"Fate presto e bene", ha detto Alberto Magnolfi, gran mandarino del PDl regionale, quando si è reso conto che la Martini's Band aveva accolto con favore il Piano casa del Governo e anzi, l'avrebbe suonato a tutto volume e potenziato con effetti sonori speciali.
Ma la Giunta regionale non ha bisogno di mandanti. Prima ha sbandierato la sua assoluta contrarietà ai provvedimenti governativi in materia di edificazione, urlando e battendo i piedi, poi come se nulla fosse, ricevendo garanzie che la sua sovranità non era messa in discussione, è balzata sul dorso della tigre e si prepara a far man bassa.
Ovviamente di questo cambiamento di rotta - cambiamento per modo di dire, si trattava certo di una manfrina - non si parla affatto. Se n'è accorto forse Domenici che, voltandosi indietro sulla strada di Bruxelles, si è rammaricato di non poter essere presente al saccheggio.
Se n'è accorto il centrodestra che esulta e canta l'alleluja pasquale. Se n'è accorta la schiera dei consorzi edili e il gran capo delle betoniere Riccardo Fusi.
Con il Venerdì di Repubblica, inserto settimanale dell'organo del PD, davano un simpatico gadget:
una cartina della regione costiera che va da Rosignano ad Ansedonia, con il tracciato dell'Autostrada tirrenica.
Il frontespizio della mappa, fatta con i soldi della Regione, cioè pubblici, titola: Nei collegamenti fra l'Europa e il sud Italia c'è un buco nero. Che vogliamo colmare. Con tanto verde.
Tanto verde. Memorizzate questa frase da trasmettere ai posteri.
All'interno un comunicato del Granduca in persona scandisce:
"La maggioranza degli Enti locali, delle Associazioni e dei cittadini è favorevole al completamento della tirrenica. La maggioranza ha sempre torto?"
E poi continua con l'elenco degli assensi e delle approvazioni istituzionali e non (dal mago Matteoli, quello che fa sparire la terra sotto il cemento, al Cipe). Poi dice:
"Certo qualcuno ha manifestato dissenso.
Una minoranza di cittadini e di comuni preoccupati dall'impatto ambientale, dalla salvaguardia del paesaggio e di aree archeologiche, hanno espresso i loro legittimi dubbi.
Con queste minoranze noi continueremo a discutere per cercare soluzioni più condivise possibili, prima del varo del progetto definitivo. Ma sia chiaro CHE NON POTRA' ESSERE UNA MINORANZA A DETTARE LEGGE. SAREBBE UN CONCETTO DI DEMOCRAZIA QUANTOMENO CURIOSO."
Infatti. la vera democrazia è la sua, o quella di Federico Gelli, o quella di Alberto Magnolfi. Una democrazia basata sulla disinformazione e il consenso passivo. Quella che ha permesso il dissesto idrogeologico del Mugello ad opera dei cantieri della Tav, la stessa che ha seppellito gli scavi etruschi di Gonfienti. La partecipazione è solo una battuta di spirito per tenere buoni la rete dei comitati e i fanatici dei beni comuni. Siamo tanti siamo più forti, abbiamo i muscoli e possiamo fare una nuova e bella strisciata di asfalto e dividere a metà quella noiosissima pianura, come si chiama? Maremma?
Fate presto e bene.
Municipio Verde
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