Ieri abbiamo pubblicato la notizia di stampa che i Consiglieri Regionali Verdi avrebbero concesso un'apertura sulla costruzione della seconda pista parallela dell'aeroporto di Peretola. Nell'attesa di avere più chiare informazioni (per voi e per noi), pubblichiamo questo testo di un volantino distribuito dai verdi agli abitanti delle zone limitrofe e confermato dai portavoce nel suo contenuto.
Lettera ai cittadini di Quaracchi, Brozzi, Peretola Le Piagge, Castello, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino
Care concittadine e cari concittadini,
l’Aeroporto di Peretola, è al centro del dibattito politico di Firenze e, come Verdi, stiamo chiedendo di ripristinare il rispetto delle leggi in materia di inquinamento acustico ed ambientale e di salvaguardare la salute dei cittadini.
I Verdi ritiengono che la priorita’ siano i cittadini e la loro tutela contro i danni che la infrastruttura aeroportuale sta arrecando alle zone di Quaracchi, Brozzi, Peretola Le Piagge, Castello, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino e, dopo che nell’ultimo anno i voli si sono intensificati, gli aerei sono diventati più grandi e rumorosi e il "sentiero di avvicinamento" si è abbassato, dichiariamo fin da subito che contrasteremo qualsiasi altra intensificazione del flusso aereo.
Ha fatto notizia sulla stampa e sul territorio il dibattito politico "pista parallela si" o "pista parallela no": noi, come Verdi, riteniamo che questo sia frutto di una logica sbagliata, perché invece di affrontare la situazione attuale impegnandosi a porre un rimedio tempestivo ed efficiente, cerca di posticipare la risoluzione dei problemi nel tempo, lasciando la situazione immutata.
Le aree di Quaracchi, Brozzi, Peretola Le Piagge, Castello, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, già in situazione critica per l’eccessivo carico urbanistico e infrastrutturale, hanno ormai superato, da anni, il limite del sopportabile dagli abitanti, costretti a subire, a causa della presenza dell’aeroporto e all’aumento dei voli notturni fuori legge, il superamento dei limiti di inquinamento acustico e la dispersione di sostanze maleodoranti.
Certi che la situazione sanitaria della zona attorno all’aeroporto di Peretola sia critica e grave, abbiamo chiesto che sia realizzata immediatamente un’indagine epidemiologica dalla Regione Toscana, dall'Agenzia Regionale di Sanità e dalla Società della Salute del Comune di Firenze per valutare i danni alla salute dei cittadini di quelle zone della città, determinati dalla presenza dell'aeroporto in aggiunta al traffico congestionato e a numerose attività industriali inquinanti, che sono sorte e che sorgeranno a breve.
Ponendo prima di ogni logica economica e privatistica, la salvaguardia della salute collettiva e il rispetto delle norme da osservare non possiamo appoggiare alcuna posizione politica che proponga di potenziare e/o sviluppare l’aeroporto di Peretola, per noi la questione è ormai chiusa: non puo’ essere ne’ potenziato ne’ sviluppato, puo’ solo essere modificato ridimensionandolo nell’interesse della salute dei cittadini.
In Consiglio Provinciale i Verdi hanno presentato due mozioni che chiedono il contingentamento dei voli all'aeroporto di Peretola, la riduzione dell'orario di agibilità dello scalo, e il rafforzamento dei collegamenti ferroviari in un’ottica di sistema aeroportuale toscano, con particolare attenzione, a Pisa ma anche, in prospettiva di medio periodo, con Bologna.
Un Paese moderno come la Spagna sta chiudendo tutti i piccoli aeroporti, dispendiosi per le casse pubbliche e fonti di inefficienza, concentrando il traffico su pochi grandi scali ben collegati e situati in zone ambientalmente sostenibili.
Se l’Italia fosse un Paese serio e moderno, in presenza degli scali di Bologna e Pisa, non terrebbe aperto e funzionante Peretola, in una situazione di così grave impatto ambientale!
