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La mer, la fin...

martedì 28 aprile 2009

Firenze. Abuso Prosperius.

Abuso edilizio e danni ambientali: indagato il dirigente dell’urbanistica comunale
Si allarga l’inchiesta che ha preso il via dal vasto sbancamento della collina di San Domenico per la costruzione del nuovo Prosperius. L’indagine della Forestale, coordinata dal pm Giulio Monferini, ipotizza i reati di abuso edilizio e deturpamento di beni ambientali soggetti a vincolo paesaggistico. Ci sono altre due persone indagate. La procura della Repubblica ha infatti iscritto nel registro degli indagati il dirigente del settore urbanistica del Comune di Firenze, Maurizio Talocchini, assistito dall’avvocato Nino D’Avirro, e un tecnico istruttore del medesimo settore, il geometra Bruno Ciolli, già indagato per corruzione nella vicenda del complesso Dalmazia, finito nei guai anche per il complesso di viale Corsica.
Nei confronti di entrambi l’accusa ipotizza il concorso in abuso edilizio e danni ambientali con Mario Bigazzi, presidente del Gruppo Prosperius, che gestisce i centri di riabilitazione e analisi e la casa di cura Villa Cherubini, assistito dai legali Alessandro Traversi e Sara Gennai, il progettista e direttore dei lavori e i titolari dell’impresa che esegue l’opera, Alessandro Piccioli, difeso dai legali Valerio Valignani, Benuccio Benucci e Duccio Traina, e di quella che ha realizzato gli sbancamenti.


Le società finite al centro dell’inchiesta, e a suo tempo perquisite, sono la «Fontenuova srl», che è proprietaria dei terreni e committente dei lavori, la «Piccioli Costruzioni srl» che esegue le opere e la «Vangi Faliero spa». Dopo il consistente sbancamento per la costruzione del nuovo Prosperius, è stata messa in dubbio la stabilità della collina di San Domenico, alle pendici di Fiesole. Sono stati infatti rilevati episodi di erosione superficiale. Un’interrogazione del consigliere di An-Pdl Giovanni Donzelli sul grande cantiere in cui il Gruppo Prosperius è intenzionato a concentrare attività di diagnosi, riabilitative e chirurgiche, ha spinto la direzione urbanistica del Comune di Firenze a fornire alcune spiegazioni sulle proprie scelte.


Dopo il sequestro dell’area, in parte dissequestrata, e l’inchiesta penale, il Prosperius aveva chiesto una sanatoria per lo sbancamento e una variante per trasformare in centro sanitario la casa di riposo autorizzata dal Comune. Il nulla osta è arrivato da commissione edilizia, per il paesaggio e soprintendenza, mentre la direzione ambiente dopo gli episodi di erosione e smottamento ha chiesto verifiche sulla stabilità del terreno, la regimazione delle acque e il monitoraggio dei tubi inclinometrici.


Al momento quindi è bloccata sia la sanatoria che la variante. L’iscrizione sul registro degli indagati di Talocchini e Ciolli ha fatto seguito ai dubbi avanzati a suo tempo dal consulente del pm Giulio Monferini (assolutamente contrario al dissequestro) circa la legittimità delle procedure di autorizzazione eseguite dal comune, in particolare in relazione al secondo permesso, che risale al 2007, che sarebbe privo di nulla osta paesaggistico. Proprio questo passaggio fece presumere, già nel 2008 che l’inchiesta della procura avrebbe potuto ulteriormente allargarsi.
Il Giornale della Toscana 27.04.'09

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