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La mer, la fin...

sabato 26 aprile 2008

Etruschi: Non tutte le strade portavano a Roma

Non è la prima volta che su questo blog parliamo di archeologia etrusca.

Siamo convinti che attraverso la scoperta, la ricerca e la tutela dei siti, in gran parte ancora sconosciuti ai più, possa scattare un processo di protezione e recupero di vaste aree naturali, urbane o non ancora urbanizzate, che verrebbero così protette dalla logica sviluppista e sottratte alla cementificazione della Toscana operata dal blocco politico economico PD-consorzi edili.
Purtroppo, questa possibilità di progetto e di resistenza ambientalista è ostacolata da una certa inerzia delle istituzioni preposte alla ricerca archeologica che tendono quanto mai a frenare il progresso delle ricerche sulla civiltà etrusca, vuoi per la mancanza di fondi per l'attività di scavo (le scoperte sono quasi sempre casuali e spesso vengono a costituire problemi e cozzano con opere di urbanizzazione), vuoi per una resistenza a mettere in discussione ciò che si reputa ormai acquisito e conosciuto su questo antico popolo.
Recentemente abbiamo diffuso la notizia di un trekking storico ambientale, organizzato da Gianfranco Bracci per i primi di luglio, da Pisa fino a Comacchio, passando per Prato.
L'idea di Bracci, sostenuta dall'Associazione culturale Camars, di Prato, è quella di percorrere, a piedi, in bike e in canoa, l'antico tracciato etrusco che scavalcava l'Appennino e portava al mare Adriatico.
La storia della scoperta di questo tracciato viario inizia nel '96, quando viene decisa la costruzione di un inceneritore a Casa del Lupo, a Sud est di Lucca. I lavori vengono poi interrotti per la presenza di strutture di bonifica di epoca romana e la zona viene dichiarata inedificabile. A maggio del 2004, l'attenzione degli studiosi cade su un mucchio di pietre scure, che sembra far parte di un muro. Le pietre si rivelano il lastricato di una strada larga sette metri,con i solchi delle ruote dei carri. Si continua a scavare per 200 metri. Sotto le pietre superiori, viene alla luce una massicciata etrusca del 550 a. C.. Presto ci si rende conto che quella di casa del Lupo è uno dei pochissimi esempi di grande strada extraurbana etrusca finora scoperti e il primo dell'Etruria nordoccidentale.
"La scoperta di Casa del Lupo" dice l'etruscologo Giulio Ciampoltrini, responsabile degli scavi, "è straordinaria e ci costringerà a rivedere la mappa del mondo etrusco."
Nel sito di Bracci, fotografo, scrittore e guida ambientale, si legge:
"Molto probabilmente la strada da Pisa procedeva verso Lucca e Prato (a Gonfienti, nei pressi della città laniera, è stata recentemente trovata una grande città etrusca) per valicare l’Appennino e recarsi a Marzabotto, Bologna e quindi a Spina, importantissimo porto da cui provenivano merci e manufatti orientali. In senso inverso viaggiavano invece, il ferro dell’Elba e le merci della Spagna e della Francia.
La strada era quindi una naturale appendice della rotte marine che univano il Nord Europa all’Oriente; una vera e propria scorciatoia.
Con la Roma imperiale le cose cambiarono notevolmente. Il potere diventò “monocentrico” con un centro di comando unico, rispetto alle Lucumonie etrusche che erano organizzate secondo una logica “policentrica”"

Proprio in coincidenza con questo evento storico naturalistico del trekking, collegato al sito di Gonfienti, il comitato pratese che lotta per la tutela e la valorizzazione della città etrusca sul Bisenzio, insieme e grazie al Teatro la Baracca di Maila Ermini, organizza uno spettacolo sotto le stelle a Poggio Castiglioni, la sera dell'8 luglio. Si tratta di un dramma di ambientazione etrusca e narra la storia di un sacerdote corrotto dal potere dei romani.
Dal nostro punto di vista, queste iniziative devono darci la spinta verso qualcosa di importante e duraturo anche per il progetto politico di cui abbiamo parlato e vorremmo che partisse sin da ora un processo simile a quello che ha portato alla tutela e valorizzazione della via Francigena proprio grazie all'impegno dei Verdi toscani.
Presto vi sapremo dire qualcosa di più, proprio su questo blog.

Municipio Verde


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