TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 2 aprile 2009

Prato. Vacanze romane...

Si sa, Roma ad aprile è splendida... E perché negarsi la possibilità di farsi una girata in compagnia, magari pure approfittarne per vedere i "luoghi del potere" romano?
Perché, in tutta onestà, l'audizione alla Camera (commissione Attività produttive) - e la visita al "loft" di Franceschini - sembra più questo che una vera azione di lobby politico-istituzionale.
A cosa è servita, infatti, questa audizione? A ribadire che Prato è in crisi? A fare richieste particolari?
Ma Prato è in crisi da almeno un decennio! E i parlamentari pratesi lo dovrebbero saper benissimo! e le richieste sono sempre le solite, tanto da mancare, ormai, di originalità: sostegno alle imprese e ai lavoratori (quindi interventi sul credito, ammortizzatori sociali, etc): questioni che, se i parlamentari avessero fatto bene il loro lavoro, dovevano già conoscere da tempo! Certo, come al solito manca completamente una visione strategica che permetta di capire dove si vuole orientare Prato dopo aver usufruito di tutti gli ammortizzatori possibili.
Ma intanto, lasciamogli godere Roma...
MV



da la Nazione del 02/04/09
«E ora aspettiamo il governo»
Distretto da salvare: la delegazione pratese ascoltata dalla commissione parlamentare
di ROBERTO DAVIDE PAPINI
«NON RIESCO a capire una cosa: mi pare che stiamo ricevendo attenzione da tutti, meno che dal Governo e non riesco a spiegarmi il perché». Di ritorno dall’audizione alla Commissione attività produttive della Camera e dall’incontro con il leader del Pd, Dario Franceschini (la riunione con il gruppo parlamentare del Pdl è stato rinviato) il presidente della Provincia, Massimo Logli esprime soddisfazione per l’esito della giornata, ma manda qualche frecciata al Governo. «Siamo soddisfatti di questa prima risposta che viene dal Parlamento, che ha dimostrato attenzione alla situazione del distretto e che ha apprezzato in larga parte la piattaforma unitaria pratese — commenta Logli — restiamo però ancora in attesa di una risposta ufficiale del Governo e del ministro Scajola alla nostra richiesta di incontro». La delegazione pratese era composta, oltre che da Logli, dall’assessore comunale allo sviluppo economico Fabio Giovagnoli, dal vicepresidente della Provincia Daniele Panerati, dal presidente dell’Unione industriale pratese Riccardo Marini, da Andrea Belli, presidente nazionale tessili di Confartigianato, dal presidente Federmoda Toscana Cna Massimo Melani e dal segretario Cisl di Prato Stefano Bellandi, in rappresentanza anche di Cgil e Uil.
L’AUDIZIONE era la prima di una serie dedicata ai distretti produttivi, dopo Prato, infatti, è programmata l’audizione dei rappresentanti del distretto di Modena-Sassuolo.
Sono stati Logli e Marini a illustrare ai parlamentari le caratteristiche e gli effetti della crisi su Prato. Nell’audizione sono stati riproposti i temi “classici” delle rivendicazioni del distretto pratese: dalla necessità di garantire liquidità alle aziende attraverso il credito alle scadenze di pagamento di imposte e contributi che il mondo produttivo pratese chiede, a vari livelli, di sospendere, differire o “congelare”. Marini ha insistito sull’importanza di un aiuto da parte delle istituzioni centrali: «Non possiamo farcela da soli». Un po’ questo era il senso, in fondo, della grande manifestazione unitaria del 28 febbraio.

TRA GLI INTERVENTI dei parlamentari, Savino Pezzotta (ex segretario della Cisl) profondo conoscitore del sistema dei distretti, ha riconosciuto la necessità del sostegno alle misure d’emergenza che vengono richieste dal distretto pratese, ma ha anche chiesto chiarimenti sul futuro di Prato e sulle prospettive di reindustrializzazione. Da parte pratese è arrivata la conferma della vocazione manifatturiera del distretto e l’impegno sul fronte dell’innovazione e della ricerca. Marini ha parlato dell’impegno degli imprenditori per il tessile “a impatto zero” senza emissioni di anidride carbonica e della produzione di tessuti tecnici, insieme all’investimento per il Centro di ricerca e alta formazione. Bellandi ha toccato il delicatissimo tema del tracollo dei livelli occupazionali nel distretto. Una vera e propria situazione di emergenza che Bellandi ha sintetizzato fornendo alcuni numeri molto esplicativi: dal 23 al 31 marzo a Prato sono state presentate richieste di cassa integrazione in deroga da parte di 182 aziende per un totale di 843 addetti.

