TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 20 aprile 2008

Prato. La città e i suoi templi.

Qualche lettore ci ha chiesto come intendiamo conciliare la nostra idea di legalità e di città sicura con il sostegno alla destinazione di spazi alle chiese non cristiane, in particolare al progetto di una nuova moschea.
Cerco brevemente di esporre la nostra opinione.
La moschea, il tempio buddista, il capodanno cinese, la chiesa ortodossa, e quant'altro rappresenti l'espressione di una cultura, contribuiscono a creare un tessuto sociale che migliora la vita degli immigrati e rasserena i rapporti umani nelle comunità.
L'appartenenza ad una comunità religiosa è un fattore di coesione, sviluppa la solidarietà e aiuta ad affrontare il futuro.
Pertanto, così come è auspicabile che i cattolici possano realizzare la loro presenza sul territorio attraverso la costruzione di un certo numero di templi, adeguato alla popolazione e localizzato secondo regole urbanistiche valide per tutti, è altrettanto giusto che le comunità che ne hanno la possibilità, senza oneri per l'amministrazione, abbiano i loro spazi.
Tutto qui.
Se vogliamo che le comunità straniere presenti in città si integrino in un sistema normativo pienamente condiviso, dobbiamo promuovere ciò che rende la vita delle persone più dignitosa e più serena.
Aiutiamoli quindi a mantenere ciò che della loro cultura non confligge con le leggi del nostro paese.
Questa visione non è antagonista a quella che desidera una città dove la legalità sia una pratica di vita quotidiana per tutti; anzi, vuol proprio contribuire a diminuire emarginazione e degrado, solitudine e delinquenza.
Abbiamo parlato di templi ma lo stesso discorso può valere per i campi di cricket o per i mercati etnici.
Se ci è concesso teorizzare, giacchè finora di argomenti molto concreti si è parlato, alla globalizzazione dei mercati e del lavoro, occorre rispondere con una città multiculturale che consenta ai popoli di convivere e di cooperare nello stesso territorio, armonizzando le loro abitudini civilmente, nel pieno rispetto della cultura autoctona.
Il discorso ci sembra semplice ma non semplicistico.
Ovviamente se qualcuno crede che il tema della sicurezza, ormai al primo posto nel dibattito politico, sia solo un problema di polizia, non ci trova proprio d'accordo.

Per Municipioverde
Fra' Dolcino

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