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La mer, la fin...

sabato 11 aprile 2009

Prato. Urbanistica: nuovo appello della gioielleria Paci

Si sa che è solo una questione di soldi... Ma è una di quelle questioni che rischia di esporre il Comune, qualora si procedesse con l'esproprio all'indennità proposta (e non si parla di bruscolini, ma di quasi 500000 euro!), ad una causa e ad un possibile successivo risarcimento di una cifra intorno al milione e mezzo di euro.
Ora, visto che la stessa variante è stata bocciata in commissione, non sarebbe opportuno riprendere in mano il tutto e ripensarci un attimo?
MV

da il Tirreno del 11/04/09
Gioielleria Paci: «Il consiglio non approvi la variante»


PRATO. Nuovo appello-denuncia di Giulia Paci, dell’omonima gioielleria di via Traversa Pistoiese, rivolto al sindaco Romagnoli e al consiglio comunale perché non sia approvata la variante al regolamento urbanistico che prevede l’abbattimento del laboratorio di oreficeria per realizzare la nuova viabilità collegata al centro commerciale-multisala di S. Giusto-Capezzana. L’appello, indirizzato anche alla Corte dei Conti, viene rilanciato a pochi giorni dalla bocciatura della variante da parte della commissione urbanistica e in previsione della prossima approvazione definitiva in consiglio comunale.
Giulia Paci ricorda che «da quasi tre anni da tutti ci viene detto che verrà fatta una giusta proposta, ma ancora nessuno si è fatto avanti». La giusta proposta è riferita all’indennizzo richiesto dalla gioielleria Paci, quantificato in un milione e mezzo di euro, cifra però molto lontana dall’indennità di esproprio proposta fino ad oggi (463mila euro). Viene inoltre sottolineato come la società Oasis, proprietaria della futura multisala, nel febbraio 2008 richiese di modificare la convenzione già sottoscritta il 15 febbraio 2005, e solo tre mesi e mezzo dopo la data della richiesta il consiglio comunale adottò la delibera 98 per dare risposta affermativa all’istanza Oasis: «questa volta qualcuno è stato apparentemente più solerte». Riguardo al risarcimento si sostiene che «il valore dell’esproprio appare di una entità di ben 5 volte superiore rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, in sintesi il Comune senza una fideiussione di oltre 2 milioni potrebbe subire un danno erariale di tale entità». Paci ricorda inoltre che nel 2007 un tecnico dell’Oasis avanzò «una proposta a dir poco scandalosa: ma perché il valore di esproprio lo deve fissare il soggetto che ha l’obbligo da convenzione di pagarlo?».

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