MV
Ciao Municipio Verde
Ti inviamo la mail che abbiamo spedito al TG3 (senza chiaramente ricevere alcun tipo di risposta!). Abbiamo letto gli interventi usciti su Municipio Verde e la tua chiara posizione sul decreto ammazzascuola del ministro Gelmini.
Noi vogliamo solo fare i maestri...
Angela e Ivan
Gentile redazione,
siamo una coppia di insegnanti precari inseriti nelle graduatorie della provincia di Prato per la scuola primaria.
Volevamo sottolineare che il vostro telegiornale, che da sempre guardiamo con la convinzione che sia sempre e comunque obiettivo, sta riservando poco spazio alle tremende conseguenze che provocherà alla società italiana la prevista riforma del ministro Gelmini, ovvero la reintroduzione della figura del maestro unico nelle scuole elementari e la chiusura delle scuole dei comuni montani e isolani.
Fra i tanti politici e le diverse personalità pubbliche che hanno subito sostenuto questa scelta non si è sentita alcuna motivazione pedagogica e/o didattica, né tanto meno è stato fatto cenno alle inevitabili ricadute lavorative e sociali. Abbiamo solo sentito dire che la scuola italiana fa acqua da tutte le parti, ma la scuola primaria funziona e ciò è dimostrato da diversi studi, nazionali ed internazionali, che valutano la preparazione dei nostri bambini pari se non superiore alla media dei paesi OCSE.
In realtà la prospettiva che ci ritroviamo davanti è quella che saranno bloccate le immissioni in ruolo, le nomine per le supplenze annuali e le normali supplenze temporanee… il tutto per almeno 12 anni! Se questo è il modo giusto per svecchiare la categoria dei docenti… noi trentenni stiamo proprio freschi! A parte l’amara ironia vorremmo sapere dal Ministro cosa dovremmo fare noi pletora di precari (dall’imprecisato numero) dal prossimo anno scolastico? Incrementeremo il tasso di disoccupazione con buona pace del ministro Tremonti!
Intanto ci tornano alla mente le parole del Ministro che, appena insediato, affermò che i docenti inseriti in tutte le graduatorie permanenti di ogni ordine e grado sarebbero stati assorbiti... non credevamo ci volessero altri vent'anni, però!
E poi ci chiediamo come faranno ad utilizzare gli insegnanti di ruolo delle regioni sature come la nostra, ovvero la Calabria, dove li manderanno, fuori dalle loro province, dalle loro regioni o dove???
Per non parlare dei problemi che ricadranno sull’organizzazione pratica dei genitori che lavorano: nelle regioni del centro e del nord vige il cosiddetto tempo pieno, cioè dalle ore 8.30 alle 16.30, per complessive 40 ore settimanali. Se, come da più parti si dice, le ore scenderanno a 27, dove e con chi i bambini trascorreranno i pomeriggi? Prevediamo la rapida diffusione di ludoteche e doposcuola a pagamento… per chi chiaramente potrà permetterseli.
Vi chiediamo, già ringraziandovi, di approfondire questi aspetti perché ci preoccupa enormemente il fatto che non ci sia la giusta attenzione.
Distinti Saluti.
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