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La mer, la fin...

sabato 4 aprile 2009

Le Mani sulla città. Town meeting: l’amministrazione si porta a casa il miglior risultato possibile

Town meeting: l’amministrazione si porta a casa il miglior risultato possibile

Lo svolgimento del Town Meeting del 28 marzo scorso rappresenta per noi, e per la città, una sconfitta!
Una sconfitta “politica”, prima di tutto, perché l’Amministrazione, nonostante le critiche e le palesi carenze di tutto il processo che ha portato all’evento, è riuscita ad ottenere il miglior risultato conseguibile: una “legittimazione” formale del proprio operato, e la chiusura del processo sui principi guida di governo del territorio, che inevitabilmente sarà messa sul piatto della bilancia della prossima amministrazione, qualsiasi essa sia.
Una sconfitta perché, nonostante gli enormi sforzi, a causa degli scarsi mezzi di comunicazione a nostra disposizione non siamo riusciti a trasmettere alla città l’importanza della posta in gioco, e non siamo riusciti ad impedire lo “scempio” della partecipazione attuato nell’ultimo anno e conclusosi con l’evento del Town Meeting, che segna oggettivamente il momento più alto della capacità manipolatoria della classe politica cittadina.
Una sconfitta ancora più pesante se si pensa all’occasione persa (ma anche alle risorse sprecate) di costruire un vero processo partecipativo che poteva essere veramente il nucleo fondante di un nuovo modo di intendere e di praticare la politica (non solo urbanistica) a Prato. L’amministrazione porta oggi ad esempio di “partecipazione” un meccanismo di creazione del consenso che – se replicato nelle forme viste sino ad oggi – rischia veramente di produrre esiti aberranti.
Perché i dati che abbbiamo raccolto sono lì a dimostrare che le nostre critiche erano tutte fondate: nonostante il “town meeting” si dovesse collocare come termine della seconda fase del processo partecipativo sullo Statuto del Territorio, quasi il novanta per cento degli intervistati non era a conoscenza dell’esistenza di questa “fase di ascolto e interazione” tanto glorificata. I dati ci dimostrano anche che la consapevolezza dei cittadini che hanno partecipato era perlomeno scarsa e lacunosa, visto che per oltre l’ottanta per cento dei casi non sono stati in grado di definire cosa fossero le “invarianti strutturali” che hanno contribuito a definire. E questo lo dice una parte consistente di quello che lo stesso assessore Fragai ha definito un “campione rappresentativo della popolazione di Prato”!
Se poi entriamo nel dettaglio dell’evento, non si possono tacere tutte le “storture” del procedimento che meritano attenzione.
Giusto per fare alcuni esempi eclatanti, dobbiamo far notare come, nonostante anche in conferenza stampa l’amministrazione abbia ribadito la totale casualità del “campione” che ha partecipato, con l’avallo del Comitato di Garanzia – del quale ci chiediamo onestamente la vera funzione, e lo chiediamo anche ai membri della minoranza in Consiglio che ne hanno fatto parte – sono state coinvolte nel “reclutamento” degli immigrati, durante l’ultima settimana, alcune associazioni delle comunità presenti a Prato, che hanno inviato loro “rappresentanti”.
In secondo luogo, ai lavori sono stati cooptati anche studenti delle scuole superiori che il giorno prima, avvisati dai loro professori, si sono resi disponibili a partecipare senza assolutamente essere informati su cosa avrebbero dovuto fare. In questo caso, tra l’altro, sembra siano stati organizzati addirittura dei “turni di partecipazione”, ed abbiamo le prove che persone hanno votato, durante l’evento, senza aver partecipato ai tavoli di discussione.
Questi, come altri elementi che stanno emergendo e che saranno sottoposti ad attenta verifica – anche per quanto riguarda la metodologia di costruzione delle domande poste - costituiranno le basi del report che consegneremo all’Autorità Garante per la Partecipazione, che sarà chiamata a convalidare pubblicamente i risultati, e al Garante Regionale per la comunicazione sul governo del territorio. E sulla base degli stessi dati, rinnoviamo la nostra richiesta che il Consiglio Regionale della Toscana istituisca una commissione di valutazione dell’intero processo partecipativo a Prato, attualmente portato come “esempio” di applicazione su larga scala della Legge regionale sulla Partecipazione.
Tutto questo per cercare di garantire proprio a quei cittadini che anche durante il Town meeting hanno chiesto di poter partecipare, e di poter contare, nella determinazione delle scelte strategiche della città, chei processi dei quali potranno essere protagonisti siano costruiti assicurando una reale partecipazione, e non una colossale manipolazione come quella che si è configurata nell’ultimo anno e che ha trovato a sua massima espressione lo scorso 28 marzo.


Il Coordinamento dei Comitati Cittadini di Prato, Municipio Verde, Lista civica Giovani e Famiglia, Lista Civica Per il Bene Comune, Lista Civica Prato 5 stelle Amici di Beppe Grillo, Primavera di Prato, Associazione per La Sinistra, Comitato delle Badie, Sinistra RossoVerde

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