TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 18 aprile 2009

Prato. Sfruttamento dei migranti

Quello dei permessi di soggiorno? Grande affare! Ringraziamo di cuore la Bossi-Fini (ma anche la Turco-Napolitano... diamo a Cesare quel che è di Cesare) che ha prodotto un vero e proprio mercato nel settore!
MV

da il Tirreno del 18/04/09
Nuovo colpo alla “ fabbrica” dei permessi

Sette arresti in città con l’accusa di fare carte false per regolarizzare i clandestini
In manette anche la sedicente figlia dell’ex sindaco di Shanghai
PRATO. Nonostante le inchieste giudiziarie che a più riprese hanno acceso i riflettori sul commercio di carte false per ottenere permessi di soggiorno, c’è ancora chi lucra sul fiorente mercato dei documenti. Ne è convinta la Procura di Pistoia, che ieri, come riferiamo anche a pagina 3, ha ordinato l’arresto di 12 tra italiani e cinesi, sette dei quali risultano residenti a Prato. E’ il risultato di un’ indagine di due anni coordinata dal procuratore capo Renzo Dell’Anno e condotta dalla polizia quando ci si è accorti che troppi cinesi prendevano la residenza a Pistoia pur continuando a vivere e a lavorare a Prato.
Tra le persone coinvolte nell’inchiesta e destinatarie di ordinanze di custodia figura l’assicuratrice Ilaria Rocca, il pensionato Vittorio Rotondo, un piccolo imprenditore. Ma la figura che più stuzzica le attenzioni - anche perché viene ritenuta al vertice dell’associazione - è quella della cinese Gu Lijun, 47 anni, sedicente figlia dell’ex sindaco di Shanghai. Insieme a lei sono finiti in manette il marito (ma solo perché clandestino già intimato a lasciare l’Italia) e altri due cinesi.
Nella comunità cinese, però, la signora Gu non sembra molto conosciuta. Una delle fonti interpellate dice per l’appunto di aver sentito parlare di una certa Gu che si occupa delle pratiche di regolarizzazione dei cinesi tra Prato e Pistoia, ma non ha mai saputo che fosse figlia di un ex sindaco di Shanghai. Un’altra fonte dice che sì, si tratta proprio della figlia del sindaco, e aggiunge che proprio stasera avrebbe festeggiato una non meglio precisata ricorrenza in uno dei più conosciuti ristoranti cinesi di Prato, ma il titolare del locale cade dalle nuvole, anzi assicura di non conoscere nessuno con quel nome. Si può aggiungere che, almeno nel 2005, la signora Gu non ha presentato denuncia dei redditi a Prato. Chissà, forse la signora millanta, ma secondo gli inquirenti pistoiesi era certamente ben introdotta nelle pratiche, lecite e illecite, che occorrono a un orientale per ottenere un permesso di soggiorno o rinnovarlo anche senza averne i requisiti.
Servono dichiarazioni di ospitalità, certificati di residenza, contratti di affitto e di lavoro. Secondo la Procura, una parte di questi documenti sono fasulli. I datori di lavoro avrebbero fatto finta di assumere i cinesi in cambio di soldi, altri avrebbero finto di dare case in affitto, sempre in cambio di soldi. Se l’accusa reggerà al vaglio dei giudici, il gruppo poteva contare su agganci al Comune di Pistoia, nel sindacato, perfino alla Prefettura di Firenze.
Da almeno dieci anni a Prato si indaga su fatti simili. I primi arresti scattarono nel 2002 con l’operazione Surprise, poi replicata negli anni successivi. E il meccanismo era sempre il solito: italiani e cinesi che si mettono insieme per lucrare su tanti immigrati disposti a pagare per avere il pezzo di carta che apre le porte di una vita normale.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè non dite che è stato arrestato anche il consigliere comunale di Pistoia di Rifondazione Comunista? Perchè non dite che è una consuetudine sistematica cinese quella di vivere sulla corruzione delle persone? Non potete continuare a fare i paladini dell'illegalità, facendo risaltare solo le (poche) iniziative positive dei cinesi come la raccolta per i terremotati, facendone addirittura una speculazione politca sulla sofferenza della gente (vero sorcio verde?).

Anonimo ha detto...

Lo diciamo quando lo veniamo a sapere, cioè quando le agenzie di stampa lo dicono. Non siamo un'agenzia investigativa e neppure abbiamo informatori nella polizia. Non facciamo alcuna speculazione e il fatto che alcuni cinesi si dedichino alla solidarietà non ci fa cambiare idea nè in bene nè in male. Invece accanirsi su un'etnia e attribuirgli delle caratteristiche negative indiscriminatamente si chiama razzismo.
Riccardo Buonaiuti per MV

Anonimo ha detto...

il vostro atteggiamento di esaltare solo ed esclusivamente i pochi atteggiamenti positivi della comunità cinese, omettendo quello che è sotto gli occhi di tutti, è il vero razzismo, perchè chi è razzista fa della faziosità la sua caratteristica principale. Il vostro modo di giustificare l'illegalità orientale ricorda coloro che quanto violentano una donna, danno la colpa alla donna perchè si è messa la minigonna. Siate più obiettivi, riconoscete i meriti ma anche la sistematica irregolarità in cui operano. Che abbiano i loro diritti, non prima di aver adempiuto ai doveri. COME TUTTI !!!

Unknown ha detto...

Ribadisco che non ci occupiamo di cronaca nera. Ma da comune cittadino credo che lei abbia ragione e cioè che la comunità cinese deve assolutamente fare un percorso di adattamento e di integrazione al nostro sistema normativo. Come municipio verde non ci stanchiamo mai di dire che ci vuole un esercito di mediatori culturali, faclitatori, opreratori ecologici e quant'altro per i quartieri ad alta densità di immigrazione. E ovviamente anche i vigili e la polizia! Detto questo resta valido, mi scusi, che questi stranieri non sono tutti illegali e maleducati. Ci rendiamo conto della situazione del macrolotto e dei suoi enormi problemi e crediamo che si debba intervenire soprattutto con interventi urbanistici importanti a creare un nuovo tessuto sociale di servizi e tempo libero che consenta l'incontro e lo scambio fra pratesi di ogni etnia.
Quello però che non capisco è perchè da parte vostra non si riconosce che da sempre noi pratesi abbiamo sbagliato a tollerare uno stile economico e sociale, poco ispirato alle regole e molto all'illegalità sul quale si è inserito il sistema cinese, che vi ha subito trovato una nicchia di elezione.
Mi scusi la frettolosità degli argomenti ma se vorrà scriverci un post dove ci racconta qualche aspetto del disagio provocato dalle aziende orientali o da cattivi costumi degli stessi, noi lo pubblicheremo (ma senza invettive e insulti). Mentre le sarei grato se non utilizzasse paragoni ingenerosi come quello della violenza alle donne.
Grazie di seguire questo blog;
per MV
Riccardo Buonaiuti

Anonimo ha detto...

io vivo a chinatown, conosco bene alcuni cinesi che hanno voluto o cercato il modo di integrarsi, per cui RIPETO non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma quando ti sputano vicino ai piedi e alle rimostranze ti dicono che la zona appartiene a loro e che fanno quello che voglioni (GIURO!!), oppure quando gli inservienti delle rosticcerie e ristoranti di Via Marini scricano gli olio esausti dentro i cassonetti di Via 9 Agosto, presso i quali si trovano anche 5/6 bombole di gas (vi mandero' le foto). Oppure come la signora ultraottantenne, sola al mondo, di Via Colombo, disperata perchè a qualsiasi ora della notte nella rosticceria sotto la sue camera si spacca la carne e si frigge di continuo, impregnando di miasmi i panni stesi o mandando la signora a dormire sul divano anzichè in camera sua, disturbata dal rumore.

Anonimo ha detto...

Come, ancora, donne cinesi in avanzato stato di gravidanza, escono dal dormitorio di via 4 novembre per andare a lavorare chiuse a chiave alle taglia e cuci. Spesso avete ricordato che anche i nostri nonni ed i nostri genitori hanno lavorato senza orari e per lucro negli anni del boom, ma mi domando tutte le conquiste sindacali e della dignità del lavoratore che la sinistra (principale artefice) ha fatto conquistare negli ultino 40 anni che fine hanno fatto? Senza dimenticare che per colpa di pochi speculatori italiani (anche qui generalizzate) gli italiani rimasti hanno le case che valgono pochissimo e non possono permettersi di cambiare zona. Grazie per l'ospitalità, scusate lo sfogo e continuerò a seguirvi con attenzione.