TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 26 aprile 2009

Prato verso le amministrative. Lulli, il Grande Manovratore

L'attivismo di questi giorni del deputato Lulli è veramente notevole.
Passato dall'esplicito appoggio ad Abati durante le primarie a grande "accompagnatore" di Carlesi e Gestri in più di una uscita pubblica, sembra sempre più orientato ad accreditarsi come il vero garante della stabilità e dell'unità - inesistente - interna al Partitone (salvo incagliarsi nella polemica spicciola con Carlesi sulla mancata candidatura della Magnolfi alle europee, durante il dibattito al circolo La Querce).
Certo, dare del "caravanserraglio" al Pollaio delle Libertà è quasi fargli un complimento, ma fossimo in lui staremmo attenti a non subire la legge del contrappasso: la coalizione che appoggia i due candidati del PD è altrettanto variegata - pur con qualche sigla in meno, ma ne abbiamo contate almeno sei nell'ultima versione del sito internet di Massimo Carlesi - e altrettanto poco coesa, vista l'ingloriosa fine di legislatura in consiglio comunale.
Sul resto, niente di nuovo rispetto alle solite dichiarazioni lulliane...
MV

da il Tirreno del 26/04/09
«Crisi, il governo non fa nulla»

Andrea Lulli: «L’unico messaggio è: arrangiatevi»

«Il centrodestra pratese è un caravanserraglio. Alleanze anche con la destra estrema»

PRATO. «Il messaggio del governo sulla crisi è semplice: arrangiatevi, magari pagate un po’ meno tasse. Ma per il momento di provvedimenti concreti, importanti, che incidano sulla vita delle persone, non ce ne sono. E questo è un grandissimo problema». Andrea Lulli, deputato Pd, capogruppo nella commissione Attività produttive, è arrabbiato. Nel decreto sugli incentivi auto, già approvato, è riuscito a fare inserire due emendamenti, a suo nome, che potrebbero portare un po’ d’ossigeno al distretto.
Uno riguarda la rinegoziazione dei debiti, l’altro un pacchetto di dieci milioni con un moltiplicatore altissimo che potrebbe far piovere sul distretto 120-130 milioni.
Lulli, siamo a un mese e mezzo dal voto di giugno, quali sono, sul fronte dell’economia locale, i punti più urgenti da inserire nel programma del Pd?
«Certamente prendere provvedimenti per aiutare le famiglie degli operai e degli artigiani contoterzisti che sono le fasce che stanno soffrendo di più. Poi stare col fiato sul collo alle banche perchè, in caso di debiti, allunghino le scadenze di rientro. Devo dire che trovo eticamente molto discutibile, da parte del governo nazionale, sparare cifre a sei zero ad ogni telegiornale ma non muovere un dito per accelerare i meccanismi degli ammortizzatori: c’è gente in cassaintegrazione che non vede un euro da mesi».
E sulla visione futura della città?
«Non c’è dubbio che, se si parla di struttura produttiva, debbano essere le imprese a dare un contributo forte alla riprogettazione. La politica ha un ruolo importante ma può dare solo strumenti. Sbaglia chi pensa che si possa aspettare la manna dal cielo o l’amico al governo che risolve i problemi. Questa è una stravagante concezione della democrazia perchè chi è al governo è tenuto a pensare al bene collettivo e non a una parte sola. Non siamo in un regime».
Anche se appena all’inizio la campagna elettorale si è già scaldata con polemiche e accuse reciproche.
«Quella del centrodestra è una curiosa aggregazione, assomiglia a un caravanserraglio perchè dentro c’è di tutto, anche la destra estrema. Ed è inquietante. Se dovesse andare al governo di questa città potrebbe garantire solo instabilità. Il centrodestra è in sofferenze dappertutto per le profonde fratture interne. Prova ne è stato il risultato parlamentare sul tema dell’immigrazione. Tema però che a Prato è centrale: se dovressero riproporre le stesse dinamiche sul territorio l’unica certezza per la città sarebbe quella di una totale confusione».
Polemiche ci sono state anche sul 25 aprile. L’onorevole Riccardo Mazzoni, Pdl, ha criticato le celebrazioni pratesi perchè a fronte degli inni partigiani non è stato suonato l’inno nazionale.
«La città era piena di bandiere tricolori messe da Comune. Che si doveva fare? Invece io credo sarebbe stata auspicabile una presenza più massiccia delle rappresentanze politiche del centrodestra. Io c’ero ma non ho visto nessuno. E questo la dice lunga sulle alleanze con la destra estrema».
Che augurio si sentirebbe di fare?
«Di una campagna elettorale che si svolga sui temi della città; che il confronto avvenga con l’obiettivo di ricostruire il tessuto di Prato che non può essere che quello di punta avanzata delle piccola e media industria italiana; che ci si sforzi di recuperare la condivisione anche sulla presenza multietnica che sono convinto sia un vantaggio e che il Pd possa essere il collante di tutto questo».
Lulli dal suo punto di vista è alto il rischio di ballottaggio?
«Mi auguro si vinca al primo turno. Noi lavoriamo per questo».
Cristina Orsini

Nessun commento: