TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 15 gennaio 2009

Prato verso le amministrative. Che tristezza...

"Tristezza"... è l'unico termine che ci viene in mente leggendo le raffinate analisi politiche e il pacato tono delle dichiarazioni incrociate di Abati e Milone. Quest'ultimo che accusa i candidati del PD di aver "copiato le sue idee per i loro programmi", idee che ovviamente avrebbe messo a disposizione del PD se gli fosse stato chiesto (mah... in quindici anni Milone avrà pure aperto bocca...). Abati che gli da del "juke-box".
Iniziamo veramente male...
MV

da il Tirreno del 15/01/09
Abati invita la città al teatro Politeama

Il candidato a sindaco del Pd ironizza sul “juke-box” Milone

PRATO. Grande appuntamento giovedì 29 gennaio, alle 21, al teatro Politeama di Prato: Paolo Abati, candidato alle primarie di coalizione del centrosinistra per le prossime amministrative, invita la città e dice: “Di Prato, parliamone insieme”.

La macchina organizzativa di Abati è già al lavoro; tutti, proprio tutti, potranno prendere parte all’incontro che vuole essere un momento di condivisione delle idee, del programma elettorale e degli impegni che aspettano il candidato. Ognuno, in quella occasione, potrà lasciare le sue “3 idee per Prato”, oppure chiedere ad Abati incontri specifici per affrontare determinate questioni.
«E’ così che si costruisce la città che vogliamo, il contributo dei cittadini è fondamentale, lo vado ripetendo continuamente perché con la mia candidatura intendo superare di fatto la differenza tra elettorato passivo ed elettorato attivo. Tutti possiamo e dobbiamo lavorare - dice Paolo Abati - ho accettato questa sfida per dimostrare prima di tutto che la mia idea di politica è basata sul concetto di condivisione e confronto. Se non fosse così, non insisterei a chiedere ai cittadini le tre idee per Prato e non avrei certo inviato un comunicato stampa dove le idee sono citate assieme ai nomi e ai cognomi di chi le ha proposte. Le mie stanze sono il centro storico, le periferie, il territorio, i luoghi di ritrovo, anche le case dei cittadini ai quali dico con chiarezza: non mi nascondo, sono qui e vi ascolto, vi guardo in faccia, sono disposto ad ascoltare malumori e arrabbiature, ma ditemi quello che volete e che sognate per la nostra città. E’ questo il momento per farlo. Fa parte della mia cultura ascoltare. In tempi eccezionali c’è bisogno di risposte eccezionali. Risposte e fatti, non chiacchiere».
«Intanto, in questi giorni di campagna elettorale - continua Abati - ho scoperto che nel Pd e in giunta c’era un juke-box. Il juke-box suona solo dopo che si è inserito il gettone, ma francamente non pensavo che dovesse essere così anche per Milone. Aveva idee? E perché non le ha tirate fuori, nell’interesse prima di tutto dei cittadini? Facile ora sputare nel piatto in cui si è mangiato».

da il Tirreno del 15/01/09
Milone prende in giro i programmi della coppia di candidati del Pd

PRATO. «Se volevate delle idee, bastava chiedere». E’ con ironia che Aldo Milone, commenta i punti cardine dei programmi snocciolati dai suoi avversari nei giorni scorsi. A sollevare l’ilarità del leader della lista “Prato libera & sicura” sono state la tolleranza zero e il rispetto delle regole citate da Paolo Abati, oltre ai controlli per contrastare le attività illecite all’interno dei magazzini artigianali sui quali intende puntare la sua candidatura a sindaco l’attuale presidente di Consiag.
Anche le “novità” inserite da Massimo Carlesi nel suo programma non sono sembrate molto originali a Milone, che lo scorso 27 dicembre aveva già puntato il dito contro le giunte troppo numerose proponendo una riduzione del numero degli assessori, oltre ad aver annunciato un secco no ai professioniti della politica sottolineando l’importanza (anche per chi ricopre ruoli politici) di avere comunque un lavoro. «Quando ho letto sui giornali le linee guida dei candidati per il Comune non ho potuto fare altro che sorridere visto che sono le stesse proposte avanzate da me a dicembre - attacca Milone - se avevamo bisogno di qualche idea bastava che chiedessero. Purtroppo non esiste un copyright dei programmi, ma credo che i cittadini non abbiano bisogno di questo per capire».

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