TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 26 aprile 2009

Prato. Tessile forever (e inceneritore).

Mentre finge male di essere neutrale, il Marini, capoccia degli industriali sempre meno industriosi, tifa Cenni con convinzione e ha ragione dal suo punto di vista che mette l'inceneritore e il filo diretto con il governo come priorità. Degli altri candidati di formazioni più piccole non si parla neppure, tanto non interessano certo nè a lui nè al suo intervistatore. Insieme ci hanno regalato tante bellissime pagine fotocopia in cui domande antiche sono seguite da risposte antichissime e soprattutto generiche. Ma perchè invece di riciclare la stessa intervista, non vanno a fare una bella passeggiata a Pistoia?
mv
da la Nazione del 26/04/09
«Tutela della filiera e legalità»
Il presidente dell’Uip Marini: «Ecco le priorità dei primi 100 giorni»
di LUIGI CAROPPO
«SÌ, MI ricordo bene di averlo detto: in questi anni ho preferito andare a fare una passeggiata a Pistoia che nel centro degradato di Prato. Quando ho detto queste cose mi ha pianto il cuore, ma sono state frasi che hanno scosso. Sono pronto a tornare a passaeggiare nel cuore della mia città perché voglio vederla rifiorire. Voglio una Prato diversa per i cittadini, per gli imprenditori, per chi viene a visitarla e a fare affari».
Il presidente dell’Unione Industriale pratese Riccardo Marini è ottimista in vista dell’appuntamento elettorale. Per ora passeggia in viale Galilei lungo il Bisenzio e gode del clima di confronto vero e sincero «per gli interessi della città» che si sta mostrando in campagna elettorale. L’Uip ha già incontrato Carlesi, Cenni e Milone mettendo sul tavolo un dossier dal titolo quanto mai eloquente: «2009-20014, un quinquennio decisivo».
Dopo il faccia a faccia con i tre candidati principali che idea si è fatto di questa competizione?
«Non entro in questioni squisitamente politiche, ma posso affermare che abbiamo notato una condivisione da parte dei candidati su temi fondamentali per il nostro territorio quali sicurezza, degrado, immigrati ed economia».
Si presenta ai nastri di partenza della campagna elettorale uno scenario innovativo per la storia amministrativa pratese. Dalla mobilitazione di queste prime settimane, pare che l’elettorato abbia gradito questo tipo di confronto e questi candidati.
«C’era bisogno di un confronto diverso dagli anni passati e dalla storia politico-amministrativa di Prato: i cittadini chiedono cose che la politica autoreferenziale non dà più».
La sfida tra Carlesi, Cenni e Milone è già di per sè un cambiamento quindi.
«Non hanno il vizio della politica del palazzo, ma sanno stare, ognuno a proprio modo, tra la gente: E sanno affrontare i problemi che riguardano famiglie e imprese».
Nel documento dell’Uip parlate dei prossimi cinque anni come decisivi.
«Certo, perché stiamo ancora vivendo una situazione così difficile che mai avevamo fronteggiato. Il prossimo quinquennio è fondamentale per l’assetto di Prato nel futuro a medio-lungo termine».
L’Uip continua a ripetere che il tessile rimarrà centrale per l’economia del nostro territorio.
«Non potrà essere altrimenti. Il tessile sarà il settore su cui ruoterà sempre l’economia della città, sarà il bene e il male del territorio. Certo è che il tessile non sarà più il solo, ma sarà affiancato da altre attività imprenditoriali che già si stanno affacciando all’orizzonte».
Il sistema tessile pratese come sta reagendo?
«Il cambiamento è più lento perché il nostro sistema è costellato di microimprese, ma il tessile resisterà sempre e comunque».
Certo è che dall’Uip non sono mancate le critiche all’amministrazione che lascia palazzo comunale.
«Se pensiamo ad un bilancio delle cose portate in porto ci aspettavamo certamente qualcosa di più, anche se diamo merito di quelle fatte».
Tra le cose da fare quali sono le priorità nei cinque anni?
«Penso in primo luogo alla gestione dei rifiuti e quindi alla necessità del termovalorizzatore. E poi alla fognatura separata: c’è piena disponibilità da parte delle nostre imprese di farsi carico dello sviluppo di questa opportunità. Ci vuole in ciò volontà politica e il pieno sostegno dell’ammnistrazione comunale».
E sulla questione cinese?
«Sul piano socioeconomico c’è necessità che si radichi il concetto di legalità; sul piano essenzialmente imprenditoriale noi siamo aperti a tutti. Almeno l’integrazione economica potrebbe realizzarsi nei prossimi anni».
Quali sono i provvedimenti che l’Uip vorrebbe fossero adottati nei primi cento giorni del prossimo sindaco?
«Credo sia necessario avere risposte per il problema dell’accesso al credito e per la salvaguardia della filiera sul fronte economico e la gestione più ferma ed efficace sul fronte dell’immigrazione».
Per far ciò ci vuole anche un dialogo non solo con la Regione, ma anche con Roma.
«Il rapporto col governo è fondamentale. Ci vuole un filo conduttore solido».

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