TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 11 aprile 2009

Prato.Nasce il primo supermercato cinese ma...

... il comune non ne sa niente!
A parte questa nota di colore (per il resto, i titolari hanno applicato una semplice quanto diffusa strategia commerciale, individuando dei locali accanto alla Lidl per poter "usufruire" del richiamo di quest'ultima), e la curiosità per l'abbinamento dei prodotti italiani e cinesi, colpisce il costo che dovranno sostenere per il fondo: ben quattordicimila euro al mese!
Che ovviamente finiranno in tasche italianissime...
MV

da il Tirreno del 11/04/09
Gli spaghetti sposano la soia

Nasce in via Borgioli il primo supermercato italo-cinese

La scommessa di Andrea, Marco e Pietro Hu «Abbiamo aspettato un anno per ottenere il permesso e paghiamo 14.000 euro al mese»


PRATO. Vermicelli di riso e spaghetti Barilla, thè verde e vino Chianti, olio Carapelli e salsine di soia: la sintesi perfetta tra sapori orientali e quelli nostrani sarà possibile frugando fra gli scaffali del “Supermercato 2008”. Sorgerà proprio accanto al negozio Lidl e si svilupperà in un migliaio di metri quadrati il primo centro alimentare italo-cinese che aprirà i battenti tra maggio e giugno in via Borgioli, una traversa di via Pistoiese.
E a Chinatown il carrello della spesa diventerà sempre più multietnico, dopo che a tre giovani imprenditori cinesi, Andrea, Marco e Pietro Hu è venuta l’idea di mettere in vendita i prodotti della cucina orientale e di quella italiana. «Quello alimentare - osserva Andrea Hu - rappresenta una fetta di business promettente da quando la crisi del distretto tessile ha iniziato a colpire anche le nostre imprese». Nulla di strano, visto che uno dei tre soci, Pietro Hu, da qualche anno fa affari in Cina con il suo negozio a Chiesanuova che commercializza vini toscani nella terra della Grande muraglia. La novità stavolta è che nel nuovo supermercato di via Borgioli, che risorgerà dalle ceneri dell’ex lanificio Becagli (cui appartengono gli immobili della zona), si potrà riempire il sacchetto della spesa sia con cibo italiano che cinese. «Abbiamo anche assunto un ragazzo italiano per la selezione e il rifornimento dei prodotti italiani», fa sapere Andrea Hu.
E poco importa se accanto al “Supermercato 2008” c’è la Lidl che rischia di rubargli i clienti. «Non credo che i due negozi si possano dare noia. Anzi, i cinesi che non rimarranno soddisfatti dal fare la spesa alla Lidl potranno fare un salto nel nostro supermercato», sorride Andrea Hu.
Per il momento c’è solo un’insegna che campeggia sull’area del parcheggio di via Borgioli, dove i clienti della Lidl parcheggiano la propria vettura. Sbirciando oltre le vetrate dei locali del supermercato s’intravede solo il banco frigorifero del pesce fresco e congelato. «Sarà tutta merce di prima qualità, che arriverà dall’Italia e non dalla Cina», promette il titolare. Che, a quanto racconta, ha dovuto impazzare un po’ prima di trovare uno spazio in affitto per il suo supermercato. L’unica possibilità era quella di aprirlo in questo tratto di via Borgioli, dove prima giravano le macchine di Piero Becagli.
«Pago 14mila euro al mese di affitto, ma più o meno sono questi i prezzi con cui i pratesi danno in affitto i capannoni ai cinesi. Ultimamente questi prezzi sono alle stelle».
Negli spazi presi in affitto dai signori Hu non ci sarà posto solo per il supermercato. Nel retro dell’area nascerà forse un ristorante, ma sui progetti futuri ancora i titolari non si pronunciano. «Abbiamo atteso un anno per avere le autorizzazioni dal Comune e non è un caso - ironizzano - che abbiamo scelto di chiamarci Supermercato 2008».
L’apertura di negozi etnici nelle città dove esiste una comunità straniera fortemente rappresentata non deve comunque sorprendere. «Ricordiamoci il boom dei negozi di cibo italiano all’estero - sottolinea Celso Bargellini, uno degli esperti dell’immigrazione cinese a Prato - laddove esiste una forte presenza di immigrati italiani».
Maria Lardara

Ma il Comune frena: manca la richiesta

PRATO. I titolari dicono a maggio o al massimo a giugno, ma dall’ufficio Sviluppo economico del Comune tutto tace. E così l’apertura del supermercato di via Borgioli resta avvolta nel mistero. «Ad oggi - fanno sapere dall’assessorato allo Sviluppo economico - non ci risulta nessuna richiesta di nuova apertura per strutture di medie dimensioni adibite alla vendita alimentare. Forse la domanda sarà depositata nei prossimi giorni». Inoltre, visto che l’area in questione gestita dai signori Hu supera i 250 metri quadrati, il supermercato sarebbe soggetto a un’autorizzazione sulla valutazione di alcuni standard, come la distanza dei parcheggi. «Procederemo a ulteriori verifiche nei prossimi giorni», promettono dall’ufficio.
M.L.


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