DA PARTE sua, il segretario del Pd Franceschini (che ha incontrato i rappresentanti del distretto insieme ai deputati pratesi Andrea Lulli e Antonello Giacomelli) ha apprezzato lo spirito unitario con cui istituzioni, sindacati, imprenditori e associazioni di categoria di Prato hanno presentato le loro proposte, ha detto di condividerne gli obiettivi, che coincidono con le iniziative prese dal Pd in Parlamento allo scopo di sollecitare il governo a rompere gli indugi e ad occuparsi concretamente della situazione economica del Paese. «Prima degli interventi strutturali — ha detto Franceschini — occorre dare risposte immediate alle due vere emergenze: i precari e le piccole imprese, tra le quali l’artigianato riveste da sempre un ruolo di primissimo piano». In attesa della sospirata convocazione di Scajola, il tavolo di distretto si incontra stamani con il presidente nazionale della Cna,
Ivan Malavasi mentre mercoledì 8 è previsto un summit in prefettura per discutere del monitoraggio dei problemi e giovedì 9 l’incontro con l’Inps per definire il meccanismo di anticipazione della cassa integrazione in base all’accordo tra istituzioni e CariPrato.

da il Tirreno del 02/04/09
La crisi di Prato sbarca nella capitale
Prima l’audizione alla Camera, poi l’incontro con Franceschini
Il tavolo di distretto ha illustrato le richieste Logli: «Il Governo non ci ha ancora risposto»
PRATO. La crisi di Prato ieri ha fatto tappa in Parlamento. Nel pomeriggio a Roma Provincia, Comune, imprenditori e sindacati hanno spiegato la situazione pesantissima del distretto alla Commissione Attività produttive della Camera presieduta dal leghista Andrea Gibelli e di cui fa parte il parlamentare pratese Andrea Lulli in qualità di capogruppo del Pd. Soddisfazione per la delegazione pratese dall’incontro anche se non mancano le polemiche per il fatto che ancora il ministro Scajola non ha risposto alla richiesta di incontro.
«Siamo soddisfatti di questa prima risposta che viene dal Parlamento, che ha dimostrato attenzione alla situazione del distretto e che ha apprezzato in larga parte la piattaforma unitaria pratese - commenta il presidente della Provincia Massimo Logli a caldo - Restiamo però ancora in atteasa di una risposta ufficiale del Governo e del ministro Scajola alla nostra richiesta di incontro».
La delegazione pratese era composta, oltre che da Logli, dall’assessore del Comune di Prato Fabio Giovagnoli, dal vicepresidente della Provincia Daniele Panerati, dal presidente dell’Unione industriale pratese Riccardo Marini, da Andrea Belli, presidente nazionale tessili di Confartigianato, dal presidente Federmoda Toscana Cna Massimo Melani e dal segretario Cisl di Prato Stefano Bellandi che rappresentava anche Cgil e Uil.
Nel corso dell’incontro fra i componenti della Commissione sono intervenuti Ludovico Vico (Pd), Enzo Raisi (Pdl), Savino Pezzotta (Udc) e Raffaello Vignali (Pdl). Per la Commissione quella di ieri era la prima di una serie di audizioni dedicate a verificare la situazione dei distretti italiani. Dopo quella pratese è già programmata l’audizione del distretto di Modena-Sassuolo.
E’ toccato al presidente Logli e a Marini illustrare la piattaforma del Tavolo di distretto. Tre i temi forti su cui si è insistito per fronteggiare l’emergenza. Anzitutto il credito alle imprese e la necessità quindi di garantire liquidità alle aziende che ancora sono in grado di lavorare. Poi la sospensione, con lo spostamento delle scadenze di pagamento, di imposte e contributi per quelle aziende che continuano a garantire i livellioccupazionali. E infine il potenziamento e l’efficacia degli ammortizzatori sociali.
Sono stati interventi appassionati quelli di Logli e di Marini, ma anche dei rappresentanti degli artigiani, che hanno dipinto la situazione di un distretto deciso a mantenere l’integrità della filiera e a difendere i posti di lavoro insieme alle imprese. Le forze economiche pratesi hanno chiesto tutte insieme immediati provvedimenti sul fronte fiscale per chi non licenzia. Marini ha concluso dicendo: «Questa volta non ce la facciamo a superare la crisi da soli».
Si è parlato anche del futuro di Prato, il tema è stato introdotto da Savino Pezzotta, parlamentare ma anche sindacalista e profondo conoscitore del sistema dei distretti, che riconosciuto la necessità del sostegno alle misure d’emergenza che vengono richieste dal distretto pratese, ma ha anche chiesto chiarimenti sul futuro di Prato e sulle prospettive di reindustrializzazione. La risposta delle istituzioni e delle imprese pratesi ha riaffermato la continuità della vocazione manifatturiera del distretto e l’impegno sul fronte dell’innovazione e della ricerca.
Dopo l’audizione alla Camera, la delegazione si è spostata nella sede romana del Pd dove ha incontrato, presente in questa occasione anche il parlamentare Antonello Giacomelli, il segretario nazionale del Partito democratico Dario Franceschini. Il segretario ha apprezzato lo spirito unitario con cui istituzioni, sindacati, imprenditori e associazioni di categoria di Prato hanno presentato le loro proposte, ha detto di condividerne gli obiettivi, che coincidono con le iniziative prese dal Pd in Parlamento allo scopo di sollecitare il governo a rompere gli indugi e ad occuparsi concretamente della situazione economica del Paese.
In particolare, il segretario del partito democratico ha affermato che prima degli interventi strutturali occorre dare risposte immediate alle due vere emergenze: i precari e le piccole imprese, tra le quali l’artigianato riveste da sempre un ruolo di primissimo piano.

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