TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 12 aprile 2009

Editoriale. Grigiocemento? Fate presto e bene.

"Fate presto e bene", ha detto Alberto Magnolfi, gran mandarino del PDl regionale, quando si è reso conto che la Martini's Band aveva accolto con favore il Piano casa del Governo e anzi, l'avrebbe suonato a tutto volume e potenziato con effetti sonori speciali.

Sì, fate presto e bene. Queste parole, pronunciate a labbra socchiuse, con lo sguardo rivolto in basso e le mani un po' sudate, ci richiamano alla mente l'immagine di un mandante in un film di mafia.
Ma la Giunta regionale non ha bisogno di mandanti. Prima ha sbandierato la sua assoluta contrarietà ai provvedimenti governativi in materia di edificazione, urlando e battendo i piedi, poi come se nulla fosse, ricevendo garanzie che la sua sovranità non era messa in discussione, è balzata sul dorso della tigre e si prepara a far man bassa.
Ovviamente di questo cambiamento di rotta - cambiamento per modo di dire, si trattava certo di una manfrina - non si parla affatto. Se n'è accorto forse Domenici che, voltandosi indietro sulla strada di Bruxelles, si è rammaricato di non poter essere presente al saccheggio.
Se n'è accorto il centrodestra che esulta e canta l'alleluja pasquale. Se n'è accorta la schiera dei consorzi edili e il gran capo delle betoniere Riccardo Fusi.
Con il Venerdì di Repubblica, inserto settimanale dell'organo del PD, davano un simpatico gadget:
una cartina della regione costiera che va da Rosignano ad Ansedonia, con il tracciato dell'Autostrada tirrenica.
Il frontespizio della mappa, fatta con i soldi della Regione, cioè pubblici, titola: Nei collegamenti fra l'Europa e il sud Italia c'è un buco nero. Che vogliamo colmare. Con tanto verde.
Tanto verde. Memorizzate questa frase da trasmettere ai posteri.
All'interno un comunicato del Granduca in persona scandisce:
"La maggioranza degli Enti locali, delle Associazioni e dei cittadini è favorevole al completamento della tirrenica. La maggioranza ha sempre torto?"
E poi continua con l'elenco degli assensi e delle approvazioni istituzionali e non (dal mago Matteoli, quello che fa sparire la terra sotto il cemento, al Cipe). Poi dice:
"Certo qualcuno ha manifestato dissenso.
Una minoranza di cittadini e di comuni preoccupati dall'impatto ambientale, dalla salvaguardia del paesaggio e di aree archeologiche, hanno espresso i loro legittimi dubbi.
Con queste minoranze noi continueremo a discutere per cercare soluzioni più condivise possibili, prima del varo del progetto definitivo. Ma sia chiaro CHE NON POTRA' ESSERE UNA MINORANZA A DETTARE LEGGE. SAREBBE UN CONCETTO DI DEMOCRAZIA QUANTOMENO CURIOSO."
Infatti. la vera democrazia è la sua, o quella di Federico Gelli, o quella di Alberto Magnolfi. Una democrazia basata sulla disinformazione e il consenso passivo. Quella che ha permesso il dissesto idrogeologico del Mugello ad opera dei cantieri della Tav, la stessa che ha seppellito gli scavi etruschi di Gonfienti. La partecipazione è solo una battuta di spirito per tenere buoni la rete dei comitati e i fanatici dei beni comuni. Siamo tanti siamo più forti, abbiamo i muscoli e possiamo fare una nuova e bella strisciata di asfalto e dividere a metà quella noiosissima pianura, come si chiama? Maremma?
Fate presto e bene.
Municipio Verde


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