TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 21 aprile 2009

Prato verso le amministrative. Il PDL presenta la Attucci

La Attucci fa come Berlusconi: prende una cartina, e ci disegna sopra una strada... E allora, ecco la bretella Vernio-Barberino...
Poi, il battutone: il centrodestra che rappresenterebbe la "modernità", e giù con la tiritera dell'affrontare i problemi "senza ideologia" (ma lo sa che alcuni suo compagni di viaggio fino a pochi anni fa facevano parte di una formazione che si richiamava esplicitamente al fascismo???), si "portano a fondo" e si "risolvono velocemente". Insomma, un po' di sano superficialismo da berluscones della prima ora ci mancava...
MV

da la Nazione del 21/04/09
Risposte rapide ai problemi La prima: bretella in Vallata’

«NON E’ sufficiente il mugugno contro le cose che non vanno, ognuno è chiamato a fare la sua parte come cittadino, mettendo idee ed entusiasmo al servizio della comunità. Ecco perché è per me un onore essere candidata, ecco perché lavorerò con passione e grande determinazione». Cristina Attucci, 35 anni, poggese, informatrice farmaceutica, sposata e con un figlio di due anni: l’aspirante presidente della Provincia sostenuta dal Pdl ieri mattina all’Hotel Flora ha presentato le prime linee guida del suo programma.

«SONO nata nel ’74 — ha esordito —, quando il mio avversario del centrosinistra Lamberto Gestri era un dirigente della Dc. Rappresentiamo due mondi diversi e due modi diversi di fare politica». Chiaro anche il successivo messaggio: «Il centrodestra è la modernità: i problemi si affrontano senza ideologia, si portano in fondo, si risolvono velocemente. Prato soffre certo a causa del la crisi globale, ma anche per la scarsa capacità di chi l’ha governata in tutti questi anni di dare risposte concrete e nei tempi rapidi che sarebbero stati necessari».

PIU’ nel dettaglio, Attucci ha già in mente alcune proposte. La prima riguarda la viabilità della Vallata. «E’ un progetto ambizioso, ma realizzabile — ha detto —: basterebbe una bretella di quattro chilometri per collegare Vernio a Barberino, quindi la Valbisenzio all’autostrada del Sole. Sarebbe una svolta, anche per le vocazioni turistiche della zona». E sul turismo punta molto la candidata presidente: «Ci sono grandi potenzialità da sfruttare, puntando sulla formazione dei giovani e la localizzazione strategica di Prato. Il mio primo obiettivo sarà valorizzare la nostra provincia, la sua identità, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale. Penso anche ai suoi scrittori, da Soffici a Malaparte, trascurati spesso per motivi ideologici». Sul fronte sociale, per Attucci il punto di partenza è la famiglia: «Invece di creare inutili, inefficienti e costosi carrozzoni, a cominciare dalla società della salute, è direttamente alle famiglie che si dovrebbero assicurare aiuti e sostegno».

ACCANTO alla candidata ieri al Flora c’erano anche il coordinatore del Pdl Riccardo Mazzoni, il suo vice Filippo Bernocchi, il capogruppo di Forza Italia - Pdl in Regione Alberto Magnolfi. «Cristina Attucci è giovane, brava e determinata — ha detto Mazzoni —: una candidata civica che rappresenta il cambiamento. La sinistra, invece, come candidato sindaco ha scelto un ex assessore cacciato dalla peggior giunta della storia di Prato, come candidato presidente della Provincia un dirigente del Consiag, la cassaforte del potere rosso: è evidente dove sta la conservazione e dove sta il rinnovamento. Mi auguro che nelle prossime ore chi come noi desidera una svolta nella politica pratese decida di appoggiare la nostra candidata». Bernocchi, che al consiglio provinciale sarà candidato, ha aggiunto: «Rispetto a cinque anni fa, quando il candidato sindaco del centrodestra ero io, le cose sono molto diverse; nei pratesi oggi è maturata la coscienza della necessità di un cambiamento». Infine, Magnolfi: «Il ticket Cenni - Attucci è una risposta ideale rispetto a questa esigenza di rinnovamento, che finalmente affranchi Prato dalla lunga linea grigia di mediocrità rappresentata dalla sinistra».
an. be.

da il Tirreno del 21/04/09
Una bretella tra Vernio e Barberino

Attucci, candidata Pdl in Provincia, punta su turismo e famiglia

Mazzoni, Magnolfi e Bernocchi prendono a schiaffi il centrosinistra: «Grigi e mediocri»

PRATO. Cristina Attucci in mezzo a Riccardo Mazzoni, Alberto Magnolfi, Filippo Bernocchi che verrà candidato nella lista della Provincia. Lei sobria (solo la fede al medio destro), misurata (look scuro nessuna concessione a stravaganze) ma sveglia e determinata: «Punto a ridare identità all’istituto della Provincia, scommetto sul turismo e sui territori». Loro sorridenti ma taglienti come delle lame. Prima uscita pubblica della candidata Pdl alla presidenza della Provincia nella saletta dell’hotel Flora.
Premessa corale: «Attucci non è una candidata inventata, è vera, fresca, giovane portatrice di novità ed estusiamo. Anche per la Provincia nessuna battaglia di retroguardia, noi corriamo per vincere». I big Pdl (il consigliere regionale, il deputato nominato coordinatore provinciale, il suo vice ex An con incarichi più a Roma che a Prato) archiviano, per un’ora, la linea buonista del candidato sindaco-imprenditore di successo, si rimboccano le maniche e tirano schiaffi a mano aperta. Parte Mazzoni: «Perché Attucci è la scelta giusta (sul nome della candidata il Pdl cerca di recuperare l’ok anche dell’Udc)? Perchè esprime quel concetto di civicità del quale ha bisogno la città nel momento in cui il sistema di potere della sinistra al governo sta implodendo - dice - Noi rappresentiamo il cambiamento. Non certo la sinistra che ha adottato, all’ultimo momento, un rimedio che è peggio del male: per il Comune un ex assessore cacciato dalla peggior giunta che abbia mai amministrato la città e per la Provincia un funzionario del Consiag, ovvero la cassaforte del partito». Non si fa pregare Magnolfi: «Con Cenni ci rivolgiamo al mondo del lavoro, con Attucci alle istanze delle donne e dei giovani. E il ticket perfetto mentre dalla sinistra emerge una lunga, lunghissima linea grigia di mediocrità». Un po’ meno graffiante Bernocchi: «E’ maturata una coscienza diversa in città, in segmenti importanti c’è voglia di rinnovamento e siamo noi a rappresentarlo».
Giovane, 35 anni, consigliere al Comune di Poggio a Caiano, sposata e con un bambino di 2 anni, Filippo, Cristina Attucci, viso dolce ma sguardo severo, scherza: «Questa per me è una grande occasione. Quando mi hanno proposto di correre per la Provincia non ci ho pensato nemmeno un minuto: ho detto sì immediatamente». E spiega anche il perché: «Perché non sopporto la distanza che esiste tra le istituzioni e i cittadini. Perché non sopporto le mancate risposte. Io le voglio dare». E comincia già da subito: Attucci vede il turismo come un mezzo «per dare, nell’immediato, le risposte che Prato cerca anche sul fronte del lavoro». Per svilupparlo, tra le priorità, «la realizzazione di una bretella, lunga circa quattro chilometri e con il tracciato già esistente, che colleghi Vernio a Barberino del Mugello. Un’opera ambiziosa che però cambierà la vita della Valbisenzio». Poco e niente, secondo la candidata Pdl, è stato fatto fino a ora per «valorizzare le specificità del territorio: fichi e vino certo non bastano per il Montalbano e per la Valbisenzio è ancora tutto da costruire».
Sul sociale ciò che interessa la candidata è la famiglia: «Sono contro la burocratizzazione del sociale con la creazione di enti, il fallimento della Società della salute ne è la dimostrazione. E’ mia intenzione sostenere la famiglia, il nucleo fondamentale della società, con aiuti diretti, possibilmente senza nemmeno passare dal Comune». Sul fonte della legalità: «Cercheremo di sviluppare le poche competenze che su questo tema ha la Provincia ma per contrastare l’inevitabile crescita di una società multietnica come quella pratese, voglio valorizzare la nostra cultura: mi riferisco ad autori pratesi come Ardengo Soffici e Malaparte che non trovano spazi sufficienti e mi sembrano messi da parte».
Cri.Or.


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