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La mer, la fin...

venerdì 10 aprile 2009

Economia. Rischi di classe.

L'articolo che riportiamo include fra i sequestratori o istigatori al sequestro chi elabora tecniche di lotta non violenta. A parte questa sonora boiata, il resto è curioso, soprattutto l'invito di Federmanager alla sobrietà dei dirigenti.
mv


Crisi Economica:
Arriva Il 'Decalogo' Per Manager Sequestrati e Dipendenti Sequestratori
Adnkronos
Alessia Trivelli

Roma, 10 apr. (Labitalia) - Sequestri dei manager, istruzioni per l'uso. Mentre in molti paventano un risveglio della lotta di classe c'e' chi, in Francia, si attrezza per fornire consulenze ai dirigenti, ma anche ai lavoratori che si improvvisano 'sequestratori'. Le 'istruzioni' da adottare per i manager le ha dettate un avvocato francese, Sylvain Niel, che ha stilato un decalogo anti-sequestro, pubblicato dal quotidiano d'Oltralpe 'La Tribune'. Tenere sempre un kit di sopravvivenza pronto in ufficio, con cambio e necessaire per la toeletta, che consenta di affrontare una notte da recluso; fare attenzione ai movimenti sospetti e analizzare preventivamente le possibilità di un 'ammutinamento'; evitare di resistere e accettare tutte le richieste dei dipendenti, anche perché gli impegni presi sotto costrizione, assicura il legale francese, possono essere annullati dal giudice. Queste le regole d'oro per sopravvivere all'ondata di sequestri in azienda. Ma c'è chi, proprio sui 'sequestri', offre consigli ai lavoratori esasperati. Tra questi, c'è Xavier Renou, un francese di 35 anni, che offre consulenze su forme di lotta 'non violenta', come sit-in o catene umane, e fornisce utili suggerimenti per gestire le situazioni di crisi e gli interrogatori di polizia.
AMBROGIONI (FEDERMANAGER), NO A VADEMECUM SI' A COMPORTAMENTI ETICI “Non è tempo di regole e codici etici da adottare, quanto di attuare comportamenti personali improntati alla correttezza e alla sobrietà”. E' quanto sostiene Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, organizzazione che rappresenta 145mila dirigenti industriali in servizio e in pensione, in merito ai 'decaloghi' in 'caso di sequestro'. “In tempi non sospetti - spiega Ambrogioni - anche Federmanager ha approvato una 'carta dei valori' allegata al nostro statuto, che indica il nostro credo, i nostri obiettivi e declina i doveri della categoria. Ma quello che conta sono i comportamenti dei singoli, perché – prosegue - molte delle aziende protagoniste di scandali finanziari si vantavano di avere codici deontologici che poi, nella pratica, finivano dimenticati nei cassetti delle scrivanie”. Per il presidente di Federmanager la risposta più giusta al malessere legato a questo periodo di crisi economica è “l'appello per i manager al recupero del senso di sobrietà ed equilibrio e alla riscoperta del proprio ruolo”. E Ambrogioni estende questo richiamo ad abbassare i toni e a limitare gli allarmismi a tutti: parti sociali, manager e giornalisti. “Bisogna evitare - avverte - approcci demagogici su queste vicende e ognuno deve fare la propria parte con responsabilità per giungere a una soluzione positiva”. Infine, Ambrogioni ribadisce come in Italia il rischio che si verifichino episodi come quelli francesi sia molto basso, riconoscendo un ruolo essenziale in tal senso alle parti sociali che “in questi anni, hanno sempre alimentato il dialogo e - conclude - stanno mantenendo un atteggiamento di responsabilità e compostezza”.

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