TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 15 aprile 2009

Terremoto. Vera solidarietà

da la Repubblica edizione di Bari del 09/04/09
Domani mattina tre furgoni carichi del materiale raccolto partiranno in direzione della tendopoli di Onna Aiuti agli sfollati, immigrati più generosi la metà dei vestiti dai cinesi di Madonnella
Francesca Russi

Non ha aspettato neanche il tempo che alzassero la saracinesca, lei era già lì. In mano una scatola di biscotti per i settantamila senzatetto vittime del terremoto. La prima donatrice è una donna nigeriana.
Ha portato ciò che poteva nel circolo "rosso" in via Celentano, nel quartiere Madonnella dove abita da qualche anno. Insieme a lei ci sono Xiao, Abha, Mahima, Kadhim, Diarra e Rohan. Cinesi, indiani, senegalesi, bengalesi, ivoriani, cingalesi e mauriziani. Sono i tanti volti della solidarietà che non ha colore, scesa in campo per aiutare le popolazioni abruzzesi. Coperte, vestiti, biancheria intima, valigie, pasta, olio, latte a lunga conservazione, scatolame: hanno lasciato di tutto al punto raccolta della Casbah allestito dalla sezione di Sinistra e Libertà. "Oltre la metà del materiale proviene dai migranti", spiega Nicola Carella alle prese con il telefono che continua a squillare per sapere se si accettano ancora pacchi. Ed effettivamente Madonnella è la zona a più alta densità di stranieri, "forse per questo - ipotizza - abbiamo ricevuto così tante donazioni da parte loro. In questo momento ci sentiamo tutti parte della stessa comunità".
Il 50 per cento dei vestiti infatti viene dai punti vendita cinesi sparsi per la città: pantaloni, maglioni, scarpe di tutte le taglie ed in particolare biancheria per i bambini. "Sono proprietario di un emporio di abbigliamento cinese - racconta Zhang in un italiano stentato - volevo aiutare chi è in difficoltà". "Ognuno viene e ci lascia qualcosa - ribadisce Marina Liuzzi, tra le responsabili della Casbah - è la dimostrazione del gran cuore dei migranti. Anche chi ha di meno si è dimostrato sensibile portando pannolini e carta igienica".
Arrivano alla spicciolata, timidi, silenziosi, lasciano le buste e vanno via. Un signore mauriziano fa avanti e dietro per quattro volte, le mani cariche di spesa fatta appositamente al supermercato. "Non hanno voglia di dire nulla, memori di esperienze analoghe vissute nel paese di origine - spiega Anna De Marco, da due giorni impegnata ad imballare pacchi - chi meglio di loro può capire cosa si prova". Qualcuno si nasconde, non vuole dire il suo nome perché clandestino e ha paura, eppure continua a donare, indumenti intimi e pigiami nuova di zecca, acquistati sul momento. "Altri invece hanno fatto una colletta", approva Luciana Risola di Zona Franka, l´altro punto di raccolta in via Marchese di Montrone. "Negozianti, studenti, lavoratori si sono mobilitati". Sono almeno due tonnellate di roba.
Questa mattina tre furgoni carichi dei bustoni della solidarietà partiranno per la tendopoli di Onna. In quindici volontari dai venti ai trent´anni raggiungeranno il quartier generale degli aiuti di Pescara. Ma a Bari la solidarietà non si fermerà: a qualche isolato dalla Casbah i ragazzi del circolo PD Madonnella di via Zara fanno sapere che fino a sabato accetteranno indumenti.

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