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La mer, la fin...

martedì 7 aprile 2009

Cemento S. Vincenzo deturpato.

SAN VINCENZO DETURPATA FERMATE QUEL CEMENTO
SALVATORE SETTIS

Illustre signor sindaco di San Vincenzo, da alcuni anni sono cittadino, felice e preoccupato, del Comune di San Vincenzo. Felice per la bellezza del luogo, per la cordialità degli abitanti, per l’aria, il paesaggio, le viste sul mare. Preoccupato, perché non vedo traccia di un progetto sul futuro di San Vincenzo che non sia la spietata cementificazione del suo territorio, e cioè la progressiva distruzione di quella bellezza del luogo che ha indotto me e tanti altri a prendervi casa.
A me risulta che gli abitanti di San Vincenzo siano oggi poco meno di 7.000, cioè circa seicento in meno dei 7.558 che risultano dai dati Istat per il 1981. Eppure, nei 28 anni trascorsi, non si è fatto che costruire! Mi risulta che in territorio di San Vincenzo vi siano 2.756 case “occupate” da residenti, a fronte di ben 3.296 case “non occupate”, cioè seconde case. Il piano strutturale del 1998 stimava in poco più di 3 milioni di metri cubi l’edificato sul territorio comunale, prevedendo un incremento massimo di mezzo milione di mc. Non ho dati aggiornati ad oggi, ma è facile congettura che quel “tetto” sia stato ampiamente superato, e ciò in meno di 10 anni. Mi chiedo se vi siano meccanismi di monitoraggio dell’attuazione di quel piano, e quali. Mi chiedo che cosa si debba prevedere per il futuro, dopo l’edificazione di due nuovi quartieri, dopo l’aggressione selvaggia alle campagne di cui si vedono i “progressi” di settimana in settimana. Il consumo del suolo, che in Toscana ha una media del 4% e in cui la provincia di Livorno, col suo 7.50%, certo non si distingue per virtù, ha a San Vincenzo una punta difficilmente calcolabile, ma presumibilmente intorno al 15%.
Con questa situazione, che a mio avviso già si è spinta troppo oltre, sarebbe ragionevole aspettarsi quanto meno una moratoria. Fermarsi, per non distruggere definitivamente la bellezza dei luoghi. Sento dire invece che nuovi interventi edilizi per 12.500 mc. sono previsti nel parco di Rimigliano. Sento dire che i nuovi progetti della Sua amministrazione comportano “il potenziamento degli assi trasversali e il ruolo del villaggio industriale di San Carlo”, formula che sembra preludere alla costruzione di nuove strade, necessarie alla massiccia cementificazione della splendida zona fra San Carlo e la costa.
Le vecchie cartoline di San Vincenzo che erano in mostra l’estate scorsa mostravano un luogo molto più affascinante, molto più bello, molto più accogliente. E’ quella San Vincenzo che ha attratto qui tanti visitatori, tante persone che hanno voglia di trascorrere qui il proprio tempo. La San Vincenzo di oggi è meno bella, più confusa, più affollata, più rumorosa (lo sarà ancor di più dopo il completamento del porto turistico). Il centro storico è in più punti degradato e mal tenuto, persino la facciata del Municipio è coperta da anni da impalcature sempre più arrugginite e fatiscenti, le campagne sono sempre più affollate di gru, di impastatrici, di ville e villette spesso di bassa qualità architettonica. E’ un processo generale che interessa tutta Italia, anche la Toscana (basta sfogliare in Internet il sito Toscana Infelix). Ma perché San Vincenzo non potrebbe essere una felice eccezione?
Capisco bene che non si può tornare indietro, alle vecchie cartoline e al loro intatto fascino. Ma non sarebbe il momento per una pausa di riflessione? Non sarebbe il momento di innescare una discussione a fondo fra i cittadini, un processo di progettazione dello sviluppo del territorio in termini di qualità dell’abitare e della vita, e non di quantità dei metri cubi edificati? Non si potrebbe pensare a una fase di presa di coscienza, a un concorso di idee per recuperare il recuperabile, per salvare il salvabile? E’ la speranza di un neo-cittadino di San Vincenzo, Signor Sindaco. Spero che sia anche il Suo progetto, in questo scorcio di legislatura e nella prossima.
Salvatore Settis
da il Tirreno 7/4/'09

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