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La mer, la fin...

sabato 18 aprile 2009

Inquinamento. Baciacavallo e i polli alla diossina.


Al caffè delle Logge, una ricca conferenza stampa dei Comitati e dei gruppi politici contro gli inceneritori, ha tenuto in ascolto per un' ora i giornalisti convenuti, cittadini interessati e comuni passanti.
L'occasione - l'ennesima per questo combattivo schieramento civico che comprende, oltre ai Comitati della Piana (Casale in testa come sempre), anche il nostro MV, i cosiddetti grillini e l'associazione Per la Sinistra - era lo scandalo dei dati sulla diossina presenti negli animali da cortile allevati nel circondario dell'inceneritore di Baciacavallo, nella zona sud di Prato. I dati, piuttosto sconcertanti, vicini ai valori dei famosi maiali irlandesi di cui tanto si è parlato, sono venuti fuori quasi per caso, quando, campionando varie zone come termini di paragone per scagionare l'inceneritore di Montale (PT), si è visto che l'unica zona messa altrettanto male, era quella circostante l'impianto di smaltimento dei fanghi industriali.
In altre parole, senza volerlo, le autorità di controllo hanno smascherato una situazione molto grave che però, in assenza delle denunce dei comitati, sarebbe passata sotto silenzio, come una cosa normale. Anzi sarebbe servita per far passare come ordinario inquinamento anche quello di Montale.
L'ottima esposizione, chiara e puntuale, di Gianfranco Ciulli, potete sostituirla con la lettura del documento che segue.
MUNICIPIO VERDE


Polli alla diossina anche a Prato
La ASL tace, ma se ne parla anche in Europa
I comitati cittadini pratesi, chiederanno l'intervento dei ministeri della Salute e dell'Agricoltura, si rivolgeranno alla Procura di Prato, e chiederanno che la Comunità Europea dia seguito alla interrogazione che l’Eurodeputato Umberto Guidoni ha presentato sui polli alla diossina trovati in allevamenti fra Prato, Montemurlo e nella provincia di Pistoia.
E’ strabiliante ma soprattutto tragico che della diossina trovata in dosi elevatissime nei polli allevati e mangiati a Prato, se ne parli in Europa, ma non se ne parli a Prato.
La diossina nei polli pratesi si è trovata per puro caso, grazie (si fa per dire) alle indagini sugli alimenti che la ASL di Pistoia, insieme a quella di Prato che le ha seguite per la parte di competenza territoriale, ha fatto per verificare se e quanto l’inceneritore di Montale abbia inquinato gli alimenti: carne, uova, latte ecc,.
Le indagini sono state fatte a seguito delle pressanti richieste di comitati e popolazione, preoccupate per la salute, dopo i ripetuti superamenti dei limiti di emissione (di quasi 7 volte) delle diossine da parte dell’inceneritore di Montale, situazione che si protratta per mesi e ha esposto la popolazione a massicce dosi di cancerogeni certi.
Da queste indagini ( se pur con immenso ritardo) è emerso che le diossine sono fuori legge oltre che nella carne di pollo, anche nella carne di manzo e nelle uova di gallina; della carne di maiale non si sa nulla solo perché non è stata indagata.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, nella relazione che ha accompagnato i dati sui campioni animali, ha riconosciuto che esiste una contaminazionepreoccupante che per una quota parte sicuramente è stata causata dall’inceneritore di Montale ma ha ipotizzato l’esistenza anche di altre fonti perché uno dei campioni di carne di pollo più inquinati 46,2 ng (contro un limite di legge di 4.0) proviene da un allevamento distante da Montale e fuori area di ricaduta.
Grazie a questo campione gli amministratori pistoiesi, sostenuti da ASL e ARPAT, hanno cercato di assolvere l’inceneritore di Montale trincerandosi nella tesi di un inquinamento pesante si!, ma ubiquitario, quindi non esclusivamente attribuibile all’inceneritore.
Ebbene non si erano accorti che il campione di pollo ad elevatissimo contenuto di diossina di Prato era lontano dall’inceneritore di Montale, ma vicinissimo a quello di Baciacavallo.
Ecco il nuovo indagato ! L’inceneritore di Baciacavallo non è nuovo a questi colpi di scena, è dal 1999 che periodicamente si fanno indagini epidemiologiche che puntualmente mettono in evidenza un progressivo incremento di rischio, statisticamente significativo, per tumore al polmone (l’unico indagato), al diminuire della distanza dall’inceneritore: in parole povere nell’area di ricaduta dell’inceneritore si registrano più tumori rispetto alle aree più distanti.
Nonostante questi dati siano noti da oltre dieci anni, e siano puntualmente riconfermati da studi successivi, si continua a gettare “fumo” negli occhi e si dice che ancora c’è da studiare e da approfondire. Nel corso di questi anni si è detto che non era sufficiente aver trovato il cancro (e il suo collegamento con l’inceneritore), perché si doveva trovare anche il “killer” ambientale. Adesso il killer c’è, sono le diossine (inclusi PCB dioxin-like), trovate in quantità esagerata (46,2 ng contro un limite di legge di 4,0 ) nei campioni di carne di pollo e che con tutta probabilità si trovano anche nel latte, nelle uova, e in tutti i cibi prodotti localmente e perciò anche nei nostri corpi e in quelli dei nostri figli. Siamo estremamente preoccupati per le gravi conseguenze di ciò sulla nostra salute e siamo anche dispiaciuti e per i danni economici e di immagine che i nostri produttori locali e tutta l’economia agroalimentare del territorio subiranno.
Chiediamo che la ASL intervenga a far rispettare la legge, c’è un decreto legislativo specifico, il n° 158 del 2006 che attua la direttiva europea 2003/74/CE che, in particolare agli articoli 22, 23 e 25 dispone precisi obblighi per le autorità competenti alla vigilanza degli alimenti e per l’incolumità della salute pubblica.
Ci stupisce e ci scandalizza il pesante silenzio della ASL che avrebbe già dovuto disporre almeno l’ordinanza di divieto di consumo e commercializzazione degli alimenti contaminati.
Ci stupisce e ci scandalizza l’assoluta mancanza di trasparenza dei dati relativi alle emissioni dell’inceneritore di Baciacavallo del quale non si fa neppure menzione nel sito internet di GIDA S.p.a..
Vogliamo sapere perché i dati sulle emissioni non sono pubblici, vogliamo sapere quanti e quali controlli vengono fatti e vogliamo che i loro risultati siano pubblicati e resi accessibili a tutti.
In assenza di provvedimenti tempestivi volti a tutelare la salute e la sicurezza alimentare dei cittadini, i comitati si rivolgeranno alle istanze superiori e valuteranno con i loro avvocati l’opportunità di intraprendere azioni legali mirate ad individuare e perseguire specifiche responsabilità penali non solo per omissione di atti dovuti ma anche per danni gravi a carico della salute.
Prato, 18 Aprile 2009

Coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT
Comitato Ambientale di Casale (PRATO)
Coordinamento dei Comitati Cittadini - PRATO
Municipio Verde
Il Meet up Beppe Grillo - Prato
L'Associazione per La Sinistra

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