TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 24 aprile 2009

Prato. Ancora tra vivai e agricoltura

Che dire? Le osservazioni di David Fanfani, evidenziate in verde insieme a quelle di Legambiente, sulla vicenda dell'apertura dei vivai Vannucci a Tavola, ci sembrano non solo pertinenti, ma doverose...
Anche le autorità, a quanto pare, si sono ben guardate dal dare tanta pubblicità alla cosa, facendo passare sotto silenzio l'inaugurazione pubblica del cantiere - che in altri tempi avrebbe fatto ben più rumore. Forse per paura di scontrarsi con i protagonisti del Forum per il parco agricolo (tra i quali Slow Food ed altri soggetti dell'ambientalismo organizzato pratese) che avrebbero scoperto l'ennesimo episodio del "gioco" sul "Parco della Piana" - da una parte ti prometto il parco agricolo, dall'altra ci infilo un'attività come quella florovivaistica decisamente in conflitto - e che ancora, secondo noi, vedrà altri sviluppi (vogliamo vedere dove saranno i terreni destinati alla "perequazione" delle aree del macrolotto zero...).?
MV

da il Tirreno del 24/04/09
A Tavola 25 ettari di vivaio di piante

Vannucci: «Gli impianti saranno pronti entro la fine dell’anno»

Darà lavoro a una decina di persone Tutti i dubbi del Forum del Parco della piana

PRATO. Quel terreno di 25 ettari a Tavola gli faceva gola da tempo. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E lui, Viviano Vannucci, il numero uno dei vivaisti pistoiesi, ha dovuto aspettare cinque anni prima di mettere radici al suo progetto di un vivaio di piante a Prato. Giusto il tempo di sistemare tutte le faccende legate ai permessi comunali: e così, il cantiere dei lavori è stato inaugurato in sordina circa due mesi fa, alla presenza delle autorità cittadine.
«Entro la fine dell’anno gli impianti saranno pronti, ma per completare tutto occorrerà aspettare fino alla metà del 2010», spiega Vannucci che a Pistoia ha costruito un vero e proprio impero del florovivaismo. Ma non tutti i terreni sono uguali, e sembra le caratteristiche dell’appezzamento di Tavola si ritrovino ormai raramente tra i cugini pistoiesi. «Non era facile trovare un lotto unico di quelle dimensioni», sottolinea Vannucci. Il suo progetto di vivaio con piante ornamentali da giardino darà un’opportunità di lavoro a una decina di persone, tutti profili specializzati in questo settore, che è fra quelli che ultimamente tirano di più. Parola del re delle piante: «Già nelle nostre aziende di Pistoia diamo lavoro a molti pratesi - spiega Vannucci - per questo siamo sicuri che la nostra apertura a Tavola rappresenti una scommessa per l’economia pratese». E chissà che lo sbarco di questa azienda non sia il primo di una lunga serie, vista l’ampia disponibilità di terreni nella zona compresa tra Iolo e Tavola. Altri vivaisti pistoiesi, insomma, potrebbero decidere di seguire il suo esempio. Ma a quel punto sfumerebbe il piano del parco agricolo di 2700 ettari fra San Giorgio a Colonica e Galceti, progetto che rientra nelle scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale e inserito nel parco regionale della piana. «La nostra volontà - osserva David Fanfani, componente del forum del parco agricolo - è quella di portare avanti comunque i nostri programmi per un’agricoltura di qualità e funzionale, con cui la filosofia del vivaio di vasetteria non si sposa di certo. Sia chiaro che quella del Vannucci dovrà essere la prima e l’ultima operazione di questo tipo, scongiurando un’invasione di vivai da Pistoia. Che ci fosse incompatibilità tra questo business e lo spirito del parco agricolo, che punta a uno sviluppo sostenibile locale recuperando terreni per la produzione agricola, l’avevamo fatto presente a suo tempo anche agli assessori competenti. Il problema, insomma, è di strategia politica generale».
E c’è il sospetto, avanzato nei giorni scorsi da Legambiente, che «il vivaista non sia impegnato a utilizzare acqua di riciclo», in barba agli usi industriali e «alla necessità di destinare centralmente la risorsa idrica della falda agli usi civili». Su questo però David Fanfani non se la sente di mettere la mano sul fuoco. «Ma di sicuro - osserva l’urbanista - il nostro territorio è sottoposto a una pressione ambientale fortissima. Senza contare che le conseguenze sulla salute derivanti dalla presenza di aree florovivaistiche, compresa un’alta incidenza di patologie tumorali, sono note a livello scientifico». Infine, un messaggio agli amministratori del futuro: «Finora - conclude Fanfani - sono stati capaci di una politica miope rispetto a un progetto che non solo prevede la messa a tutela dei terreni agricoli, ma vuole anche tradursi in un’opportunità di sviluppo economico».
Maria Lardara

L’imprenditore: «Se l’avesi saputo prima mi sarei confrontato»
Terreni contesi, scoppia la guerra



PRATO. Cade dalle nuvole Vannino Vannucci, quando viene a sapere che i suoi terreni acquistati per il vivaio farebbero parte di un progetto più ampio per realizzare un parco agricolo nella zona di Tavola. «Magari se lo avessi saputo prima - assicura il vivaista pistoiese - avrei avviato un confronto con i soggetti e le associazioni coinvolte. Non credo comunque che la mia iniziativa imnprenditoriale possa pregiudicare la creazione di questo parco agricolo: in fondo rimangono ancora decine e decine di ettari incolti. Non dimentichiamo che in fin dei conti la produzione agricola tradizionale non rende molto da un punto di vista economico».
Resta il fatto che il parco agricolo si farà. Non ha dubbi Alessandro Venturi, presidente di Slow Food di Prato, nonchè uno dei componenti del forum del parco agricolo: «Si tratta a questo punto di trovare un punto di equilibrio fra i nostri progetti e la presenza del vivaio, attualmente in fase di costruzione. Di certo dobbiamo porre un limite all’espansione di questi impianti che richiedono un impiego della falda acquifera incompatibile con la produzione agricola».
Venturi dice la sua anche sul fatto che l’azienda di Pistoia ignorasse il piano del parco. «Forse - fa notare - ci sarà stato un problema di comunicazione tra gli amministratori e l’imprenditore».
M.L.


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