TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 17 aprile 2009

Prato. E Nardi vende in Cina

I macchinari in Cina, i capannoni ai cinesi... La prima notizia potrebbe essere una novità, la seconda - se confermata - sarebbe solo il continuo della strategia di Nardi, che dalle ditte cinesi (ricordiamo lo scorso luglio?) ha sempre incassato bene...
MV

da il Tirreno del 17/04/09
I macchinari della Fintes finiscono in Cina

Metà impianti già venduti. Nardi: «Ma non voglio cedere l’azienda»
«Questi spazi faranno da magazzino alla merce lavorata dalla Pietraluna perché i telai girano»
PRATO. Piero Nardi l’aveva annunciato un po’ di tempo fa: «Venderò i macchinari delle mie aziende in liquidazione in Cina», aveva dichiarato in sede di trattativa sindacale. La promessa è stata mantenuta per la Fintes, storica rifinizione del gruppo Fedora che nemmeno un un mese fa ha mandato i suoi lavoratori in cassa integrazione straordinaria per un anno. Adesso l’imprenditore ha giocato una nuova mossa, quella di spedire il 50% dei macchinari dell’azienda in Cina: un affare che si sarebbe consumato nelle ultime due settimane, a sentire il parere di Nardi che però non si sbilancia sul valore economico della vendita.
«Le macchine della Fintes sono state acquistate da un gruppo di aziende cinesi, ma la metà degli impianti è rimasta a Prato: è successo tutto in fretta nelle ultime settimane - puntualizza Nardi - per questo al momento mi torna difficile quantificare una stima economica per il patrimonio che ho messo in vendita. Non avevo molta scelta, con la produzione morta e senza gli operai al lavoro non c’era motivo di tenere i macchinari a Prato». Ma su questo punto nei giorni scorsi qualche lavoratore della Fintes aveva malignato che «Nardi aveva venduto tutto per pagare il concordato preventivo». Non solo. Le voci che fino a qualche giorno fa si rincorrevano tra gli ex operai della rifinizione lasciavano trapelare le notizie più disparate, come che Nardi avesse messo tutto in mano a degli imprenditori cinesi di Prato, con l’affitto o addirittura la vendita del capannone. Ma l’imprenditore smentisce: «Nego l’esistenza di qualunque trattativa in corso con i cinesi. Forse qualcuno di loro è venuto visitare l’azienda in mia assenza, ma di sicuro non sono stato io a cercarli. Le vicende che si sono trascinate negli ultimi due anni mi hanno fatto venire qualche volta la voglia di mollare tutto. Ma non ho intenzione di cedere l’azienda a mani estranee. Oggi la penso così, magari tra sei mesi cambierò idea, in attesa di come evolverà la situazione». C’è anche un motivo concreto, secondo Nardi, che spiegherebbe perchè non è ancora tempo di cedere lo stabile di via Albano Laziale. «Ho bisogno di questi spazi per depositare la merce lavorata alla tessitura Pietraluna. I magazzini della Fintes sono strapieni in questo periodo, perchè i telai girano e i 15 dipendenti stanno lavorando a regime pieno nell’altro ramo dell’azienda. Per questo ci tengo a smentire le voci che girano sulla cessione della Fintes. Quei capannoni - ironizza Nardi - mi fanno ancora comodo».
Sull’affare Fintes annusato da un gruppo di imprenditori dagli occhi a mandorla di Prato (presumibilmente della zona di San Paolo), rimane vago anche Mario Massetti, liquidatore delle aziende del gruppo, che fornisce però una versione diversa dalla spiegazione del Nardi in quanto ammette l’esistenza di una mezza parola con i cinesi per affittare i circa seimila metri quadrati di azienda. Di certo si sa che qualche orientale è venuto a bussare alla porta della Fintes qualche settimana fa. «E comunque - fa notare Massetti - non rientra nelle mie competenze un’eventuale trattativa per l’affitto che spetterebbe comunque a Nardi».
Maria Lardara

da la Nazione del 16/04/09
Rifinizione Fintes verso un futuro cinese
POTREBBE esserci un futuro cinese per il capannone (e i macchinari residui, quelli rimasti invenduti) della Fintes, la rifinizione del Gruppo Fedora che fa capo all’industriale Piero Nardi. Sarebbero infatti bene avviate le trattative per l’affitto della struttura a un imprenditore cinese e presto l’impianto potrebbe avere nuovi inquilini. La voce circola da giorni tra gli ormai ex lavoratori (sono in cassa integrazione per procedura concorsuale) della rifinizione e ieri i tre dipendenti che vivono nello stesso immobile sarebbero stati informati della necessità di lasciare i loro alloggi in tempi brevi proprio per l’imminente arrivo dell’imprenditore cinese che dovrebbe portare avanti l’attività dello stabilimento.

IL 16 MARZO scorso, per la Fintes era stato raggiunto un accordo in Provincia tra sindacati e rappresentanti della proprietà per la richiesta di cassa integrazione straordinaria per procedura concorsuale per un anno a partire dal 19 febbraio (senza incentivo all’esodo, ma con la mensilità e mezza dal 1° gennaio al 19 febbraio che andrà tra i crediti privilegiati al 100% del concordato). Il tutto dopo una lunghissima trattativa e una vicenda estenuante, anche se ancor più laborioso si è rivelato l’accordo per la cassa integrazione al lanificio Fedora.
R.D.P.

Nessun commento: