sarà migliorato ed esteso ad un numero maggiore di classi, perché il governo si rende conto che molte madri lavorano e intende venire incontro alle esigenze delle famiglie.
Il maestro unico si riferisce al "modulo" a tre insegnanti. Perché, sostiene il Ministro, i contribuenti devono pagare tre insegnanti quando uno è sufficiente? E' uno spreco, di fronte all'esigenza di ridurre il debito pubblico e di riqualificare la spesa, investendo ad esempio nell'edilizia scolastica.
Il 7 Settembre, in un'intervista a Tuttoscuola, il ministro Gelmini ha annunciato un incremento del tempo pieno nella scuola elementare del 50%, per accontentare circa 300mila famiglie in più nelle loro richieste, definendo il potenziamento del tempo pieno "il fiore all'occhiello di questa nuova offerta formativa" e sottolineando che sarà esteso anche in molte aree del Sud, dove sono mancate le condizioni per offrire questo servizio".
Non sono nervosa né voglio essere offensiva, ma mi piacerebbe se si facesse una corretta opposizione (cosa giusta e nobile della nostra democrazia) su argomenti reali e veritieri.
Marisa Cacialli dirigente provinciale "Azzurro Donna" F.I.-P.D.L.
La Gelmini e la Cacialli dicono che, non solo rimarrà il tempo pieno, ma aumenterà del 50%.
Perchè non crediamo che ciò sia veritiero?
Ogni giorno si parla di un numero altissimo di esuberi del personale insegnante e questo dato non lo si smentisce affatto, anzi lo si esalta come bandiera di responsabilità sulla spesa pubblica. E questo come mai se l'intenzione è quella di fare rientrare dalla finestra ciò che si è buttato fuori dalla porta?
Tolgono due maestri da due classi e li rimettono di nuovo due per classe?
Se ciò fosse non sarebbe una novità.
Il centro destra governa proprio così: alza un gran polverone, fingendo una ventata riformista, poi si rimangia tutto perchè ne comprende l'insensatezza. Vedi ICI e altre finte rivoluzioni.
Ma qui il discorso appare meno populista e più distruttivo del solito. Il ministro si nasconde dietro alle parole e sfrutta gli equivoci, sicura di poterlo fare in un Paese martellato ben bene di pubblicità televisiva e altre forme di imbonimento demenziale.
Il Tempo pieno, quello che vale la pena di difendere, non è un semplice orario lungo, magari garantito da personale di sorveglianza (armato?), al posto dei maestri, che sorveglia i ranci da caserma della truppa studentesca in divisa.
Non è una mezza scuola integrata da educatori che aiutano a fare i compiti (tanto varrebbe farli a casa...). Non è un contenitore di laboratori inventati come riempitivo e privi di legame con il curricolo, nè tanto meno un parcheggio per bambini di famiglie in difficoltà.
No signora Cacialli, no signora Gelmini.
Il tempo pieno è altro.
E' un tempo scuola da cima a fondo, dove non esistono zone morte e serragli per indigenti e in cui gli insegnanti insieme agli alunni, costruiscono una didattica della vita, basata sullo scambio, la solidarietà, la collaborazione e il rispetto degli altri, fruendo e producendo cultura.
Non c'è niente di male a non saperlo. Ma la Gelmini lo sa e bluffa.
municipio verde
I
1 commento:
Aggiungo: la legge del 1990 che istituiva il modulo di tre insegnanti su due classi, diceva chiaramente: restano in vigore le classi funzionanti a tempo pieno ai sensi alla legge del 1971, in base alla richiesta delle famiglie.
Quella era una norma che salvaguardava il tempo pieno, non questa così vaga che si legge nel Decreto Gelmini: "si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola".
Quindi dubito che "il tempo pieno non sarà toccato".
Seconda considerazione: in un paese dove l'opinione pubblica considera gli insegnanti un branco di lavoratori svogliati ("che è un lavoro, il vostro!" mi si dice spesso) e poco capaci (visto che i mali della società sembrano essere sempre colpa della scuola), il ministro si permette di dire "Perché, sostiene il Ministro, i contribuenti devono pagare tre insegnanti quando uno è sufficiente?" Detto così, sembra che nella scuola ci siano un insegnante che lavora e due che fanno compagnia. A parte l'opinione discutibile, se conoscesse la scuola per davvero, il ministro direbbe "quando due sono sufficienti". perchè si tratta di una coppia di classi.
Il risparmio facciamolo dove si può fare: io insegno bene a 20 alunni, a 30 non è possibile. Invece, perchè devo pagare le tasse per 900 parlamentari, quando 300 sarebbero sufficienti? (in una sola camera, tanto cosa cambia per una persona rappresentare 700.000 abitanti oppure 2.000.000?)
Simone Puggelli
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