Chiedono di tornare alla scuola del dialogo e della vita, quella che, per intendersi, è stata smontata negli ultimi venti anni, oltre che dalla destra, con l'importante contributo delle forze attualmente unite nel partito di Veltroni.
Vediamo brevemente come.
Hanno vanificato e abbandonato il tema della partecipazione sociale e delle famiglie
Hanno eliminato la visione di un'insegnante ricercatore che promuove la conoscenza attraverso un sapere unitario.
Hanno introdotto una visione manageriale e personalistica della dirigenza scolastica
Hanno dato un calcio al pensiero educativo, alla pedagogia e alla filosofia della conoscenza.
Hanno aumentato il confessionalismo e ridotto i principi costituzionali della laicità della scuola ad una barzelletta.
Hanno promosso di volta in volta tutto e il suo contrario.
Se questi insegnanti fossero davvero degli insegnanti lo saprebbero.
E saprebbero che la scuola dell'I care e di Don Milani, da cui hanno prelevato il motto Kennediano, non ha alcuna considerazione reale nella politica scolastica del Pd, in particolare a livello locale.
Ma andiamo a vedere chi sono i professori o i maestri.
Tolti gli assessori, fra i quali forse alcuni facevano gli insegnanti, Paola Giugni, Giuseppe Gregori, Andrea Mazzoni, troviamo nella lista insegnanti in pensione, direttori amministrativi e presidi.
Ohibò, dove sono gli insegnanti del Pd? Già ci sembravano pochi se fossero stati quaranta, ma qui insegnanti in servizio non ce ne sono.
Ci viene il sospetto che il partito del trasformismo veltroniano, che da una parte predica don Milani e dall'altra toglie fondi alla scuola, abbia qualche difficoltà a trovare quaranta educatori disposti a scommettere sulla sua politica scolastica.
MUNICIPIO VERDE
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