TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 3 aprile 2009

Valbisenzio. Si cercano scuse...

Ma il disagio dei cervi, di avere tra gli zoccoli gente pronta ad impallinarli ad ogni passo, lo vogliamo considerare? E poi, 850 cervi sono un problema? Abbiamo presente cosa sono riusciti a devastare nell'alveo del Bisenzio gli uomini?
E ora ci meravigliamo se la natura cerca nuovi spazi? Se gli esseri viventi cercano, appunto, di sopravvivere alle profonde modificazioni apportate dall'uomo nell'ambiente, anche in un "microcosmo" come quello della Valbisenzio?
Certo, perché porsi queste domande? Meglio, molto meglio, stimolare il turismo venatorio... Più semplice e più redditizio!

Cernunnos
per Municipio Verde

da la Nazione del 03/04/09
I
L PROBLEMA della presenza in sovrannumero di cervi in vallata e dei conseguenti danni all’agricoltura sono da tempo tra le priorità in materia ambientale della Provincia per rispondere in maniera adeguata e efficace al sempre maggior disagio espresso dai cittadini e dagli agricoltori. Il nuovo piano provinciale per la ‘caccia di selezione’ ha suscitato un catena di indignate proteste degli ambientalisti di tutta Italia che hanno scrittao centinaia di e-mail. La critica che arriva è doppia: per il fatto che questi animali siano visti come portatori di sciagure, dai danni all’agricoltura agli incidenti stradali e perché addirittura sarebbe stata analizzata la possibilità di far partecipare alla caccia, anche i non residenti nella Provincia di Prato, auspicando «un canale di sviluppo nel turismo della vallata».
E’ l’assessore all’agricoltura e alla caccia, Roberto Rosati che spiega come si sta muovendo la Provincia. L’assessorato ha attivato un percorso con gli enti preposti per stabilire nuovi piani e nuove regole per la caccia di selezione. Attualmente è prevista la possibilità di abbattere fino a 94 capi, un numero considerato insufficiente da Comunità montana, sindaci e dallo stesso assessore provinciale. «Nella provincia di Prato nessuno è stato preso da follia di caccia nei confronti dei cervi. Da tempo i cittadini residenti e gli agricoltori denunciano un disagio evidente legato alla presenza di una popolazione di cervi superiore a quella che il territorio può sopportare – spiega Rosati – La Provincia ha ricevuto un documento del presidente della Comunità montana e dei sindaci della Val di Bisenzio con una richiesta di estrema attenzione al problema e di approfondimento della quantità di animali presenti sul territorio. E’ evidente che il numero di animali da abbattere per mantenere l’equilibrio ambientale non lo decide l’assessore. Abbiamo deciso di affidare ai tecnici competenti, a partire da quelli dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica la determinazione dei provvedimenti da prendere. Tutto qui. Del resto la Provincia di Prato in questi anni ha investito ingenti risorse per la salvaguardia e l valorizzazione dell’ambiente e per la gestione, moderna ed equilibrata, dell’attività venatoria». A ottobre 2008 è stato inaugurato un tavolo permanente per monitorare l’emergenza e per trovare soluzioni. Infatti, nonostante dal 2000 ad oggi la popolazione dei cervi sia rimasta praticamente la stessa e siano aumentati gli abbattimenti, le incursioni a valle e vicino alle abitazioni sono sempre più frequenti e forti i disagi. I cacciatori abilitati al cervo in Provincia sono circa 100. La stima della popolazione di cervidi ha visto un incremento numerico fino al 2002 quando si è toccata la punta massima di 950 capi sul territorio con un successivo calo fino ai 850 stimati del 2008.

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