TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
giovedì 11 settembre 2008
Scuola. Ricordi.
«Dirò com'era fatta questa scuola dove andavamo. Era fatta con grandi inferriate dappertutto. C'era uno scalone con due statue in basso di donne con l'elmo in testa e le sottane corte. Noi passando di lì facevamo sempre il gesto di mettere una mano sotto le sottane di quelle donne, e di godere molto con spasimi di gioia in faccia. (...) La scuola aveva un primo piano e un secondo piano. Al primo piano c'erano le nostre classi con le porte e i corridoi e fuori nei corridoi gli attaccapanni con i vestiti attaccati. Noi a scuola dovevamo secondo gli ordini superiori metterci la divisa di un grembiule nero. Però questo non ci piace. Allora facevamo la strage dei grembiuli negli attaccapanni, alla mattina prima di entrare nell'aula scolastica, tagliandoli per esempio con le lamette o facendoci il segno di Zorro. Altre volte mettevamo gomma da masticare dentro le maniche, così alla fine della scuola quelle maniche non venivano via e noi arriviamo con forbicioni appositi e possiamo tagliarle via legalmente».
Gianni Celati, La banda dei sospiri - Romanzo d'infanzia, 1976
riportato da Il Manifesto del 10.09.'08
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