Pubblichiamo il comunicato stampa, in versione integrale, distribuito dal Comitato contro l'Inceneritore di Montale lo scorso 22 aprile.
Un documento ricco di dati che, ci permettiamo di consigliare, anche qualche assessore all'Ambiente pratese farebbe bene a leggersi.
MV
CONFERENZA STAMPA
Ci ha sorpresi la leggerezza con cui l’Assessore all’ Ambiente di Pistoia, Giovanni Romiti, ha dichiarato che lo studio dell’ Unione Europea condotto a Coriano …..del Friuli !!!, ha dimostrato che gli inceneritori non costituiscono un rischio per la salute umana.
Siamo sicuramente disposti a perdonare a Romiti l’errore in geografia (Coriano non è in Friuli, ma in Emilia Romagna), ma non certo le sue affermazioni circa lo studio Enhance Health condotto, con finanziamenti dell’ UE nel quartiere di Coriano Forlì, ove sono ubicati due inceneritori: uno per rifiuti urbani ed uno per rifiuti ospedalieri.
Lo studio ha preso in considerazione tutta la popolazione residente entro un cerchio di
I risultati più significativi, che riportiamo in tabelle, riguardano la salute femminile.
Si stima che nel periodo preso in esame si siano verificati ben 116 decessi in più rispetto al numero atteso.
MORTALITA’ NELLE DONNE RESIDENTI ALMENO 5 ANNI ENTRO
metalli pesanti ng/m3 | Tutte le cause | tutti i tumori | colon- retto | stomaco | mammella |
<1.9 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 |
2.0-3.8 | 1.17* (1.08-1.28) | (0.93-1.47) | 1.32 (0.6-2.79) | 1.75 (0.8-3.69) | 1.21 (0.67- 2.21) |
3.9-7.3 | 1.07 (0.98-1.16) | 1.26* (1.01-1.57) | 2.03* (1.0-4.13) | 2.88* (1.47-5.65) | 1.10 (0.60-2.01) |
7-4-52 | 1.09 (0.96-1.23) | 1.54 * (1.15-2.08) | 2.47* (1.0-6.10) | 2.56* (1.04-6-28) | 2.16* (1.10- 4.27) |
“l'analisi della mortalità tra le donne mostra un eccesso della mortalità totale nell'area più vicina agli impianti, in gran parte per aumento di malattie cardiovascolari, la mortalità per tumore del colon retto e tumore della mammella è più frequente nella zona più vicina agli impianti. Il quadro si conferma limitando l'analisi alle donne con più di cinque anni di residenza, l'analisi dell’incidenza dei tumori conferma l’aumento della mortalità per i tumori del colon retto nelle donne, l’analisi dei ricoveri ospedalieri mostra un aumento nella frequenza di angina, BPCO e asma negli uomini residenti nell’area più vicina agli impianti. Nelle donne risulta aumentata la frequenza di ricoveri per scompenso cardiaco e delle infezioni respiratorie acute.”
Ed ancora, il 2 aprile u.s. http://www.cniid.org/espace_mailing/cp_20080402.htm sono stati resi noti i risultati definitivi della ricerca condotta da La Veille Sanitarie in Francia nelle popolazioni residenti in prossimità di impianti di incenerimento. I risultati preliminari erano stati presentati nel novembre 2006 ed avevano riguardato 135.567 casi di cancro insorti nel periodo 1990-1999 su una popolazione di circa 2.5 milioni di persone residente in prossimità di 16 inceneritori di rifiuti urbani attivi tra il 1972 ed il 1990. Lo studio aveva considerato l’esposizione a diossine valutate in diversi percentili, trovando un aumento del rischio coerente col crescere dell’esposizione; in particolare nelle aree più esposte l’aumento del rischio era: sarcomi + 12.9% in entrambi i sessi, linfomi non Hodgkin + 8.4% , cancro al fegato +9.7 %, cancro alla mammella +6.9%, tutti i cancri nelle donne +4% .Orbene, le preoccupazione già a suo tempo emerse dai risultati preliminari, si sono ulteriormente rafforzate davanti ai risultati definitivi conteggiati a marzo 2008 e che evidenziano i seguenti incrementi: sarcomi + 22%, linfomi non Hodgkin + 12% in entrambi i sessi + 18% nelle femmine, cancro al fegato +16%, tutti i cancri nelle donne +6% ed ancora, dato in precedenza non rilevato, incremento del rischio di incidenza per mieloma multiplo in entrambi e sessi +16% e per i maschi addirittura + 23%. Oltretutto, a detta degli autori, il picco non è ancora stato raggiunto!
Davanti a queste evidenze crediamo appaia più che comprensibile la richiesta di moratoria avanzata dal Consiglio Nazionale degli Ordini Francese, dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici dell’ Emilia Romagna, (le cui motivazioni sono riportate nella lettera inviata il 1 febbraio 2008 al Ministro Turco ed alla quale si attende ancora risposta) e da migliaia e migliaia di medici liberi da conflitti di interesse di qualunque tipo ( finanziario, economico, commerciale, politico…)
Queste semplici soluzioni non sono amate da chi vuole gli inceneritori, sono infatti soluzioni troppo semplici, poco costose, creano occupazione, tagliano le gambe alle mafie locali e centrali, hanno però il difetto di non garantire gli altissimi profitti che sono invece possibili con gli inceneritori.
I cittadini si chiedono da che parte vuole stare la politica.
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