TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 10 aprile 2009

La caduta degli idoli. Ovvero della fine dell'illusione "civica"

"Dio è morto, e lo abbiamo ucciso noi!" Parafrasando questa frase di Nietzsche, potremmo dire, oggi, che l'idolo del "civico", ovvero della possibilità di riunire forze emergenti della cosiddetta "società civile" su un progetto politico per la città, che potesse financo prescindere da appartenenze di varia natura (politiche, sociali, confessionali), è definitivamente morto, ucciso - come il mitologico Cronos - dai sui stessi "figli".
Hanno vinto gli ideologismi e gli identitarismi: da quelli di chi è fideisticamente convinto che Cinque Stelle facciano una lista di per se vincente, a quelli di chi, Giovani e Famiglia, pur di mantenere il proprio orticello di "identità", non esita a sacrificare il suo uomo migliore, Damiano Baroncelli.
Ha vinto una frammentazione incomprensibile, che vede oggi un ex grillino, Emanuele Catarzi, fondare dal nulla una "lista civica" con la sponsorizzazione dell'ex Pdci Fernando Rossi, per poi cercare di fare un accordo proprio con i grillini dai quali si era allontanato.
Ha vinto il "richiamo della foresta" che ha portato tanti ad appoggiare alle primarie Massimo Carlesi, convinti che il partito, in fondo, poteva cambiare, ed oggi si ritrovano ad appoggiare un candidato che brilla per la sua debolezza politica, perché obbligatoriamente legato al sistema di potere contro il quale si era apparentemente schierato.
Oggi ci ritroviamo, a un mese e mezzo dal voto, senza quell'unica, vera alternativa credibile al sistema PD/PDL che, come Municipio Verde, abbiamo tentato inutilmente di costruire, mettendo in gioco tanto.
E da questo fallimento dobbiamo, e forse non solo noi, trarne debite conclusioni, per la costruzione di nuove prospettive.

Kritias
Per Municipio Verde

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