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La mer, la fin...

domenica 19 aprile 2009

Inquinamento. La diossina nei polli 2

Ecco lo scarno articolo concesso dai giornali alla nostra conferenza stampa sulle diossine nelle carni animali del nostro comprensorio. Peccato che tanto lavoro volontario di cittadini responsabili che non cercano visibilità elettorale ma di informare la gente, venga così poco valorizzato dalla stampa ufficiale. Leggetevi il nostro articolo con il comunicato scritto.
mv

«Polli alla diossina: ma perché nessuno interviene?»
I comitati territoriali pratesi intenzionati a rivolgersi al Governo e alle Procure
il Tirreno 19.04.'09

PRATO. «La salute dei cittadini non interessa all’amministrazione di questa città». È l’accusa mossa dai comitati territoriali pratesi, i quali chiederanno l’intervento dei ministeri della Salute e dell’Agricoltura, e si rivolgeranno alle Procure di Pistoia e Prato per essere tutelati, visto che su 8 campioni di carne di pollo ben 5 sono risultati fuori norma per il contenuto di diossine.
«Nonostante la legge preveda il divieto di consumo - sostiene Gianfranco Ciulli rappresentate del coordinamento dei comitati della Piana -, nessuna autorità è intervenuta per impedire la commercializzazione di questi prodotti». Sotto accusa l’inceneritore di Baciacavallo nelle cui vicinanze, precisamente in un allevamento distante poche centinaia di metri dall’impianto, sono stati raccolti campioni di carne di pollo contenenti una dose di diossina undici volte superiore al limite di legge (pari a 4 nanogrammi al chilogrammo). Dal rapporto dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle regioni Lazio e Toscana, incaricato di verificare l’incidenza della sostanza nel territorio circostante l’inceneritore di Montale, è emerso infatti che uno dei campioni più inquinati (46,2 nanogrammi) proveniva da un allevamento vicinissimo all’impianto di Baciacavallo.
Lo stesso Riccardo Valeri direttore tecnico della Gida, (gestore dell’impianto di depurazione e dell’annesso termodistruttore per fanghi) si era difeso dichiarando che «il materiale incenerito in questo forno è costituito unicamente da fanghi di depurazione delle acque reflue urbane e pertanto, non responsabile della generazione di diossine».
«Ci aspettavamo che gli organi preposti alla salute pubblica rassicurassero la popolazione - commenta Ciulli -. Vogliamo sapere da Arpat e Asl perché i dati sulle emissioni non sono pubblici, quanti controlli vengono fatti e perché non sono già stati presi dei provvedimenti per tutelare la salute dei cittadini». Mentre in città la Asl per ora tace, in Parlamento europeo si discute sul caso dei polli alla diossina degli allevamenti di Prato. L’eurodeputato Umberto Guidoni ha presentato infatti un’interrogazione per chiedere alle istituzioni comunitarie di informarsi presso le autorità sanitarie locali allo scopo di verificare la relazione tra la contaminazione del bestiame e le emissione di diossina degli inceneritori.
Barbara Burzi



LA PROTESTA

‘Gida e Arpat, fuori i dati’
Comitati all’attacco sull’allarme diossina
la Nazione 19.04.'09

SONO DECISI più che mai a dare battaglia se «entro due settimane non saranno resi noti dalla Gida e dall’Arpat i dati sul monitoraggio del termovalorizzatore di Baciacavallo». Il coordinamento dei comitati della piana di Firenze, Prato e Pistoia non usa mezzi termini e promette di chiedere la scesa in campo del ministero della Salute e dell’agricoltura e della Comunità europea informata della questione attraverso l’interrogazione dell’eurodeputato Umberto Guidoni, che nel documento chiede di fare luce sui polli alla diossina trovati tra Prato e Pistoia oltre a minacciare un esposto in procura, se entro pochi giorni l’ente proprietario dell’impianto di Baciacavallo (nella foto) insieme ad Arpat e Asl non farà luce sui dati resi noti dalla Asl di Pistoia che evidenziano nella zona di ricaduta dell’inceneritore di Baciacavallo in uno dei campioni analizzati di carne di pollo, un’incidenza di diossina 11 volte superiore ai limiti consentiti dalla legge
PER RENDERE più incisivo e sicuramente di impatto l’incontro, il coordinamento dei comitati della piana ha esposto due polli acquistati nell’area di maggior ricaduta dell’inceneritore di Baciacavallo come simbolo di protesta: «Denunciamo la mancanza di trasparenza a seguito dell’indagine portata avanti dalla Asl di Pistoia e Prato sull’inceneritore di Montale — attacca Gianfranco Ciulli — Per puro caso le indagini sugli alimenti hanno preso anche alcuni campioni dalla zona di ricaduta di Baciacavallo evidenziando una contaminazione da diossina di 11 volte superiore alla quantità consentita. Vorrei sottolineare che per chiudere l’inceneritore di Montale sono bastati sforamenti di 7 volte superiori. Chiediamo quindi che siano pubblicati tutti i risultati del monitoraggio avvenuto sull’impianto pratese perchè ne va di mezzo la salute». A preoccupare i comitati ci sono soprattutto i numerosi agricoltori e allevatori di polli e conigli che operano nella zona e che quotidianamente immettono sul mercato.

«PARLANO di adeguate misure di controllo, ma le analisi su polli e uova parlano di contaminazione — conclude Ciulli — Chiediamo provvedimenti per fermare la commercializzazione dei prodotti contaminati che paradossalmente sono quelli più richiesti dalle famiglie visto che si tratta di animali ruspanti». Se entro due settimane i comitati non avranno risposta promettono una serie di azioni di contrasto mentre Municipio verde annuncia manifestazioni. Nei giorni scorsi Gida aveva precisato che nelle emissioni dell’inceneritore di Baciacavallo non sono presenti diossine. E il presidente Bruno Ferranti puntualizza: «Basta con i falsi allarmi. Gida è una casa di vetro, tutte le analisi sono a disposizione di chi le vuol vedere».
Silvia Bini

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