Anche se sicuramente rappresenta solo un palliativo e non è sicuramente sufficiente per risolvere la situazione nelle zone attorno all’aeroporto di Peretola, occorre far partire il risanamento delle zone di cui sopra che grazie alle misure previste dalla finanziaria consentono oggi di fare una ristrutturazione energetica e del rumore in tutte le abitazioni in modo conveniente grazie al risparmio energetico prodotto. Chiediamo che la ristrutturazione delle zone investite dal rischio acustico dell’aeroporto siano defiscalizzate e che si crei un gruppo di lavoro tra tutte le istituzioni e i comitati dei cittadini per fare in modo che siano forniti progetti a costo burocratico zero e forme di incentivazione aggiuntive da stanziare anche da parte della Regione Toscana e della Società dell’aeroporto Vespucci, per migliorare comunque la situazione della zona.
Queste richieste sono state rigettate dalla Commissione Aeroportuale di cui fanno parte rappresentanti del Ministero dell'Ambiente, di ARPAT, di ENAV, della società di gestione, delle compagnie aeree, della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze e di Sesto Fiorentino nella seduta del 30 luglio, poiché, temiamo, sia interessata solo a fare gli interessi delle aziende azioniste di AdF.
Hanno promesso, da anni, il monitoraggio delle rotte degli aerei, che permetterebbero di fare le multe agli aerei che sorvolano le case fuori traiettoria (forse a fine ottobre sapremo le conclusioni), sono in ritardo di quasi un anno per la presentazione del piano di risanamento acustico delle zone intorno all’Aeroporto: ci sembra che la Commissione Aeroportuale dia fumo negli occhi ai cittadini promettendo indagini e approfondimenti che poi non vengono realizzati o, anche quando sono completati, vengono falsati da condizioni che rendono inutili le relazioni.
Occorre, per questo, che i cittadini chiedano di ottenere la garanzia del rispetto dei limiti previsti dalle normative e ridurre l’inquinamento complessivo, così da riportare l’aeroporto, nella norma e nella legalità, altrimenti il silenzio e l’assenza di protesta farà trasformare le irregolarità, come le rotte antirumore e gli orari di decollo e atterraggio non rispettati, una prassi consolidata a cui sarà sempre più difficile sottrarsi ed opporsi.
I Verdi di Firenze e della Toscana ritengono, una volta ripristinata la legalità, che possa e debba ripartire il dibattito politico con gli Enti coinvolti su una eventuale modifica dell’orientamento della pista aeroportuale: potremmo essere favorevoli alla creazione di una nuova pista, orientata diversamente da ora, in sostituzione dell’attuale, ma pretendiamo le garanzie tecniche e documentate che garantiscano un miglioramento delle condizioni dell’impatto ambientale ed acustico sulla popolazione di Quaracchi, Brozzi, Peretola Le Piagge, Castello, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino.
Siamo quindi favorevoli che i progetti di AdF siano resi pubblici alla cittadinanza e sia promossa dagli Enti Locali un’ampia discussione che coinvolga la popolazione dei Comuni interessati sulle modalità di realizzazione, sull’assetto finale dell’aeroporto e sulle migliori condizioni che una modifica aeroportuale potrebbe comportare sulle zone attualmente interessate dai sorvoli, così che anche i soggetti di controllo ambientale, ASL e ARPAT in primis, possano esprimere il loro parere in merito agli impatti delle proiezioni a terra delle proposte di modifica, e siano definiti con chiarezza i piani di salvaguardia delle aree umide e boschive della Piana Fiorentina realizzato in accordo con le Associazioni ambientaliste e un pian di limitazione dell’uso della pista atto a non incrementare l’impatto ambientale e acustico a terra nel territorio.
La situazione che abbiamo tutti davanti agli occhi nell’area della Piana fiorentina però diventerebbe ancor meno sopportabile dai cittadini, se i progetti annunciati per la zona fossero realizzati senza limiti: lo stadio a Castello, l’inceneritore a Case Passerini, il carico urbanistico e i nuovi centri commerciali a Sesto Fiorentino, in una logica di sviluppo senza controllo ha bisogno di un alleggerimento delle funzioni.
I Verdi si impegnano, qualora nessuna misura fosse in grado di sanare l’attuale situazione di inquinamento acustico e ambientale fuori norma, a intraprendere una risoluta battaglia per ottenere la chiusura e/o la delocalizzazione di alcune funzioni dalla zona, a partire dall’infrastruttura dell’Aeroporto di Peretola.
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