Quello che viene proposto è né più né meno che la creazione di una specie di IRI (chi si ricorda del colossale carrozzone creato in epoca fascista e sopravvissuto per un sessantennio, causando danni immani alla nostra economia?) per "salvare" quello che non è salvabile, per evitare che vengano venduti i macchinari... E a che scopo??? Si dice per tenere in piedi la struttura indispensabile per ripartire... Ma è proprio vero?
Cioè, siamo sicuri che la ripresa sarà inevitabilmente nel tessile? Noi continuiamo a dubitarne...
MV
da il Tirreno del 16/04/09
«Rottamiamo le aziende in crisi»
Il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, al tavolo di distretto
Durante la riunione del Tavolo di distretto, è arrivato inoltre un appello del segretario nazionale della Uil a «evitare la lacerazione fra imprese e lavoratori, utilizzando gli ammortizatori sociali in maniera efficace e sostenere l’ossatura del distretto, tenendo in piedi la struttura indispensabile a ripartire quando la crisi allenterà la morsa».
Prioritario il prolungamento della cassa integrazione per fronteggiare le prime scadenze annuali che, secondo i sindacati, già dalla prossima estate lasceranno scoperte alcune aziende e i loro dipendenti. Ed è targata Uil una proposta avanzata per superare questo momento delicato per il distretto. «Si potrebbe pensare di ‘rottamare’ le aziende in crisi per evitare che gli imprenditori decidano di vendere i macchinari all’estero: se ne potrebbe occupare una società ad hoc creata con capitali misti, pubblici e privati, che pensi a ‘salvare’ le ditte che stanno per chiudere i battenti».
C’è poi la “patata bollente” dei lavoratori immigrati, il 40% dei quali, secondo le stime della Uil pratese, è già stato o potrebbe essere intercettato dalla crisi nei prossimi mesi. «Nel momento in cui perdono il lavoro - denuncia Zejnati Qamil della Uil - questi cittadini hanno sei mesi di tempo per ritrovarlo. E spesso non basta, col rischio di non trovarsi in regola col permesso di soggiorno. Per questo, in queste situazioni eccezionali per i lavoratori stranieri, chiediamo al governo di bloccare i termini previsti per la ricerca di una nuova occupazione».
Ma.La.
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