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La mer, la fin...

lunedì 20 aprile 2009

Oltre il giardino. C'è da fare.

Sudafrica/ Gordimer "Coetzee sbaglia, non si fugge, c'è da fare"

di Apcom
Per André Brink il Paese cammina "verso il disastro"
Roma, 19 apr. (Apcom) - In Sudafrica è polemica tra due Premi Nobel per la Letteratura. Nadine Gordimer contesta infatti la decisione del suo collega John M. Coetzee di lasciare il Sudafrica per emigrare in Australia. "Per me c'è una sola conclusione da trarre - dice al Corriere della Sera - chi si è trasferito in Australia, dove i bianchi hanno decimato gli indigeni, non voleva più vivere in un Paese dove gli indigeni sono diventati maggioranza con diritto di voto". Poi aggiunge: "Per fortuna nessuno dei miei amici se n'è andato dopo la fine dell'apartheid, ci sono ancora tante cose da fare: Tre secoli di segregazionismo non si cancellano in una generazione". Diversa la posizione di un altro grande scrittore sudafricano, André Brink, che si dice "deluso e indignato dall'African National Congress del dopo Mandela", e poi sottolinea: "Resto, ma non so per quanto. Devo pensare alla mia famiglia". Il Sudafrica si recherà il prossimo 22 aprile di nuovo alle urne e, per la prima volta dalla fine dell'apartheid, molti sostenitori dell'Anc di Mandela non sanno se confermare il proprio voto. La stessa Gordimer, "eterna rivoluzionaria" ammette che l'idea di eleggere Jacob Zuma, populista e sessista leader dell'Anc, le risulta indigesta. "Non come donna, ma come persona", precisa, come scrittrice che ha curato l'antologia 'Storie' in favore delle vittime dell'Hiv, per cui è difficile votare per chi "pubblicamente, in tribunale, ha osato dire che contro l'Aids basta una doccia". Per Brink, la situazione in Sudafrica è molto più cupa: "Camminiamo verso il disastro. Una classe politica corrotta e populista. Un'intera generazione che cresce senza riferimenti culturali, il razzismo dei giovani dell'Anc".

Gordimer, Nadine
(encarta)
Gordimer, Nadine (Springs 1923), scrittrice sudafricana. Impegnata politicamente nella lotta contro la segregazione razziale e membro fondatore del Congresso degli scrittori sudafricani, ha denunciato la politica dell’apartheid e il razzismo in romanzi e racconti che descrivono realisticamente la situazione socio-politica sudafricana, assumendo come punto di vista privilegiato quello di un bianco appartenente alla classe media. Ne sono esempio Un mondo di stranieri (1958), Occasione d'amore (1963) e Il mondo tardoborghese (1966).
L'autrice ha proseguito il suo percorso letterario analizzando il dissidio interiore di quei bianchi che, consapevoli di vivere in un sistema iniquo, ne soffrono e, in alcuni casi, passano dalla passività alla lotta; ha infine raccontato il Sudafrica dopo la fine della politica dell’apartheid. Si ricordano, a questo proposito, Il conservatore (1974; fu uno dei due libri che nel 1974 vinsero il Booker Prize), incentrato sul personaggio di un bianco che sfrutta i dipendenti neri; La figlia di Burger (1979, inizialmente censurato in Sudafrica), ispirato alla vita di un avvocato sudafricano costretto alla clandestinità a causa dell’impegno contro l’apartheid; Luglio (1981; premio Grinzane Cavour per la narrativa straniera), storia di una famiglia costretta a confidare sull'aiuto dei domestici di colore per sfuggire alla guerra civile; Storia di mio figlio (1990), romanzo sul rapporto privato tra un padre e un figlio sullo sfondo delle lotte politiche contro la segregazione.
Tra le ultime opere pubblicate in Italia, Nessuno al mio fianco (1994) racconta, attraverso la storia di due coppie, il Sudafrica dopo la vittoria di Nelson Mandela; Un’arma in casa (1998) analizza la violenza latente in Sudafrica prendendo spunto da un delitto passionale; L’aggancio (2001) affronta il tema dei rapporti tra cultura occidentale e cultura orientale attraverso la storia d’amore tra una sudafricana bianca e un giovane arabo senza il permesso di soggiorno.
Nel 1991 la scrittrice fu insignita del premio Nobel per la letteratura. Oltre a svolgere attività di scrittrice, Nadine Gordimer tiene conferenze e corsi di scrittura in numerose università. Nel 1998 fu nominata “Ambasciatrice di Buona Volontà” per il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP).

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