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La mer, la fin...

sabato 11 aprile 2009

Prato. Turismo mordi e fuggi


A Prato arrivano più turisti? in realtà, non lo sappiamo, e non vorremmo ritrovarci di fronte ad un nuovo "caso Musei", dove si sparano numeri a casaccio.
Per il momento, l'unico dato certo è il calo sostanzioso delle presenze nelle strutture di accoglienza, che non è sicuramente un dato incoraggiante.
E ci risulta un po' difficile capire se le presenze "saltuarie", magari da un giorno e via, siano effettivamente in aumento: che strumenti abbiamo, infatti, per rilevarle?
Le presenze alla mostra di Filippino Lippi e gli accessi all'APT di per se significano veramente poco - per non dire niente - senza metri precisi e senza termini di paragone ben strutturati, ed ancora una volta, e aggiungiamo purtroppo, si rischia di elaborare strategie e politiche sul niente... un po' come per i musei!
Comunque, aspettiamo i dati per pronunciarci definitivamente!
MV

da la Nazione del 11/04/09
Prato, meta sempre più alternativa

Il turismo mirato si sta radicando in città e provincia. Lippi superstar
PRATO STA diventando sempre di più una meta alternativa ai classici tour o una meta scelta ad hoc per visite mirate. Il turismo, anche in un periodo di crisi generalizzata, si sta confermando un possibile investimento per creare indotto e far conoscere i tanti tesori della città e provincia, tra arte e natura.
Sicuramente Prato ha risentito e risente della crisi generale attuale ma la situazione generale è sostanzialmente diversa a quella delle altre realtà toscane dove le diminuzioni di presenze sono registrate in ogni settore.
A Prato – sottolinea Alberto Peruzzini, direttore dell’Azienda di promozione turistica – «c’è una diversificazione tra le presenze negli alberghi, negli agriturismi e nelle realtà di accoglienza, e quella invece del flusso dei visitatori ’scappa e fuggi’».
Intanto c’è da tenere in considerazione che le cifre precise nel dettaglio sono in elaborazione e saranno proposte tra breve, però è possibile dare una anticipazione con dati abbastanza realistici.
E Peruzzini fa un riepilogo dell’ultimo periodo dell’anno scorso che ha visto verificarsi questo scenario: venti per cento di presenze in calo nelle strutture di accoglienza (equiparate alle altre realtà toscane), mentre invece c’è stato un sostanzioso incremento nelle presenze saltuarie mentre aumentano giorno per giorno i contatti con l’ufficio di informazioni turistiche.
Perché tutto questo? «Ritengo – afferma Peruzzini – che buona parte di questo ‘successo’ sia riscontrabile nell’operazione culturale sulla presentazione degli affreschi di Filippo Lippi in cattedrale che hanno fatto registrare un numero altissimo di visitatori venuti da ogni parte d’Italia e oltre. E la mia opinione è che dobbiamo cercare di mantenerlo con iniziative di questo genere». E prende lo spunto per fare una serie di riflessioni che riguardano proprio le potenzialità «culturali» della città legate ad eventi importanti come questo: «Prato dovrebbe ogni anno proporne uno o più di uno. E’ questa la sfida che dobbiamo porci per contenere una indiscussa crisi e mantenere l’affluenza turistica». E in discorso cade ovviamente sull’anno del mercante Datini di cui ricorre il seicentesimo dalla morte e che ha visto proprio in questi giorni inaugurare nel Palazzo che fu la sua abitazione, una sorta di percorso culturale attraverso il quale «leggere» la sua storia personale e i suoi traffici. Una scelta turistica di rilievo che fin dai primi giorni ha fatto segnare un aumento di presenze. Ecco il motivo di trovare altre realtà di rilievo al posto dei micro-eventi. Sfruttare, insomma il «genius loci» e legarlo a manifestazioni di sicuro richiamo. Prato ne ha le potenzialità. E nel futuro ecco apparire a settembre la grande mostra sull’ Hermitage al Museo del Tessuto per proporre opere del tessile che provengono da Pietroburgo. . Tenendo ben d’occhio anche il turismo giovanile, quello delle scuole in particolare specialmente legato all’archivio Datini e alla sua storia.
Franco Riccomini

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