TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 13 giugno 2009

Politica. Verdi in difesa di Elena.

Anche Municipio Verde si unisce alla solidarietà della Federazione Regionale dei verdi nei confronti dell'amica e compagna Elena Braccini portavoce provinciale del partito a Lucca, vittima delle manipolazioni di chi cerca di neutralizzare lo scontro politico con improbabili accuse di diffamazione.
mv


COMUNICATO STAMPA
Elena Braccini è innocente, confidiamo nella magistratura ordinaria che, certamente, nel giudizio d’appello vorrà ristabilire verità e merito.

Firenze 12 giugno ‘09
Il partito toscano dei Verdi esprime alla portavoce di Lucca tutta la sua solidarietà per un evento che artificiosamente l’ha colpita o che, almeno, deve essere inquadrato nella prassi del dibattito politico, anche quando trascende nel più duro dei confronti. I toni duri, le accuse pesanti, ma circostanziate, fanno parte del lessico politico e sono comunemente accettate perché collocate nella reale sfera comunicativa, un giudice di pace, un magistrato non ordinario, non può rappresentare la figura atta a decidere quando in politica la normale trascendenza varca la soglia dell’offesa o della diffamazione.
Non sta a noi verificare se e quanto artificiose siano state le accuse mosse dal sindaco di Vagli alla nostra portavoce provinciale ma è anche vero che la verità non può essere stabilita senza che vengano effettuate indagini, certe, circostanziate e, soprattutto, condivise con i legali delle parti in conflitto.
Siamo anche certi che la signora chiamata a testimoniare abbia detto la verità perché, di fronte ad altri che possono testimoniare, anche il più stupido degli esseri umani affermerebbe un “non ricordo”, un “non ho seguito la questione”, piuttosto che dire “non c’ero” quando qualcuno può testimoniare il contrario.
Pur non entrando nel merito delle “offese” oggetto del procedimento per diffamazione vogliamo far notare che il termine delinquente nell’uso comune, ma anche nella correttezza della lingua italiana, indica una persona che è atta, anche tendenzialmente, a commettere azioni illegali, senza distinguere se esse rientrino tra i delitti, tra i reati o tra le semplici omissioni. Ora, stando a quanto di pubblica conoscenza, ci risulta il sig. Puglia sia già ricorso all’indulto e che abbia vari procedimenti in corso cosa questa che in politica, pur precisando come nessuno può e debba essere considerato colpevole fino a sentenza definitiva, favorisce spesso l’esasperazioni dei toni.
Se ciò è vero nella normalità dei casi, ed un giudice di pace dovrebbe tenerne conto, è ancor più vero quando il confronto politico vede tra i contendenti quella parte che idealmente sostiene la non eleggibilità di persone che abbiano subito condanne o che se la siano cavata ricorrendo a amnistie, indulti e benefici vari.

Nessun commento: