TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 19 aprile 2008

Prato e i luoghi di culto

Sulla stampa locale, oggi, risaltava la notizia dello "scambio" di terreni tra la Curia pratese e il Comune, operazione che a sentire i diretti interessati "farà bene alla città".
Ci riserviamo di entrare nel merito dell'operazione in altro momento (comunque ha un valore di notevole entità: si sta parlando di proprietà per un complessivo di circa quattro milioni di euro), ma sono interessanti alcune dichiarazioni rilasciate a conclusione dell'accordo.
In particolare, quella dell'assessore Ciuoffo che sostiene "impensabile uno sviluppo della città senza spazi di centralità cattolica" (cfr. La Nazione del 19/04): lodevole intento, ma che va un po' a cozzare con il fatto che le aree concesse alla curia servano fondamentalmente al potenziamento degli spazi già presenti - e che nessuno, ovviamente, sta mettendo in discussione.
Cosa che purtroppo, negli stessi giorni, non sta avvenendo per il progetto di moschea che la comunità islamica pakistana vorrebbe realizzare a Prato: La Destra e la Lega Nord stanno già facendo la voce grossa per impedirne la realizzazione.
In particolare, sono le affermazioni di Claudio Morganti, segretario provinciale della Lega a Prato, riportate sulla Nazione del 19/04 a destare in noi, e spero anche in altri, sdegno e preoccupazione: si sostiene infatti che ci vogliono "precise garanzie", e che è necessario un "controllo su ciò che viene insegnato e predicato", in quanto le moschee "non sono solo luoghi di culto e diventano spesso luoghi in cui si fa politica e in cui si impartiscono precise regole sociali che i fedeli devono osservare". Una posizione, lo diciamo per inciso, che non sfigurerebbe tra quelle dei funzionari del governo cinese quando trattano di chiesa cattolica.
E' bene infatti ribadire che anche le Chiese e i centri di aggregazione cattolici non sono solo luoghi di culto, e che anche in questi luoghi si impartiscono regole sociali che i fedeli dovrebbero osservare (l'elenco sarebbe lungo: basta vedere il Catechismo della Chiesa Cattolica): nessuno però, in uno stato veramente laico, si sogna di chiedere un controllo su come vengono scelti i sacerdoti, o sul finanziamento. Anzi! come si è visto, nel caso pratese è la stessa amministrazione che sembra preoccuparsi degli "spazi di centralità cattolica".
In un contesto del genere, avremmo voluto vedere una presa di posizione altrettanto decisa a tutela anche di altri culti, e non limitarsi a vedere "di buon occhio" un progetto come quello della moschea. Così non è stato, così come lo non è stato per la realizzazione del centro di culto buddhista.
Quindi, contro le posizioni antidemocratiche ed anticostituzionali di una certa parte della classe politica cittadina, è l'ora che i politici e i cittadini pratesi che hanno a cuore lo sviluppo della nostra società anche in senso multiculturale, che si basi sul rispetto dei diritti di tutti, alzino la testa e sostengano, attraverso la raccolta di firme che avvieremo nei prossimi giorni, la realizzazione della moschea.
Un primo, importante segnale per rivitalizzare la tradizione democratica pratese, perchè quando si comincia a limitare le libertà personali, non si sa a quale "sonno della ragione" si può giungere!

