TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 13 settembre 2008

Prato verso le amministrative. Altri retroscena


Gustiamoci altri retroscena della "grande" politica pratese...
MV

da Il Tirreno del 13/09/08
Elezioni, l’incognita del 15 ottobre

Lista “mancata” Milone: era già cominciata la campagna acquisti


A Prato dedicato l’ottavo articolo del regolamento del Pd toscano sulle primarie


PRATO. Un articolo del regolamento delle primarie del Pd toscano per le prossime amministrative, è dedicato a Prato. Unica provincia tra le dieci toscane ad avere questo onore. Degli otti punti della “carta” che stabiliscono la data della consultazione (inderogabilmente il primo febbraio con inizio alle 8), i compiti del comitato organizzatore, come presentare le candidature, l’ottavo, appunto, precisa che «le competenze sulle elezioni per il Comune di Prato sono attribuite alla rispettiva assemblea territoriale».
Significa che se anche a Prato dovesse spuntare uno “sfidante sindaco” democratico, la lista avrebbe bisogno, così come previsto dal regolamento, di riceve il voto favorevole del 15% degli iscritti al partito (che però ancora non ci sono, la campagna inizierà domani) o il 35% dei sì dei componenti dell’assemblea comunale. Ed è proprio questo il punto. A Prato l’organizzazione del partito non ha previsto, nel solco di una storia consolidata e perché il bacino comunale è poco più piccolo di quello provinciale - questi furono i motivi addotti dal segretario Pd Benedetta Squittieri - la creazione dell’assemblea comunale ma solo quella provinciale formata, complessivamente, da 163 componenti tra Prato e provincia. E proprio questa, come recita l’articolo 8, sarà chiamata ad esprimersi sul sindaco “altro” ma anche, ovviamente, su una candidatura ulteriore per la poltrona di presidente della Provincia.
Sempre se ci saranno candidati sfidanti. Perché per condizioni oggettive: sindaco e presidente della Provincia al primo mandato, l’ormai già consolidata auto-ricandidatura di Romagnoli e Logli, da regolamento i democratici potrebbe procedere con “candidature di fatto” senza altri adempimenti. Se non uno, semplice, ma per Prato di fondamentale importanza. Sindaco e presidente della Provincia uscenti dovranno comunicare in forma scritta all’assemblea provinciale la disponibilità a correre entro il 15 ottobre. Tra poco più di un mese, cioè. Nel silenzio assordante di questi mesi del partito pratese, sindaco e presidente della Provincia se la sentiranno di scegliere un meccanismo che garantisce una ricandidatura automatica ma che nulla esprime riguardo al consenso? C’è da dubitarne.
E’ un momento di inquietudine per la politica pratese che viaggia, come al solito, sotto il pelo dell’acqua. Tanti i movimenti, tutti poco apparenti.
L’unico, che forse per l’esuberanza del personaggio è emerso, è il tentativo, pare definitivamente fallito, dell’assessore alla Sicurezza Aldo Milone di creare una propria lista civica. Le riserve - dopo gli incontri con sindaco e segretario Pd - le scioglierà oggi. Ma non devono essere state giornate facili per l’assessore-sceriffo, costretto a dar conto a sindaco e giunta ma anche agli uomini del suo schieramento, alcuni ex Margherita, da sempre molto critici sulla ricandidatura di Romagnoli. L’operazione “lista” era comunque già più strutturata di quanto apparisse. La lista avrebbe preso le mosse dalla costituzione di un’associazione - progetto che pare resti in vita - dal nome esplicativo: Prato libera e sicura o qualcosa del genere, nella quale sarebbero entrati i sostenitori di Milone: commercianti, membri del comitato di via Pistoiese eccetera. Ed era anche già partita la campagna acquisti - andando a pescare nelle fila Pd - di persone che però pare abbiano rigraziato e rispedito al mittente l’invito. A cosa sarebbe servita la lista questione, per il momento, irrisolta? Difficilmente a sostenere questo sindaco.
Cri.Or.

Nessun commento: