La Sinistra l’Arcobaleno avrebbe dovuto presentarsi alle elezioni non come semplice cartello elettorale, facendo crescere un soggetto politico unitario e plurale a sinistra: questo non si è ancora realizzato.
Lo stesso restringimento ai soli vertici dei quattro partiti della formazione delle liste, della individuazione degli eletti e della definizione del programma, fino alla impostazione della campagna elettorale è stato lo specchio di questo blocco, di questa profonda difficoltà a pensarsi, e ad essere, “altro e oltre” rispetto alle proprie identità di partenza. Non si è dato continuità all’8/9 dicembre.
Chi, anche fra le tante persone senza tessera, vorrebbe senza remore costruire un’identità nuova e unitaria sta comunque generosamente contribuendo a una campagna elettorale che avrebbe potuto essere più convincente e più coinvolgente. Ma noi siamo tenaci e insistiamo, nella convinzione che sia importante e utile tanto al voto per la Sinistra l’Arcobaleno quanto e soprattutto per il quadro politico e sociale che seguirà, impegnare energie nella prospettiva del dopo elezioni.
Dal 15 aprile infatti ci troveremo davanti un’altra sfida fondamentale per la sinistra: riuscire a creare una casa comune per il popolo della sinistra, sperimentare modalità inclusive che restituiscano vero protagonismo alla società civile, ai suoi bisogni e alla sua richiesta di partecipazione attiva alla vita politica del paese.
Nei prossimi giorni intendiamo perciò sollecitare l’apertura di un confronto collettivo aperto e trasversale, orizzontale e verticale, fra tutte quelle forze (dentro e fuori i partiti, organismi collettivi e singoli individui) che ritengono non solo necessario, ma anche irreversibile un processo di riaggregazione e di rinnovamento della sinistra. Sono realtà (come la nostra fiorentina e toscana ma non solo) che da tempo su questo percorso si sono avviate, con pratiche associative nei territori, con sperimentazioni di unità d’intenti, di animazione di comunità politiche a sinistra nelle forme più varie. Il processo costituente non può crescere solo orizzontalmente e in basso, ma se non riparte dal basso e dai territori non nascerà affatto, parimenti non si potrà saltare il nodo dell’invenzione della pratica di una struttura complessiva di direzione politica.
Per questo proponiamo di confrontarci su tre punti:
1.Praticare subito forme concrete di gestione collettiva del nuovo soggetto, che lo rendano effettivamente costituente e operante: pensiamo alla formazione in tempi stretti e definiti, in modalità provvisoria, di un Comitato nazionale e di Comitati regionali (e locali) misti fra i soggetti collettivi (partiti, associazioni, comitati) e i soggetti singoli (le persone senza tessera).
2.Tra i primi compiti del Comitato nazionale “provvisorio” indichiamo la preparazione di un grande appuntamento nazionale di confronto sulle forme di organizzazione del soggetto costituente. Pensiamo dunque sia necessario che si formi subito un gruppo di lavoro che istruisca tale discussione.
3.Lanciare subito il tesseramento di massa alla Sinistra l’Arcobaleno in tutti i territori.
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