Lanfranco Nosi
Riccardo Buonaiuti
Municipio Verde

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa volta gli amici di Municipio Verde sono riusciti a cucinare un vero e propio minestrone di cazzate ideologiche. Mi sento di dire questo con ragione visto che, da interno, ho direttamente lavorato all'operazione. I soggetti "Comune i Prato" e "Curia Vescovile di Prato" sono proprietari di immobili, quali fabbricati e terreni, che vorrebbero poter utilizzare al meglio per perseguire i propri scopi istituzionali, che tutti ben conosciamo e che all'attualità non risulta loro possibile, per motivi legati alla destinazione urbanistica degli stessi, e cioè "a quello che è previsto che ci si possa fare". L'idea dello "scambio", o più correttamente della "permuta", nasce banalmente dal fatto che il Comune di Prato è proprietario di terreni la cui destinazione urbanistica prevede la realizzazione di nuovi edifici per il culto, mentre la Curia Vescovile è proprietaria di terreni destinati alla realizzazione di servizi pubblici come scuole o quant'altro.
E' chiaro dunque al Comune di Prato interessi avere a disposizione terreni che possano essere utilizzati per realizzare quei servizi necessari ai cittadini, mentre alla Curia possa interessare costruire nuove strutture per il culto.
Dobbiamo pensare che per il
Comune di Prato, ovvero dei cittadini pratesi, ciò comporta che si possano avere a disposizione dei terreni su cui realizzare nuove strutture di servizio, senza pagare alcunchè: a riguardo si pensi che se il Comune dovesse acquistare i terreni su cui realizzare nuove opere, si troverebbe ad affrontare spese dell'ordine di centinaia di migliaia di Euro!
A seconda delle varie zone della città, i prezzi dei terreni interni al centro abitato, variano dai 70-80 fino ai 150-190 euro al metro quadro, e per realizzare una sola scuola, è necessari disporre di qualche centinaia di mq. di terreno, fra costruzione, annessi e pertinenze scoperte.
Tra l'altro, è proprio questo il motivo per cui, alle volte, il Comune di Prato, per assenza di fondi ed indisponibilità di terreni idonei, si trova a realizzare scuole o asili su aree di sua proprietà ma urbanisticamente destinate a verde pubblico.
A livello più generale, ricordo che l'Amministrazione Comunale, compie comunemente, ed in modo continuativo, operazioni di questo tipo, con l'intento di valorizzare il proprio patrimonio immobiliare, e ciò dal puntio di vista di migliorarne la produttività sociale per la cittadinanza.
Tali operazioni avvengono con qualsiasi soggetto si faccia avanti con proposte dalla quali il Comune di Prato, possa inequivocabilmente trarre vantaggio, e dunque ciò potrebbe trattarsi anche di qualsiasi altra congregazione religiosa. In sostanza, credo che l'operazione in questione, abbia guadagnato la prima pagina dei giornali solo per la sua imponenza e per il fatto che in questa sono coinvolti due soggetti che, probabilmente, costituiscono i due più grossi asset immobiliari della città.
A margine di ciò, mi chiedo poi francamente se siano più naif e puerili, le idee aberranti de La Destra e la Lega Nord sul NO realizzazione della Moschea a Prato o agli schizofrenici riferimenti fatti da Nosi e Bonaiuti alle regole sociali "impartite" dalla Chiesa Cattolica all'interno dei propri luoghi di culto...
Dunque, alla fine della fiera, mi verrebbe proprio da pensare, che queste periferie estreme della politica, talmente estreme da essere attualmente addirittura fuori dal parlamento, in qualche circostanza, sembrano non voler fare in modo che essere estremi, significhi dimostrarsi estremamente idioti e faziosi.

Con simpatia,

Ing. Ir. Francesco Fedi (Istruttore Tecnico presso il Servizio Patrimonio del Comune di Prato)

Anonimo ha detto...

E' una replica ben strana quella che ci viene da Francesco Fedi, che più volte abbiamo volentieri ospitato nel nostro blog in qualità di coordinatore del Comitato per la Città Etrusca sul Bisenzio.
Una replica ben strana, in quanto, come avevamo premesso, al centro della nostra attenzione non c'era tanto l'operazione portata a compimento da Comune e Curia - e sulla quale ci riserviamo ancora di valutarne il merito - quanto l'incrociarsi di alcune dichiarazioni.
Ma quello che ci stupisce, oggettivamente, è il livore con il quale, nel finale, veniamo accusati di fare degli "schizofrenici" riferimenti alle regole impartire dalla Chiesa cattolica. A parte il fatto che è un dato oggettivo che il Catechismo della Chiesa Cattolica contenga precetti individuali e sociali, e che queste "regole" sono al centro dell'insegnamento nei luoghi di culto, non capiamo cosa ci sia in questo di "schizofrenico", visto che abbiamo specificato il nostro pieno sostegno alla libertà di culto. Sono altri quelli che la stanno negando, sicuramente non noi.
Se difendere dei diritti costituzionalmente sanciti significa essere "idioti e faziosi", allora lo siamo!

pampa ha detto...

Conosco un po' Francesco Fedi e non l'ho mai considerato un tipo superficiale. Eppure la conclusione del suo intervento lo è.
"Periferie estreme della politica, talmente estreme da essere addirittura attualmente fuori dal parlamento". Mi pare di capire che solo chi raccoglie voti non è estremo e quindi solo chi è in parlamento non è idiota e fazioso, mah.
Una curiosità: Ing. vuol dire ingegnere, ma Ir. cosa vuol dire?
Con simpatia, cittadino Leonardo Pampaloni