TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 18 aprile 2008

Commento sulle elezioni. Frassoni e Cohn-Bendit.

«Come sette anni fa l’elettorato italiano si è lasciato ammaliare dalle sirene berlusconiane e dal celodurismo di Bossi - hanno dichiarato Monica Frassoni e Daniel Cohn-Bendit, co-presidenti del gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo, commentando i risultati elettorali in Italia - E come già per il precedente governo di centro-destra sappiamo che nessuna soluzione potrà venire per i problemi del paese da chi mette al primo posto il denaro facile, l’immagine, predica l’individualismo sfrenato, la furbizia, il non pagare le tasse come valore, l'indifferenza per le regole e il rifiuto del "diverso" sia esso il cittadino immigrato, l'omosessuale, la coppia che non desidera sposarsi, la donna che sceglie di non avere figli. Come per gli anni dal 2001 al 2006 - hanno continuato i due eurodeputati verdi - ci aspettiamo un nuovo crollo, a base di barzellette, avanspettacolo, cattiva politica, della credibilità italiana nella UE e nel mondo».

«Il catastrofico risultato della Sinistra l'Arcobaleno non significa che trovare una risposta alle sfide ambientali, alle crescenti ineguaglianze, all'insicurezza e alla sfiducia nella politica sia meno urgente in Italia che altrove. Ma si impone un cambio di rotta visibile e un passo indietro di quanti hanno avuto responsabilità dirette nella gestione della campagna elettorale e nei suoi risultati».
«Questa situazione richiede umiltà, riflessione e ascolto da parte di tutte e tutti per recuperare credibilità agli occhi di coloro che ce l’hanno negata e per prepararci, insieme alle forze migliori della società italiana al cambio di vento che inizierà a soffiare non appena il nuovo governo dimostrerà la propria inadeguatezza. Ritocchi cosmetici non sono sufficienti: se non avremo il coraggio di cambiare profondamente coinvolgendo pienamente le associazioni ambientaliste, la società civile che lotta contro la criminalità organizzata, le ONG che fanno della solidarietà la propria bussola, l’economia che innova e tutte le esperienze che ci vengono invidiate nel mondo, saremo condannati ad anni di irrilevanza».
«In questo senso e sulla base di un'analisi sincera dei risultati elettorali che hanno riconsegnato il paese ad una destra lontana dall'Europa, crediamo che si imponga a tutti noi e al Partito Democratico una riflessione aperta e senza tabù sul lavoro futuro e sulla costruzione di un nuovo rapporto».

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