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La mer, la fin...

giovedì 16 aprile 2009

Prato.Economia: rottamiamo le imprese

Ora... cerchiamo di capirci bene...
Quello che viene proposto è né più né meno che la creazione di una specie di IRI (chi si ricorda del colossale carrozzone creato in epoca fascista e sopravvissuto per un sessantennio, causando danni immani alla nostra economia?) per "salvare" quello che non è salvabile, per evitare che vengano venduti i macchinari... E a che scopo??? Si dice per tenere in piedi la struttura indispensabile per ripartire... Ma è proprio vero?
Cioè, siamo sicuri che la ripresa sarà inevitabilmente nel tessile? Noi continuiamo a dubitarne...
MV

da il Tirreno del 16/04/09
«Rottamiamo le aziende in crisi»

Il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, al tavolo di distretto
PRATO. Girano piano le macchine del cardato pratese. Si rientra in fabbrica in punta di piedi, approfittando della stagionalità legata al ciclo invernale del tessile. Un timido squarcio di sereno che non basta però a cancellare le nuvole nere che avvolgono l’economia del distretto: un segnale arriva dalle ore di cassa integrazione straordinaria utilizzate dalle aziende pratesi nel mese di marzo, il 72% in meno rispetto al mese precedente, per un totale di 29mila ore impiegate a fronte delle 108mila a febbraio. Un’ inversione di tendenza che Guglielmo Loy, segretario generale nazionale della Uil, ha così spiegato ieri mattina ai rappresentanti del Tavolo del distretto radunato a palazzo Novellucci: «Il calo degli impieghi sulla cigs serve a tamponare l’emergenza, non certo a recuperare una situazione che rimane comunque drammatica». Colpisce invece il bilancio dell’utilizzo della cassa ordinaria riferito sempre a marzo, con il raddoppio delle ore erogate (27mila a febbraio a fronte delle 55mila a marzo). «Sono i comparti dell’edilizia e della metalmeccanica a incidere sul ricorso alla cassa ordinaria, visto che generalmente le aziende tessili pratesi applicano il regime della straordinaria», ha puntualizzato Guglielmo Loy.
Durante la riunione del Tavolo di distretto, è arrivato inoltre un appello del segretario nazionale della Uil a «evitare la lacerazione fra imprese e lavoratori, utilizzando gli ammortizatori sociali in maniera efficace e sostenere l’ossatura del distretto, tenendo in piedi la struttura indispensabile a ripartire quando la crisi allenterà la morsa».
Prioritario il prolungamento della cassa integrazione per fronteggiare le prime scadenze annuali che, secondo i sindacati, già dalla prossima estate lasceranno scoperte alcune aziende e i loro dipendenti. Ed è targata Uil una proposta avanzata per superare questo momento delicato per il distretto. «Si potrebbe pensare di ‘rottamare’ le aziende in crisi per evitare che gli imprenditori decidano di vendere i macchinari all’estero: se ne potrebbe occupare una società ad hoc creata con capitali misti, pubblici e privati, che pensi a ‘salvare’ le ditte che stanno per chiudere i battenti».
C’è poi la “patata bollente” dei lavoratori immigrati, il 40% dei quali, secondo le stime della Uil pratese, è già stato o potrebbe essere intercettato dalla crisi nei prossimi mesi. «Nel momento in cui perdono il lavoro - denuncia Zejnati Qamil della Uil - questi cittadini hanno sei mesi di tempo per ritrovarlo. E spesso non basta, col rischio di non trovarsi in regola col permesso di soggiorno. Per questo, in queste situazioni eccezionali per i lavoratori stranieri, chiediamo al governo di bloccare i termini previsti per la ricerca di una nuova occupazione».
Ma.La.

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