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La mer, la fin...

lunedì 21 aprile 2008

VERDI TOSCANI: Ritorno al futuro.

Ieri si è svolto il Consiglio Federale dei Verdi della Toscana. Qui di seguito potete leggere il comunicato stampa ufficiale del partito e un nostro commento.
mv



comunicato stampa

Verdi Toscani: con l’Arcobaleno; apertura ad altri soggetti, ma senza scioglimenti, e rinnovamento a livello nazionale

Firenze 21 Aprile 2008


“I Verdi della Toscana vogliono andare avanti con il progetto dell’Arcobaleno, ma senza sciogliersi, anzi riaffermando la centralità dei valori e della progettualità ecologista, che abbiamo visto sacrificata in campagna elettorale”. Lo afferma il Portavoce dei Verdi della Toscana Mauro Romanelli.

Il Consiglio Federale Regionale dei Verdi, svoltosi ieri Domenica 20 Aprile per tutta la giornata, ha visto approvare il documento finale del Portavoce Mauro Romanelli con 20 voti favorevoli e 1 contrario.

“Chiaramente il partito è ferito ed esprime grandi perplessità, dubbi e disorientamento, in particolare pesanti critiche alla dirigenza nazionale, alla sua gestione centralistica e fallimentare, e ad una campagna elettorale egemonizzata sia organizzativamente, sia culturalmente e come parole d’ordine, secondo una logica da vecchia sinistra, incapace di parlare alle sensibilità prevalenti oggi”

“Abbiamo parlato poco del clima, dell’energia, della nuova economia” prosegue Romanelli “Non ci si può focalizzare solo sulla difesa di una sola classe sociale, seppur meritevole di sostegno, precludendosi a priori l’interlocuzione col mondo dell’impresa innovativa e legata al territorio che si batte contro i monopoli, del mondo artigiano, del piccolo commercio minacciato dagli ipermercati, dei professionisti ancora non pienamente riconosciuti, come quelli delle discipline bionaturali, ma anche dell’informatica o dell’underground artistico e musicale”

“Vogliamo un chiaro rinnovamento a livello nazionale, una riorganizzazione dei Verdi su base federalista” spiega Mauro Romanelli “e vogliamo un Arcobaleno che sappia andare oltre se stesso, capace di alleanze ampie, e che sia aperto alla parte migliore della Sinistra, per intenderci quella che non innalza i vecchi simboli e le vecchie terminologie, il mondo laico-socialista, l’area del cattolicesimo sociale e impegnato, non clericale, il mondo delle liste civiche, dei movimenti, anche radicali”

“L’Arcobaleno, ma anche il Sole che Ride, in Toscana non hanno fallito, alle elezioni amministrative, ed è quindi da qui che si deve ripartire, ovviamente correggendo gli errori ed ampliando la visuale: non si possono deludere le centinaia di militanti e le migliaia di cittadini che chiedono di ripartire dall’Arcobaleno, né ignorare le spinte enormi in questa direzione testimoniati da eventi come quello di Sabato a Firenze, di livello davvero straordinario”

“Riguardo ai commenti post elettorali – conclude Romanelli – apprezzo le parole misurate e l’impostazione di Manciulli: prima gli accordi nella chiarezza programmatica, poi le primarie di coalizione. Mi stupisce però l’apertura all’Udc: mi sembra la conferma di una deriva del partito Democratico sempre più verso destra”


ufficio stampa - Federazione Verdi Toscana



Ritorno al futuro.
Ripartiamo dalle radici. Confederazione e senza principato.
I Verdi Toscani, scomparsi di fatto, sia come immagine e stile che come tematiche, dalla campagna per le politiche, ripartono a testa alta convinti che il movimento ecologista sia ancora vivo e utile al miglioramento del paese.
Niente voltafaccia agli altri sfortunati compagni di viaggio dell'Arcobaleno, semmai un impegno per la costruzione di un arcobaleno arricchito dai colori dei comitati, delle associazioni e delle realtà sociali e culturali del territorio, un arcobaleno che parte dal basso e che non è condizionato dalle strategie di vertice.
Promettono grande rispetto per i percorsi altrui, i Verdi, ma il loro progetto?
Pare condivisa l'opinione di tornare all'antico: confederarsi su base regionale, aumentando l'autonomia locale e il radicamento sul territorio.
Non basta. Fine del one man party e ritorno ad una gestione più allargata.
Resta da definire la strategia riguardo al governo degli Enti Locali e il tipo di rapporto che si vuole tenere con il PD.

"Se siamo stati alternativi al Partito Democratico nella campagna per le politiche- dicono in molti - non si capisce perchè siamo ancora alleati nei governi locali dove la divaricazione è fortissima."
Per MV
Riccardo Buonaiuti

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