TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 1 aprile 2009

Prato. Economia: i numeri sul 2008

Se il 2008 è un anno da dimenticare, in particolare per lanifici e filature, non possiamo aspettarci tanto meglio per il 2009 - e lo dimostrano i dati sul lavoro. Certo, una filiera che in un anno decisamente difficile come quello trascorso perde circa l'otto per cento del proprio fatturato con molta probabilità potrebbe vedere chiudersi un 2009 con un ribasso in "double digit" (per usare la terminologia anglosassone che indica la doppia cifra), e nel suo settore più rilevante, cioè nella produzione del tessuto!
Numeri che, sommati a quelli non brillanti degli ultimi anni, dovrebbero ancora di più fare riflettere sulla necessità di indicare una strategia di riconversione complessiva di buona parte del tessuto industriale pratese...
MV

da il Tirreno del 01/04/09
Un 2009 senza dolore per maglifici e confezioni
Il sorriso rimane invece ancora un miraggio per i lanifici e le filature
PRATO. Per 40 maglifici e 50 confezioni forse il 2009 non sarà così nero come lo dipingono gli analisti economici. L’ottimismo rimane un miraggio per un centinaio di lanifici pratesi, così come c’è poco da sperare per altre 35 filature. E’ questa la fotografia scattata dai consulenti di Newton Sinergie Professionali che, ieri mattina, hanno presentato una ricerca comparativa su lanifici, filature, maglifici e confezioni, tracciando un bilancio del 2008 ma con l’occhio rivolto alle previsioni per il 2009.
Il punto della situazione è stato fatto durante un convegno organizzato nell’ambito del salone degli agenti tessili Rappresentando (in programma fino al 2 aprile al Wall Art). Sotto la lente d’ingrandimento un campione di 225 aziende, esaminate in base al valore della ricchezza e agli indicatori di fatturato prodotto. E che il 2008 sia veramente da dimenticare non c’erano bisogno di ulteriori conferme, se è vero che in un anno si sono persi 27 milioni di euro, con il picco peggiore per i lanifici che tra il 2007 e il 2008 hanno messo a segno un -7,6% sul proprio fatturato.
La chiusura di quest’ultimo è stata positiva per solo 13% di loro, mentre gli affari sono andati un po’ meglio per le confezioni e i maglifici: sempre in termini di fatturato, non è andata male, rispettivamente, nel 45% e il 40% dei casi esaminati. «La discreta performance di queste aziende - ha osservato Antonio Fratini, responsabile marketing di Newton - ci spinge a intravedere una luce nel tunnel della crisi, mentre va decisamente peggio per i lanifici che rappresentano da sempre lo zoccolo duro del distretto». Ma ieri mattina gli occhi erano puntati anche sul preconsuntivo relativo all’andamento del primo trimestre del 2009. E ancora una volta sono dolori per i lanifici, che hanno subito un peggioramento nel 67% dei casi, ma a piangere sono anche le filature nel 57% del panel esaminato. Spiragli positivi per le aziende di confezioni e maglifici che, per i primi tre mesi di quest’anno, registrano miglioramenti almeno nel 16% dei casi. «Questi dati - hanno concluso gli esperti di Newton - sono la spia di uno spostamento della filiera da monte a valle, realizzando quel distretto della moda e dell’abbigliamento che sarebbe auspicabile per il futuro di Prato». Chi ha fiducia che il peggio della crisi passi dopo l’estate è il presidente degli industriali Riccardo Marini, che ha preso la parola durante il convegno: «Dobbiamo solo essere più bravi a vendere la nostra creatività», ha auspicato Marini.
Ma.La.

Nessun commento: