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La mer, la fin...

mercoledì 17 settembre 2008

Pantanelle. Si discute ancora sul fotovoltaico a terra.

Riceviamo da Fulvio Batacchi, membro di Italia Nostra, e volentieri pubblichiamo.
Si tratta di una risposta al precedente post di Rita Cecchini.
mv
Impianto fotovoltaico a terra nel Comune di Prato
Mi fa piacere che l’architetto Cecchini intervenga su questo argomento (anche se mi dispiace per il fastidio comprensibile di doverci sempre insegnare da capo l’ ABC dell’ambientalismo) in quanto è persona esperta in merito; infatti, tramite Legambiente, ella gestisce lo sportello energia della Provincia di Prato.
Devo però fare alcune precisazioni sul suo intervento:
Il luogo in oggetto non è la zona denominata “Pantanelle” che si trova invece a circa 3 km a nord-ovest.
Un impianto fotovoltaico a terra è di basso impatto ambientale e paesaggistico (non è riflettente e non emette alcun tipo di radiazioni) e sicuramente non incompatibile con la vita animale né tantomeno sfavorisce la biodiversità anzi, in taluni casi, terreni con impianti fotovoltaici sono destinati a pascolo ovino contribuendo così alla manutenzione del terreno.
A fine vita dell’impianto è previsto usualmente che chi installa smonti il tutto restituendo così il terreno allo stato originale.
Se la produzione di energia da fonti rinnovabili non è un valido motivo per il consumo di suolo in questa occasione, vorrei sapere perché per Legambiente e per l’architetto Cecchini è invece valido in altri casi ben più impattanti, ad esempio i parchi eolici, dei quali sia Legambiente che l’arch. Cecchini, sono convinti sponsorizzatori.
Se in un progetto di Parco Agricolo Urbano non si prevede o non si consente di destinare aree alla produzione di energia da fonti rinnovabili, questo Parco nascerà zoppo fin dal principio in quanto ogni attività umana abbisogna di energia, anche un parco, e se la scienza chiamata Ecologia Urbana non prevede ciò deve essere inevitabilmente aggiornata.
Non si capisce perché non debba essere una buona pratica replicabile, anzi se tutti i comuni destinassero uno spazio per produrre almeno 1 MW ciascuno di energia da fonti rinnovabili avremmo un notevolissimo contributo sia in termini di riduzione di emissioni co2 sia di produzione energetica.

RingraziandoVi per la pubblicazione del mio commento
Cordiali saluti a tutti
Fulvio Batacchi

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